Concetti Chiave
- Hannah Arendt è nota per il concetto di "banalità del male", sviluppato durante il processo di Adolf Eichmann a Gerusalemme.
- Il processo a Eichmann rappresentò un momento cruciale per Israele e la riflessione sull'Olocausto, evidenziando la nascita di nuove etiche post-guerra.
- Arendt si aspettava di trovare un mostro nel processo, ma scoprì un uomo comune che eseguiva ordini senza riflessione morale.
- Il suo lavoro esplora come molti individui, attraverso la semplice obbedienza, contribuirono all'ascesa del nazismo senza interrogarsi sulle conseguenze etiche.
- Nell'opera "Sull'origine e la natura del totalitarismo", Arendt analizza la struttura politica e il ruolo dei leader carismatici nel controllo delle masse.
Indice
Il processo di Gerusalemme
Biograficamente collegata ad Heideger. Banalità del male opera. Venne celebrato a Gerusalemme un processo nel quale si giudico uno dei fondamentali criminali nasisti, Adolfo Eicman a cui era stato affidato il trasporto con i treni da Hitler. Il processo di Gerusalemme divenne anche identificativo dello stato di Israele come se sancisse la condanna dell'olocausto, della strage razzista e nello stesso tempo sancisse la nascita di questo stat.
Eicman fu trovato in Sud America e condotto a Gerusalemme per questo processo.L'incontro con Eicman
Anarent si recò a Gerusalemme con scopo di reportage per un giornale e questo processo la colpì moltissimo: pensa di incontrare un mostro, ma in realtà si trova davanti un piccolo uomo pieno di frustrazioni gratificato da Hitler con questo compito importante, si dedica a questo compito del trasporto degli uomini con i treni con una dedizione assoluta. Lui doveva solo obbedire agli ordini, principio di obbedienza. Si ritiene nulla più che una rotella, non responsabile del prodotto, uomo viziato da questa idea di essere uno della catena. Hitler no etica perché rischia di creare incidenti nella macchina dello stato con un sistema efficiente dove nessuno deve farsi prendere da compassione. Principio dell'obbedienza poi viene messo in dubbio dopo la II guerra mondiale, non è più considerata una virtù. Nascono dopo la guerra etiche che riguardino a,viti precisi della realtà e cJe un nesso con quanto accaduto e la urgenza di una riflessione etica su cose successe durante la guerra come esperimenti sull'uomo da parte dei nazisti (--> nascita bioetica); Erica della comunicazione, dei regimi sulle masse; etica della tecn per quanto riguarda la bomba atomica--> etiche speciali applicate ad ambiti precisi a cui agli uomini si danno potere.
La banalità del male
Anarent quindi vedendo questo uomo piccolo che si arroccava su motivazione e giustificazione che non reggevano, perché lui con un atom ratificazione umana inorgoglito solo dal suo compito e dal fatto di aver obbedito. Da qui la banalità del male: tanti piccoli uomini, come pezzi di una catena, hanno alimentato il nazismo. Maggioranza silenziosa che non è innocente perché rimasta in silenzio. Follia del capo che risuona grazie a tanto uomini piccoli e silenziosi.
Il totalitarismo e il carisma
Scrisse anche un saggio Sull'origine e la natura del totalitarismo, dove viene messa a fuoco proprio la struttura. Politica applicata alla storia. Da Weber riprende un aspetto: Weber aveva chiarito il concetto di dittatura carismatica e leader carismatici che fondano sulla propria persona elementi di fascinazione per la presa sulle masse. Fascino del leader sulle masse.
Domande da interrogazione
- Qual è il legame biografico tra Hannah Arendt e Heidegger?
- Qual è stato l'impatto del processo di Gerusalemme su Hannah Arendt?
- Come descrive Arendt la figura di Adolfo Eichmann durante il processo?
- Quali sono le implicazioni etiche discusse da Arendt dopo la Seconda Guerra Mondiale?
Hannah Arendt è biograficamente collegata a Martin Heidegger, un noto filosofo tedesco.
Il processo di Gerusalemme ha colpito profondamente Hannah Arendt, portandola a riflettere sulla natura del male e a sviluppare il concetto di "banalità del male".
Arendt descrive Eichmann come un uomo piccolo e frustrato, che si considerava solo una rotella nella macchina nazista, obbedendo agli ordini senza riflessione etica.
Dopo la guerra, Arendt discute l'importanza di nuove etiche, come la bioetica e l'etica della comunicazione, per affrontare le atrocità commesse e il potere tecnologico.