Concetti Chiave
- La coscienza infelice si aliena dalla realtà, mentre quella felice si identifica con essa trovando soddisfazione nei propri bisogni.
- La società mira a conquistare la coscienza infelice, eliminando l'alienazione attraverso desublimazione istituzionalizzata.
- L'arte e la soddisfazione erotica sono strumenti di integrazione sociale, perdendo la loro essenza trasgressiva e alienata.
- Nell'Ottocento e inizio Novecento, l'arte era un privilegio aristocratico, mantenendo un certo carattere trasgressivo grazie alla sua esclusività.
- La limitazione dell'arte a una classe sociale evidenzia una repressione reale, preservando però il suo valore di alterità rispetto alla società.
Indice
La coscienza infelice e la realtà
La conquista della coscienza infelice: la coscienza felice è quella che si identifica con la realtà perché da essa soddisfatta, riscontrandovi una soddisfazione integrale dei propri bisogni. La coscienza infelice è invece alienata, riscontrando uno scarto tra sé e la realtà.
Arte e società: un rapporto complesso
La conquista: la società e il suo sistema vanno a conquistare la coscienza infelice, rendendola felice, eliminando la nicchia di alienazione soggettiva. Con essa si intende l’arte come forma di sublimazione e la soddisfazione erotica. Queste due rispondono alla stessa strategia della società, cioè una desublimazione istituzionalizzata, controllata. La dimensione artistica viene assorbita e integrata, perdendo la sua quiddità.
L'arte come privilegio aristocratico
Nell’Ottocento e inizio Novecento, l’arte ha spiccato carattere aristocratico, come prerogativa della classi alte. Ma anche ciò finisce con l’essere una forma di repressione sociale: l’arte privilegio è indizio di uno stato in cui ci sono alcune classi che vantano una situazione di vantaggio, situazione che garantisce una “immunità” ai valori artistici rispetto alla realtà sociale in quanto tale.
Repressione e trasgressione artistica
Anche in quello stato di fatto, i valori artistici vengono tutelati, proprio in quanto prerogativa di un ben definito e limitato gruppo sociale. Se la verità e gli ideali artistici sono limitati ad un’aristocrazia, non c’è il rischio che vengano integrati nella società, perdendo il loro valore di alterità rispetto ad essa. Questa situazione è l’indizio che c’è una repressione reale, ma almeno in questo mondo si salva il carattere trasgressivo (alienato e sublimato) dell’arte. Gli ideali umanistici che contrastano col fatto che in realtà gli uomini non sono tutti uguali.