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Concetti Chiave

  • Il meccanicismo, paradigma scientifico dominante del positivismo, è messo in crisi nel tardo Ottocento e Novecento da nuove teorie fisiche come la relatività e la meccanica quantistica.
  • Queste nuove teorie promuovono un modello di scienza che enfatizza il ruolo del soggetto e la relatività delle teorie scientifiche.
  • Il convenzionalismo scientifico emerge come risposta alla crisi delle scienze, sostenendo che la scienza è guidata da obiettivi pratici ed economici piuttosto che da verità assolute.
  • Ernst Mach critica radicalmente il positivismo, sostenendo che la conoscenza scientifica è un ordinamento convenzionale dei dati dell'esperienza con fini utilitaristici.
  • I convenzionalisti francesi come Poincaré e Duhem considerano le teorie scientifiche come convenzioni utilitaristiche prive di valore oggettivo.

Indice

  1. Crisi del meccanicismo
  2. Dibattito filosofico europeo
  3. Critiche al positivismo

Crisi del meccanicismo

Tra l'Ottocento e il Novecento lo sviluppo di una serie di programmi di ricerca in campo fisico - in primo luogo la termodinamica, e in seguito alcuni orientamenti interni all'elettromagnetismo e alla teoria cinetica dei gas - mandano in crisi il paradigma scientifico ed epistemologico che aveva dominato la cultura positivistica: il meccanicismo. Nel Novecento, la teoria einsteiniana della relatività e la meccanica quantistica contribuiscono all'affermazione di un nuovo modello di scienza che rivaluta le funzioni del soggetto nella ricerca e la nozione di relatività delle teorie scientifiche.

Dibattito filosofico europeo

La "crisi delle scienze" ottocentesche accende nella filosofia europea un fecondo, ma tormentato dibattito. Alle tendenze idealistiche che negavano la portata conoscitiva delle scienze e intendevano proporre nuovi modelli di sapere di tipo "irrazionalistico", si oppongono scienziati e filosofi che si propongono di difendere la razionalità scientifica, sia pure prendendo le distanze dal positivismo meccanicistico. Ernst Mach e i convenzionalisti francesi - Henri Poincaré e Pierre Duhem - propongono un'immagine della scienza come sapere fondato su finalità pratiche, "economiche".

Critiche al positivismo

Il pensiero di Ernst Mach, in particolare, costituisce una delle critiche più radicali del positivismo. Egli intende dimostrare l'infondatezza della pretesa positivistica di ammettere solo quelle conoscenze che sono fondate sui dati ricavati dall'esperienza. A suo parere, invece, l'elemento qualificante della conoscenza è opera del soggetto e la scienza non è altro che un ordinamento convenzionale, compiuto con fini utilitaristici, dei dati dell'esperienza. In modo ancora più radicale, per i convenzionalisti francesi le teorie scientifiche non hanno un valore oggettivo, bensì solo convenzionale e utilitaristico. Per Poincaré sia la geometria sia la fisica hanno una natura convenzionale. Per Duhem la storia effettiva delle scienze dimostra lo statuto convenzionale delle teorie scientifiche e il carattere ipotetico-deduttivo del suo metodo.

Domande da interrogazione

  1. Quali sviluppi scientifici hanno contribuito alla crisi del meccanicismo tra l'Ottocento e il Novecento?
  2. Lo sviluppo della termodinamica, dell'elettromagnetismo e della teoria cinetica dei gas ha messo in crisi il paradigma meccanicistico, con la teoria della relatività di Einstein e la meccanica quantistica che hanno introdotto un nuovo modello di scienza.

  3. Quali erano le posizioni principali nel dibattito filosofico europeo riguardo alla crisi delle scienze?
  4. Il dibattito vedeva contrapporsi tendenze idealistiche che negavano la conoscenza scientifica e scienziati e filosofi come Ernst Mach e i convenzionalisti francesi, che difendevano la razionalità scientifica pur distanziandosi dal positivismo meccanicistico.

  5. Come Ernst Mach e i convenzionalisti francesi criticano il positivismo?
  6. Ernst Mach critica il positivismo sostenendo che la conoscenza è opera del soggetto e che la scienza è un ordinamento convenzionale dei dati dell'esperienza. I convenzionalisti francesi, come Poincaré e Duhem, vedono le teorie scientifiche come convenzionali e utilitaristiche, senza valore oggettivo.

Domande e risposte

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