Concetti Chiave
- Gehlen propone una teoria dell'ascesi in contrapposizione al consumismo moderno, ispirandosi al pensiero di Weber sul capitalismo e protestantesimo.
- Analizza la transizione del capitalismo da un focus sulla vita lavorativa ascetica a un'enfasi sul consumo, con bisogni primari già soddisfatti.
- Identifica tre forme di ascesi: come stimolante, che potenzia l'interiorità e l'autocontrollo; come disciplina, compatibile con l'ethos delle istituzioni; e come sacrificio, ormai raro in Occidente.
- Critica il moderno edonismo, che limita le possibilità umane, sostenendo un ritorno all'ascesi come mezzo di resistenza individuale al consumismo.
- L'ascesi viene vista come un modo per realizzare il sé, a discapito della cultura del consumo, promuovendo autocontrollo e disciplina.
Gehlen - Ascesi
Gehlen tratta anche dell’ascesi, riproposta in modo contrario alla “moda” a lui contemporanea. Ne elabora dunque una teoria in tre forme, in cui riecheggia la teorizzazione attuata da Weber riguardo capitalismo e protestantesimo: la fase attuale del capitalismo si è incentrata maggiormente sul consumo, piuttosto che sulla vita lavorativa ascetica immaginata da Weber. La maggior parte dei bisogni primari sono stati soddisfatti dal sistema industriale, quindi ci si concentra su altri generi di merce, sia materiali che esperienze immateriali.
Merci che per essere fruite richiedono una sempre maggiore quantità e produzione. Il capitalismo stesso non è più intesto come fonte diretta dell’uomo come consumatore, ma piuttosto è la degenerazione dell’ethos che produce un uomo al capitalismo utile. Gehlen propone dunque una forma (piuttosto velleitaria) di “ritorno” all’ascesi, cioè forme di opposizione ad un sistema che è strapotente, come resistenza a livello individuale. Il moderno edonismo in ciò è complice, impedendoci una serie di possibilità per l’essere umano, che l’ascesi dovrebbe tornare a favorire. Si hanno tre forme di ascesi, susseguitesi a livello culturale-sociale:Ascesi come stimolante. Tutte le forme di tecnica dell’interiorità per potenziare il sentimento di essere vivi. Non un’ascesi intesa come comportamento “sacrificale” e azione corretta in ottica religiosa, ma piuttosto forma di autocontrollo che porta al potenziamento di sé e delle proprie capacità, in diversi ambiti. Da tale forma può nascere anche una felicità del tutto incomprensibile al moderno consumismo.
Ascesi come disciplina. La forma più compatibile con l’ethos delle istituzioni, in senso aspramente polemico verso il consumismo. Siamo noi uomini che dobbiamo tornare a “farci consumare” dalle istituzioni, volontariamente. Si tratta di realizzazione individuale tramite il medium delle istituzioni. In tale proposta al senso del dovere coesiste il moderno senso della realizzazione di sé. Si tratta della visione hobbesiana del Leviatano che al singolo chiede molto (anche il sacrificio della vita), ma allo stesso tempo concede qualcosa in cambio (la garanzia della sicurezza).
Ascesi come sacrificio. La forma che maggiormente va a scomparire nella società occidentale, a favore dei metodi di realizzazione che richiedono una rinuncia di fronte alla possibilità dell’incremento del sé.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Gehlen sull'ascesi nel contesto del capitalismo moderno?
- Come si differenziano le tre forme di ascesi descritte da Gehlen?
- In che modo l'ascesi come disciplina si relaziona con le istituzioni secondo Gehlen?
Gehlen propone una teoria dell'ascesi in tre forme, criticando il capitalismo moderno che si concentra sul consumo piuttosto che sulla vita lavorativa ascetica. Egli vede l'ascesi come una forma di resistenza individuale contro un sistema strapotente, suggerendo un ritorno all'autocontrollo e al potenziamento di sé.
Le tre forme di ascesi sono: come stimolante, che potenzia il sentimento di essere vivi; come disciplina, compatibile con l'ethos delle istituzioni e in opposizione al consumismo; e come sacrificio, che sta scomparendo nella società occidentale a favore di metodi di realizzazione personale.
L'ascesi come disciplina è vista come una forma di realizzazione individuale tramite le istituzioni, dove l'uomo si lascia "consumare" volontariamente dalle istituzioni, combinando il senso del dovere con la realizzazione di sé, simile alla visione hobbesiana del Leviatano.