Concetti Chiave
- Husserl critica il psicologismo per la sua precarietà e propone una filosofia che ritorna alle "cose stesse".
- La fenomenologia trascendentale di Husserl è purificata dall’atteggiamento naturale e si separa dalla fenomenologia empirica attraverso l’epoché fenomenologica.
- Il dato fenomenologico, secondo Husserl, è un’evidenza intuitiva che costituisce il fondamento di ogni sapere possibile.
- Husserl enfatizza l'intenzionalità della coscienza, che è sempre coscienza di qualcosa, evidenziando il legame tra coscienza e oggetto intenzionato.
- Introduce i concetti di noesi e noema per distinguere tra l’atto coscienziale e il polo oggettivo di ogni vissuto.
Indice
Critica allo psicologismo
Husserl parte dalla psicologismo e arriva ad una nuova filosofia che si propone di tornare alle “cose stesse”. Dopo una serie di critiche allo psicologismo, conclude che risulta contradditorio fondare il sapere sulla psicologia a causa della sua precarietà in quanto scienza a posteriori.
Metodo fenomenologico
Husserl nota che anche il metodo fenomenologico è ancora troppo influenzato dall’atteggiamento naturale che caratterizza la vita quotidiana ed è adottato da tutti, ma non può essere legittimato dalla filosofia soprattutto se si vuole fondare il sapere. Nella sua opera Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica Husserl arriva ad una soddisfacente formulazione del metodo fenomenologico. Tale fenomenologia è trascendentale, purificata dall’atteggiamento naturale separata dalla fenomenologia empirica. Questo processo è avvenuto per mezzo dell’ epoché fenomenologica (o riduzione fenomenologica). Il dato fenomenologico è un’evidenza intuitiva che costituisce il fondamento di ogni possibile sapere. Husserl fa riferimento alla filosofia cartesiana, sostenendo che il concetto del cogito ma se ne distacca perché dalla cogitatio non si deve pretendere di dedurre che quanto è conosciuto esista nel mondo esterno passaggio senza alcun fondamento.
Concetto di epoché
Husserl ritiene che si debba compiere un’epoché fenomenologica: una sospensione del giudizio sull’esistenza reale delle cose oggetto di esperienza. L’epoché non pretende l’annullamento della dimensione oggettiva, ma solo che ci si limiti a parlarne secondo il modo in cui essa si dà all’esperienza (soggetto).
Intenzionalità della coscienza
Husserl dedica anche ampio spazio al concetto dell’intenzionalità: è una caratteristica fondamentale della coscienza è sempre coscienza di qualcosa. Nell’atto intenzionale vi è sempre un legame tra coscienza e oggetto intenzionato. L’intenzionalità sta in questo nesso: consiste nell’uscire dalla psicologia per trattare delle “cose stesse”. Husserl per non cadere nell’atteggiamento naturale, introduce i termini:
• noesi/atto noetico per indicare l’atto coscienziale
• noema per indicare il polo oggettivo di ogni vissuto, ciò di cui si ha coscienza, non è riducibile alla coscienza empirica e non è un oggetto del mondo esterno.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale di Husserl allo psicologismo?
- Che cos'è l'epoché fenomenologica secondo Husserl?
- Come definisce Husserl l'intenzionalità della coscienza?
Husserl critica lo psicologismo per la sua contraddittorietà nel fondare il sapere sulla psicologia, considerata una scienza a posteriori e quindi precaria.
L'epoché fenomenologica è una sospensione del giudizio sull'esistenza reale delle cose, permettendo di parlare delle esperienze secondo il modo in cui si manifestano al soggetto.
Husserl definisce l'intenzionalità come una caratteristica fondamentale della coscienza, che è sempre coscienza di qualcosa, stabilendo un legame tra coscienza e oggetto intenzionato.