Concetti Chiave
- Konrad Fiedler negava al tatto la capacità espressiva, sostenendo che solo la vista possiede un carattere poietico nella visione artistica.
- Fiedler utilizzava una prospettiva formalista e un presupposto kantiano per affermare che la realtà è costituita dal soggetto attraverso la visione.
- L'arte visiva è un processo che permette all'uomo di generare forme e impadronirsi del mondo, presentandolo alla coscienza come una creazione originale.
- Secondo Fiedler, l'arte non è un duplicato della realtà, ma crea il mondo per mezzo e ai fini della coscienza artistica, con una propria autonomia.
- Forma e contenuto nell'arte visiva sono inseparabili, poiché l'arte rende visibile qualcosa di nuovo e significativo attraverso la configurazione sensoriale.
Indice
Il tatto e la visione artistica
Il teorico dell’arte Fiedler, in scambio epistolare con lo scultore Hildebrand, negava che il tatto possedesse capacità espressive, la possibilità stessa di comunicare un pensiero, ciò che invece è possibile nella vista, la visione artistica è dotata di carattere poietico. Nei suoi scritti sull’arte figurativa Fiedler mette a frutto la prospettiva formalista di Zimmerman e un presupposto kantiano, ovvero quello che prima e al di fuori degli atti rappresentativi della soggettività non sussista una realtà in sé, è il soggetto che costituisce la realtà che si fenomenizza per il senso della vista. L’arte visiva è uno dei processi mediante i quali l’uomo, spinto da un bisogno spirituale di generare forme, si impadronisce del mondo, il mondo stesso può presentarsi come tale alla coscienza [come una messa in forme e figure per l’attività formatrice del soggetto, ancora di più quando il soggetto è un artista].
L'autonomia dell'arte visiva
L’arte è creazione e imitazione, ciò che crea non è un doppione della realtà ma piuttosto l’arte crea per la prima volta il mondo per mezzo e ai fini della coscienza artistica, l’arte vive di una propria autonomia, non deriva dal concetto, si solleva dall’elemento visivo informe fino alla forme.
L'artista e la creazione continua
A Fiedler interessa meno il risultato che non la genesi, il venire a essere dell’espressione, l’arte rende visibile qualcosa della realtà che prima non esisteva e non era conoscibile, nell’arte visiva forma e contenuto sono inseparabile, perché si organizza per via sensoriale e mette in luce qualcosa che acquista senso soltanto dalla nuova configurazione, perciò il senso e l’esistenza non possono essere separati dalla forma che li esprime e li configura. Artista è colui che possiede la capacità di configurare il mondo visivo in forme sempre nuove e che è consapevole della provvisorietà stessa dell’opera d’arte rispetto al processo di creazione. Croce battezzerà puro visibilismo le teorie definite sull’arte figurativa per rimarcare la dimensione intuiva, il puro vedere realizzato dall’attività figurativa. L’epoca dell’Ottocento vede però anche altre biforcazioni: estetismo, decadentismo, simbolismo, facendo emergere altri nomi rilevanti per l’estetica come Baudelaire e Nietzsche.
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Konrad Fiedler riguardo al tatto come mezzo espressivo nell'arte?
- Come Fiedler concepisce il rapporto tra arte e realtà?
- Qual è il ruolo dell'artista secondo Fiedler?
Fiedler nega che il tatto possieda capacità espressive o la possibilità di comunicare un pensiero, a differenza della vista, che considera dotata di carattere poietico.
Fiedler sostiene che l'arte non è un semplice doppione della realtà, ma crea il mondo per la prima volta ai fini della coscienza artistica, vivendo di una propria autonomia e sollevandosi dall'elemento visivo informe fino alla forma.
L'artista è colui che possiede la capacità di configurare il mondo visivo in forme sempre nuove, consapevole della provvisorietà dell'opera d'arte rispetto al processo di creazione.