Mongo95
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Concetti Chiave

  • Gehlen critica il moderno welfare state delle social-democrazie, vedendolo come una degenerazione dello Stato che si concentra sull'assistenza piuttosto che sulla stabilità istituzionale.
  • L'umanitarismo viene visto come un'estensione indebita dei valori famigliari, come assistenza e solidarietà, che funzionano a livello domestico ma non a livello globale.
  • Gli intellettuali, secondo Gehlen, usano l'umanitarismo per affermarsi senza contribuire materialmente o istituzionalmente, criticando la loro natura a-politica.
  • Gehlen mostra incoerenza nel rifiutare istituzioni sovranazionali che potrebbero svolgere funzioni simili a quelle dello Stato, pur riconoscendo l'importanza delle istituzioni.
  • L'estensione dei valori famigliari agli animali e il femminismo sono visti come sconsideratezze che degradano la loro origine biologica-antropologica quando applicati al di fuori del contesto originario.

Gehlen - Umanitarismo

La visione dello Stato come soggetto da essere rispetto che può far valere diritti molto forti nei confronti degli individui viene intaccata, secondo Gehlen, dal moderno welfare state delle social-democrazie, cioè un mero stato del benessere che elargisce sussidi. Lo Stato è la forma ultima delle istituzioni, l’apice della funzione stabilizzatrice. Ciò comunque nell’ambito di un discorso antropologico che effettivamente funziona a livello delle istituzioni più “basse”, più vicine alla quotidianità, ma meno ad altezza maggiori.


La degenerazione contemporanea dello Stato, soggetto da cui ci si lascia consumare, porta a uno Stato che si trasforma in un’istituzione che ricerca la pace sociale a tutti i costi. Gli uomini rinunciano ai grandi desideri, alla grandezza delle nietzschiane eroiche gesta, per la semplicità e mediocrità della quotidianità borghese. Da un punto di vista storico, bisogna aggiungere, il quadro della forme politiche social-democratiche del Novecento è ben più complesso della “degenerazione istituzionale” ipotizzata da Gehlen.
L’umanitarismo è la conseguenza della degenerazione della radice dell’ethos famigliare, ampliato in un’etica astratta dell’umanità. Sono i valori di assistenza, pace, rispetto e solidarietà, che hanno la loro radice biologica nella famiglia, dove sono effettivamente funzionale e da accettare. Il problema sorge quando tramite una serie di illeciti e sconsiderati ampliamenti (il primo è il “clan”), tali valori vengono successivamente trasposti fino a comprendere l’umanità intera. Ma senza corrispondenza con la condizione reale: non esiste il “cosmopolitismo”. Eppure, già solo come proposta etico-politica, tale visione è un problema.
I propugnatori dell’umanitarismo sarebbero il “ceto degli intellettuali” di professione, prodotti dalla modernità, la voce critica della società che di solito viene considerata positivamente nell’ottica della sorveglianza degli “eccessi” governativi, da intendere nel senso di nascita dell’opinione pubblica. Per Gehlen si tratta di un ceto parassitario, che nulla produce sul piano materiale né istituzionale, ma piuttosto utilizza l’umanitarismo come mezzo di propria affermazione. Gli intellettuali sono per loro stessa natura a-politici, così come gli edonisti del ’68, del tutto refrattari dal lasciarsi consumare dalle istituzioni. Sono mossi, in realtà, non da un reale pacifismo, ma da una mascherata volontà di potenza, l’interesse di farsi valere come classe contro le istituzioni con tutti gli strumenti possibili. I valori dell’umanitarismo sono utilizzati strumentalmente per secondi fini, con lucidità e cattiva fede.
Si tratta di uno dei momenti in cui maggiormente emerge il biasimo politico di Gehlen, che però in modo del tutto contraddittorio non va a accettare l’idea di istituzioni a livello sovranazionale, che eppure potrebbero svolgere la stessa funzione ordinativa e di contenimento dell’umano che viene attuata a livello nazionale dallo Stato. Presa la definizione antropologica di istituzione, che spesso nasce dagli specifici compiti da affrontare, non si comprendere come Gehlen possa accettare lo Stato ma non l’istituzione sovra-statuale, soprattutto per affrontare la necessità di svolgere compiti e affrontare problemi di portata globale.
Nell’umanitarismo si inquadra anche il fenomeno moderno dell’estensione delle cure parentali anche agli animali, ulteriore sconsideratezza dell’ampliamento dell’etica famigliare. Così come il femminismo. Forme coerenti tra loro ma ugualmente negative, atteggiamenti di protezione (e sopravvalutazione) elevati al di fuori del loro contesto e ambito originario, dove invece sono legittimati dalla loro origine biologica-antropologica. Una volta trasposti in ambiti estranei, però, tali valori non possono che creare degrado.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica principale di Gehlen nei confronti dello Stato moderno?
  2. Gehlen critica il moderno welfare state delle social-democrazie, considerandolo una degenerazione dello Stato che si trasforma in un'istituzione che ricerca la pace sociale a tutti i costi, rinunciando ai grandi desideri e alla grandezza delle gesta eroiche.

  3. Come Gehlen vede l'umanitarismo e quali problemi identifica in esso?
  4. Gehlen vede l'umanitarismo come una degenerazione dell'ethos famigliare in un'etica astratta dell'umanità, problematica perché trasposta senza corrispondenza con la realtà, e critica il ruolo degli intellettuali che lo promuovono per fini personali.

  5. Qual è la posizione di Gehlen sugli intellettuali e il loro ruolo nella società?
  6. Gehlen considera gli intellettuali un ceto parassitario che utilizza l'umanitarismo per affermarsi, mossi da una mascherata volontà di potenza piuttosto che da un reale pacifismo, e critica la loro natura a-politica.

  7. Perché Gehlen non accetta l'idea di istituzioni sovranazionali?
  8. Gehlen non accetta l'idea di istituzioni sovranazionali nonostante riconosca la funzione ordinativa dello Stato, poiché non comprende come tali istituzioni possano affrontare compiti e problemi di portata globale.

  9. Come si inserisce il fenomeno moderno delle cure parentali agli animali e il femminismo nella critica di Gehlen?
  10. Gehlen vede l'estensione delle cure parentali agli animali e il femminismo come ulteriori esempi di sconsideratezza nell'ampliamento dell'etica famigliare, considerandoli atteggiamenti negativi quando elevati al di fuori del loro contesto originario.

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