Concetti Chiave
- La cultura europea tra Ottocento e Novecento affronta una crisi che mette in discussione il razionalismo e la fiducia nel progresso.
- Il meccanicismo, un pilastro della scienza moderna, si dimostra inadeguato a spiegare fenomeni complessi come quelli elettromagnetici e termodinamici.
- Il positivismo, dominante nel XIX secolo, vacilla di fronte agli sviluppi scientifici che sfidano l'ideale di scientificità basato sull'osservazione e l'esperimento.
- La matematica vive una rivoluzione con la nascita delle geometrie non euclidee, mettendo in crisi la concezione tradizionale dello spazio.
- La crisi dei fondamenti emerge con i paradossi di Russell, evidenziando le sfide nella formalizzazione e matematizzazione della logica.
Crisi della cultura europea
Nei decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento, la cultura europea conobbe una crisi che mise in discussione i capisaldi della cultura occidentale (il razionalismo, la fiducia nel progresso economico e sociale, l'entusiasmo per le conquista della tecnica e della scienza). Tale crisi si apri innanzitutto sul terreno della scienza e della ricerca epistemologica, quando si fece sempre più chiara la consapevolezza che gli sviluppi delle scienze matematiche e fisiche stavano minando le categorie fondamentali su cui la scienza moderna si era basata. Il programma di ricerca che aveva animato la scienza moderna, il meccanicismo che si proponeva di ridurre ai principi della meccanica l'intero sapere, si rivelava inca-pace di dar conto di determinati ambiti di realtà, dai fenomeni elettromagnetici a quelli termodinamici.
Declino del positivismo
L'imputato principale era il paradigma filosofico che aveva a lungo dominato la cultura dell'Ottocento: il positivismo. Gli sviluppi della scienza contribuirono a far vacillare l'ideale di scientificità proprio del positivismo, un ideale ottimistico circa le possibilità del conoscere, fondato sulla fiducia nell'osservazione e nell'esperimento, sull'idea di un progresso cumulativo del sapere, sulla concezione di una scienza che riconduce alla meccanica le proprie differenti branche e infine sulla differenza verso tutto ciò che appariva metafisica.
Evoluzione della matematica
A partire dalla seconda meta dell'Ottocento gli sviluppi della matematica avviano una feconda discussione sui fondamenti della "scienza del numero". La nascita delle geometrie non euclidee mette in crisi la scienza dello spazio così come era stata concepita nell'età moderna. Gli sviluppi della logica, attraverso i lavori di Boole, Cantor, Prege e altri danno vita a un processo di formalizzazione e di matematizzazione della logica. Alla fine del secolo, tuttavia, la crisi del logicismo, dovuta ai paradossi di Russell, avvia la cosiddetta "crisi dei fondamenti".
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi della cultura europea tra Ottocento e Novecento?
- In che modo il declino del positivismo influenzò la percezione della scienza nel XIX secolo?
- Quali furono le conseguenze degli sviluppi matematici nella seconda metà dell'Ottocento?
La crisi della cultura europea fu causata dalla messa in discussione dei capisaldi della cultura occidentale, come il razionalismo e la fiducia nel progresso, a causa degli sviluppi nelle scienze matematiche e fisiche che minavano le categorie fondamentali della scienza moderna.
Il declino del positivismo influenzò la percezione della scienza mettendo in dubbio l'ideale di scientificità basato sull'osservazione e sull'esperimento, e sull'idea di un progresso cumulativo del sapere, poiché gli sviluppi scientifici dimostrarono l'incapacità del meccanicismo di spiegare tutti i fenomeni.
Gli sviluppi matematici portarono a una discussione sui fondamenti della matematica, con la nascita delle geometrie non euclidee e la formalizzazione della logica, culminando nella "crisi dei fondamenti" a causa dei paradossi di Russell.