Concetti Chiave
- Le scoperte dei pitagorici nel V secolo miravano alla comprensione pura delle strutture matematiche, senza scopi pratici.
- Ippocrate di Chio contribuì significativamente studiando problemi come la quadratura del cerchio e la duplicazione del cubo.
- La sua scoperta sull'equivalenza tra una lunula e un triangolo isoscele stimolò ulteriori indagini matematiche.
- Ippocrate fu il primo a raccogliere conoscenze geometriche in un libro, anticipando gli "Elementi" di Euclide.
- Il pitagorico Teodoro, attivo ad Atene, dimostrò l'irrazionalità di diverse radici quadrate, influenzando il suo allievo Teeteto.
Le matematiche nel V secolo
Le scoperte dei pitagorici contribuirono ad attirare l'attenzione degli studiosi sui problemi matematici, studiati indipendentemente da ogni interesse pratico, unicamente per conoscere, attraverso la loro soluzione, certe struture e leggi della verità. Ciò che si cercava era l'esattezza e la necessità assoluta del pensiero (secondo un'esigenza tipicamente parmenidea), e, insieme, la semplicità e l'eleganza delle soluzioni.
Alcuni problemi matematici che affaticheranno le menti per millenni furono sollevati nel corso del V secolo per un interesse puramente intellettuale: la quadratura del cerchio, la duplicazione del cubo, la trisezione dell'angolo. Ippocrate di Chio (470-400 a.C. circa; Chio è un'isola della Ionia, poco a Nord di Coo da cui veniva l'Ippocrate medico) si distinse nella loro trattazione, trovando varie proprietà interessanati. Ad esempio: che la lunula racchiusa tra un arco di circonferenza di 90° e il semicerchio avente per diametro la corda dell'aarco stesso è esattamente equivalente al triangolo isoscele formato dalla corda e dai raggi che ne uniscono gli estremi al centro del cerchio dato. Tale equivalenza atra figure delimitate da linee curve e da rette fece sperare (invano) nella possibilità di trovare un quadrato la cui area corrispondessse esattamente a quella di un cerchio dato. Intorno a questo problema si cimentarono anche i Sofisti Ippia e Antifonte.Lo scacco dei tentativi di risolvere con mezzi "razionali" certi problemi non toglie che, nel trattarli, si facessero scoperte interessanti. Ippocrate, ad esempio, scoprì che duplicare il cubo equivaleva a trovare due segmente "x" e "y", legati a un segmento dato "a" dalla seguente proporzione: "a : x = x : y = y : 2a". (Infatti in tal caso x^3 è = 2a^3). Questo secondo problema non è risolubile più facilmente del primo: tuttavia l'aver dimostrato che problemi apparentemente diversi possono equivalersi aprì la mente a nuovi metodi di studio e a nuove dimostrazioni.
Ippocrate di Chio fu anche il primo a raccogliere le conoscenze geometriche a lui note in un libro di "Elementi", che costituisce il precedente degli "Elementi" di Euclide. Verso il 450 egli era venuto ad insegnare ad Atene, che era ormai il massimo centro culturale della Grecia. Da Cirene venne in quella città anche il pitagorico Teodoro, che dimostrò l'irrazionalità di altre radici quadrate (tra 2 e 17) oltre a radice di 2. Egli ebbe a scolaro Teeteto, a cui è intitolato un celebre dialogo platonico. Dalla Ionia e dalla Magna Grecia il primato era, ormai, passato all'Attica.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali problemi matematici studiati nel V secolo?
- Chi fu Ippocrate di Chio e quale fu il suo contributo alla matematica?
- Quali scoperte fece Ippocrate riguardo alla duplicazione del cubo?
- Quale ruolo ebbe Atene nel panorama culturale e matematico del V secolo?
Nel V secolo, i matematici si concentrarono su problemi come la quadratura del cerchio, la duplicazione del cubo e la trisezione dell'angolo, studiati per interesse intellettuale.
Ippocrate di Chio fu un matematico che si distinse nella trattazione di problemi matematici complessi e fu il primo a raccogliere le conoscenze geometriche in un libro di "Elementi".
Ippocrate scoprì che duplicare il cubo equivaleva a trovare due segmenti "x" e "y" legati a un segmento dato "a" dalla proporzione "a : x = x : y = y : 2a", aprendo la strada a nuovi metodi di studio.
Atene divenne il massimo centro culturale della Grecia, attirando studiosi come Ippocrate di Chio e Teodoro di Cirene, che contribuirono allo sviluppo della matematica.