Mongo95
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Concetti Chiave

  • La domanda è essenziale per comprendere il senso dell'essere, poiché rimane aperta oltre ogni risposta possibile.
  • Heidegger esplora il nesso tra essere e tempo, evidenziando l'impossibilità di fare esperienza dell'essere come dato.
  • Il concetto di "vita fattuale" di Heidegger riguarda il modo d'essere originario della vita, compreso attraverso la fenomenologia.
  • Heidegger considera l'ontologia come una dottrina dell'essere non-oggettivo, sottolineando la sua natura ermeneutica.
  • L'ermeneutica è vista come una componente intrinseca dell'esistenza umana, che implica comprensione e interpretazione continua.

Indice

  1. Il significato della domanda
  2. Heidegger e la finitezza dell'essere
  3. Le matrici del pensiero di Heidegger
  4. L'ermeneutica e la fenomenologia

Il significato della domanda

La capacità di domandare rende autentico l’esistere e grande il pensiero. La domanda è un modo di corrispondere alla manifestazione dell’essere degli enti, facendo leva sulla “differenza” fra l’essere e l’ente. Essa costituisce la vera e propria postura dell’uomo nel mondo. Ma l’unica possibile risposta al nostro domandare risiede nell’essere stesso della nostra domanda: solo tenendo aperta la domanda al di là di ogni possibilità di risposta, noi possiamo comprendere il senso dell’essere o corrispondere all’evento della sua verità.

Heidegger e la finitezza dell'essere

Il grande teme heideggeriano del nesso tra l’essere e il tempo si traduce nell’impossibilità di fare esperienza dell’essere come di un “dato”, essendo l’esperienza dell’essere quella di un possibile; e quest'ultimo poi risulterà sempre impossibile, perché il “destino” dell’essere starebbe nella sua stessa ritrazione, nel restare velato rispetto a ciò che di disvela, in definitiva nel suo carattere “finito”. Nella finitezza dell’essere, oltre che dell’uomo, Heidegger ha visto il fenomeno nascosto della storia e l’appello che in ogni epoca l’essere rivolte ai mortali provocando la loro risposta.

• L’ermeneutica della fatticità

Le matrici del pensiero di Heidegger

Le matrici del percorso di ricerca di Heidegger sono: una rivisitazione critica della fenomenologia husserliana, intesa come l’unico metodo adeguato per sviluppare la ricerca filosofica, a patto di non intenderla più come un’analisi dei vissuti di coscienza, ma come un’interpretazione dell’essere stesso della vita; la riscoperta del cristianesimo primitivo come una modalità originaria di fare esperienza della finitezza dell’essere umano, cioè della sua temporalità e storicità, a patto di intendere il cristianesimo in modo ateo; l’appropriazione del pensiero di Aristotele come una descrizione di quel movimento che costituisce l’essere della vita umana, a patto di non seguire più l’interpretazione scolastica di Aristotele.

L'ermeneutica e la fenomenologia

In ciascuna di queste tre direzioni ritroviamo due questioni attorno a cui ruotano i corsi tenuti da Heidegger negli anni Venti: Che cos’è la filosofia?; Qual è il modo di essere della vita?. La coappartenenza di queste due domande viene contrassegnata da Heidegger on il concetto di “vita fattuale”: questa coincide con il modo d’essere originario della vita, e cioè il “come” essa vive ogni suo contenuto o situazione. In questo “come” Heidegger individua il livello ontologico più proprio dell’uomo che risulta comprensibile solo mediante quella radicale e originale considerazione della vita che è la fenomenologia. Il suo compito è interpretare la vita come il modo d’essere originario del’esserci. Pertanto Heidegger intende la fenomenologia come ontologia, e l’ontologia come “dottrina dell’essere” non-oggettivo. L’esserci, infatti, è quell’ente il cui essere non è mai semplicemente “dato” ma è sempre in questione, è pura problematicità o autonoma motilità, continua interpretazione. L’ontologia assume così un significato ermeneutico. Il nesso strettissimo tra ontologia, ermeneutica e fatticità significa dunque che si può comprendere l’esistenza solo facendone esperienza, e viceversa che fare esperienza del proprio sé implica sempre una comprensione del proprio essere. L’ermeneutica è il nostro modo di essere uomini: comprendenti e interpretanti per il fatto stesso di esistere.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della domanda nell'esistenza umana secondo il testo?
  2. La domanda è vista come fondamentale per l'esistenza autentica e il pensiero profondo, poiché rappresenta la postura dell'uomo nel mondo e permette di comprendere il senso dell'essere.

  3. Come Heidegger interpreta il rapporto tra essere e tempo?
  4. Heidegger vede il rapporto tra essere e tempo come un'esperienza dell'essere non come un "dato", ma come un possibile che rimane sempre velato e finito, rappresentando il destino dell'essere.

  5. Quali sono le influenze principali nel percorso di ricerca di Heidegger?
  6. Le influenze principali sono la fenomenologia husserliana, il cristianesimo primitivo inteso in modo ateo, e il pensiero di Aristotele reinterpretato al di fuori della tradizione scolastica.

  7. Come Heidegger definisce la fenomenologia e la sua relazione con l'ontologia?
  8. Heidegger definisce la fenomenologia come ontologia, intesa come "dottrina dell'essere" non-oggettivo, e la considera un'interpretazione della vita come modo d'essere originario dell'esserci, con un significato ermeneutico.

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