Concetti Chiave
- Nietzsche è noto per interpretare la crisi della civiltà occidentale, mettendo in luce l'indebolimento della fiducia nella scienza e nella tecnica.
- Nacque nel 1844 a Roecken, Sassonia, e fu influenzato dal padre pastore protestante, sviluppando una profonda passione per la Bibbia e gli inni sacri.
- Durante la sua formazione, fu profondamente influenzato dall'opera di Schopenhauer, trovando nell'arte una via di salvezza dall'infelicità.
- La sua amicizia con Richard Wagner si concluse a causa della conversione al Cristianesimo di quest'ultimo, portando Nietzsche a dubitare della sua carriera universitaria.
- Dopo un crollo psichico nel 1889, visse gli ultimi anni della sua vita tra follia e brevi momenti di lucidità, morendo nel 1900 a Weimar.
Indice
Nietzsche e la crisi occidentale
Nietzsche è l'interprete più acuto della crisi della civiltà occidentale: egli riesce a cogliere i segnali di incertezza e precarietà dell'uomo nell'epoca della scienza e della tecnica, o meglio, dell'indebolimento della fiducia in tale orizzonte culturale.
Infanzia e influenze culturali
Nietzsche nacque a Roecken, in Sassonia, nel 1844 e fin da piccolissimo assimilò la lezione del padre, pastore protestante, e imparò a recitare i versetti della Bibbia e gli inni sacri con una passione che commuoveva chi l'ascoltava.
Per quanto riguarda i suoi modelli culturali, durante gli anni della sua formazione, scoprì l'opera di Schopenhauer intitolata "Il mondo come volontà e rappresentazione", nella quale trovò la più alta celebrazione dell'arte come via di salvezza dall'infelicità della vita.
Amicizie e prime opere
Durante gli anni '70 dell'Ottocento conobbe il musicista Richard Wagner, con il quale strinse un'amicizia che si sarebbe rotta in seguito alla conversione al Cristianesimo di Wagner.
Nel 1872 pubblicò la sua prima opera intitolata "LA nascita della tragedia dallo spirito della musica",che venne accolta con ostilità. Si manifestarono i primi dubbi circa la propria carriera universitaria.
Declino e follia
Nel 1879, anche per l'aggravarsi di alcuni problemi di salute, decise di dimettersi: diventò un "fuggiasco vagabondo" sempre in viaggio tra la Germania, l'Italia, la Francia e la Svizzera. Intanto continuava a studiare e a scrivere finché, nel 1883 non pubblicò un'altra opera, ossia "Così parlò Zarathustra", ma anche questa non riscosse alcun successo. L'autore iniziò quindi a sentirsi fuori da ogni legame con gli uomini del suo temo, sempre più sull'oro dell'abisso. A 45 anni si verificò un crollo psichico: il 3 gennaio 1889, a Torino, abbracciò tra le lacrime un cavallo maltrattato da un vetturino e venne riportato in albergo in preda alla disperazione. Fu la rivelazione della follia, la malattia che lo avrebbe accompagnato per 11 anni, concedendogli soltanto brevi momenti di lucidità.
Accudito dalla madre e poi dalla sorella, morì a Weimar nel mese di agosto del 1900.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Nietzsche alla comprensione della crisi della civiltà occidentale?
- Quali furono le influenze culturali significative nella formazione di Nietzsche?
- Come si manifestò il crollo psichico di Nietzsche e quali furono le sue conseguenze?
Nietzsche è considerato l'interprete più acuto della crisi della civiltà occidentale, riuscendo a cogliere i segnali di incertezza e precarietà dell'uomo nell'epoca della scienza e della tecnica, evidenziando l'indebolimento della fiducia in tale orizzonte culturale.
Durante la sua formazione, Nietzsche fu influenzato dall'opera di Schopenhauer "Il mondo come volontà e rappresentazione", che celebrava l'arte come via di salvezza dall'infelicità della vita. Inoltre, ebbe un'importante amicizia con il musicista Richard Wagner.
Il crollo psichico di Nietzsche si manifestò il 3 gennaio 1889 a Torino, quando abbracciò tra le lacrime un cavallo maltrattato. Questo evento segnò l'inizio della sua follia, una malattia che lo accompagnò per 11 anni, durante i quali ebbe solo brevi momenti di lucidità, fino alla sua morte nel 1900.