simone.scacchetti
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Concetti Chiave

  • Arendt identifica nel conformismo sociale, derivante dalla Rivoluzione industriale, una minaccia alla libertà politica e all'agire politico autentico.
  • Nel suo scritto "Vita activa. La condizione umana", Arendt esplora la crisi della politica moderna, confrontando l'agire politico della pólis greco-romana con le esigenze della sopravvivenza odierna.
  • Le tre forme dell'agire umano secondo Arendt sono l'attività lavorativa, l'operare e l'agire, con l'azione politica considerata come la più umanizzante.
  • Arendt contrappone il lavoro, che consuma energia per la sopravvivenza, all'operare, che crea un mondo artificiale, e all'azione, che facilita la comunicazione diretta tra uomini.
  • La pólis greco-romana esaltava l'interazione comunicativa tra liberi cittadini, un concetto che Arendt vede minacciato dalla moderna società del lavoro focalizzata sulla mera sopravvivenza.

Indice

  1. Le origini del totalitarismo
  2. La crisi della politica moderna
  3. Le tre forme dell'agire umano
  4. Il lavoro e l'umanizzazione
  5. L'operare e l'azione politica
  6. La fine della politica

Le origini del totalitarismo

Nell'opera arendtiana "Le origini del totalitarismo" si rintracciano le cause delle dittature a partire dalla Rivoluzione industriale. Arendt crede, infatti, che il conformismo sociale, che questa ha provocato, sia una minaccia costante alla libertà politica.

La crisi della politica moderna

La crisi della politica nell'età moderna è il tema principale trattato in "Vita activa. La condizione umana", del 1958. Arendt, indagando il funzionamento della pólis greco-romana, crede che l'agire politico (la vita attiva, appunto, contrapposta alla vita contemplativa) sia stato sostituito dal fare e poi dal lavorare per la sopravvivenza (la decadenza dall'agire alle altre fasi è da rintracciare soprattutto con l'avvento della società cristiano-medievale).

Le tre forme dell'agire umano

Arendt definisce le tre forme in cui si articola l'agire umano: l'attività lavorativa, l'operare e l'agire.

Il lavoro e l'umanizzazione

Marx crede che il lavoro umanizzi l'uomo, mentre Arendt, vicina alle posizioni di Marcuse, crede che l'uomo, in questo tempo, lavori solo per sopravvivere e, al contrario, è convinta che proprio l'agire politico umanizzi l'uomo: l'attività lavorativa, infatti, è energia che si sprigiona e subito viene consumata; in questo senso si lavora per sopravvivere.

L'operare e l'azione politica

L'operare, invece, crea un mondo artificiale, diverso dall'ambiente naturale. L'uomo che opera è colui che costruisce, dunque l'uomo tecnologico che plasma la terra.

L'azione, al contrario, è la sola attività che mette in rapporto diretto gli uomini, senza mediazioni di oggetti: questa è la politica dell'antica Grecia, in cui gli uomini comunicano soltanto attraverso il linguaggio e le nobili gesta. La pólis greco-romana, infatti, esaltava i valori dell'interazione comunicativa tra uomini liberi, protagonisti diretti della vita pubblica. Arendt riprende il pensiero aristotelico secondo cui solo l'azione e il discorso, ovvero le attività umane più elevate, appartengono davvero all'agire politico. Vivere nella pólis, per i Greci, significava abbandonare la violenza e "limitarsi" a usare la forza persuasiva del discorso.

La fine della politica

La fine della politica ci consegna quindi alla società del lavoro, la quale ci trasforma in impiegati, perché ci diamo da fare non per vivere, ma per sopravvivere.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la principale minaccia alla libertà politica secondo Arendt?
  2. Arendt ritiene che il conformismo sociale, provocato dalla Rivoluzione industriale, sia una minaccia costante alla libertà politica.

  3. Come Arendt definisce le tre forme dell'agire umano?
  4. Arendt definisce le tre forme dell'agire umano come l'attività lavorativa, l'operare e l'agire, con l'agire politico che umanizza l'uomo.

  5. Qual è la differenza tra l'operare e l'agire secondo Arendt?
  6. L'operare crea un mondo artificiale e tecnologico, mentre l'agire è l'attività che mette in rapporto diretto gli uomini attraverso il linguaggio e le gesta, esaltata nella pólis greco-romana.

Domande e risposte

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