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Sintesi
Plotino, filosofo pagano neoplatonico

Plotino introdusse dei concetti utili per capire il Cristianesimo: affrontò il problema della relazione tra l’Uno (principio divino) e il molteplice (l’universo), rapporto che affronterà anche il Cristianesimo, contrapponendo Dio e tutte le sue creature.
Mentre per il Cristianesimo, l’Uno (Dio), che è trascendente (si trova quindi oltre la dimensione terrena, è personale, dotato di intelletto e volontà ma non è antropomorfo) ha creato il molteplice attraverso un atto volontario, dove per creazione si intende creare la materia dal nulla, per Plotino invece l’uno è il principio divino da cui deriva tutto (Dio impersonale). Infatti il rapporto tra l’Uno e il molteplice non è dato dalla creazione ma dal concetto di emanazione.
L’uno è la perfezione, contiene in se la perfezione dell’essere e la emana oltre i suoi confini in quanto ne è talmente pieno che è come se fuoriuscisse necessariamente. Per Plotino essere e perfezione sono sinonimi. L’essere emanato dall’Uno è più perfetto solo se più vicino all’Uno stesso.
Un esempio è il sole che attraverso i raggi emana luce e calore, più ci avviciniamo più aumenta, mentre più ce ne allontaniamo degrada, così come con il profumo di un fiore. È presente quindi, nella filosofia di Plotino, una gerarchizzazione in gradi di perfezione.
Come per il Cristianesimo, che con il giudizio universale tutto tornerà a Dio, così anche per Plotino dall’Uno si passa al molteplice che a sua volta, tendendo verso la perfezione e contemplandola, tornerà all’Uno (tratto in comune con il Platonismo, teoria delle idee come modelli). Il Cristianesimo introdurrà il concetto di creazione, poiché tutti i filosofi prima di allora avevano parlato di una materia pre-esistente ed eterna che veniva plasmata, ma anche il concetto del tempo lineare con un inizio (la creazione) ed una fine (il giudizio universale), dopo ciò non ci sarà un’altra creazione a differenza dei filosofi precedenti che avevano una visione ciclica. Infatti Plotino afferma che dopo che il molteplice tornerà all’uno, esso tornerà ad essere emanato.
Estratto del documento

PLOTINO filosofo pagano neoplatonico

Plotino introdusse dei concetti utili per capire il Rinascimento e il Cristianesimo:

affrontò il problema della relazione tra l’Uno (principio divino) e il molteplice

(l’universo), rapporto che affronterà anche il Cristianesimo, contrapponendo Dio e

tutte le sue creature.

Mentre per il cristianesimo l’uno, che è trascendente ( si trova quindi oltre la

dimensione terrena, è personale, dotato di intelletto e volontà ma non è antropomorfo)

ha creato il molteplice attraverso un atto volontario, dove per creazione si intende

creare la materia dal nulla, per Plotino invece l’uno è il principio divino da cui deriva

tutto (Dio impersonale). Infatti il rapporto tra l’uno e il molteplice non è dato dalla

creazione ma dal concetto di emanazione.

L’uno è la perfezione, contiene in se la perfezione dell’essere e la emana oltre i suoi

confini in quanto ne è talmente pieno che è come se fuoriuscisse necessariamente. Per

Plotino essere e perfezione sono sinonimi. L’essere emanato dall’uno è più perfetto

solo se più vicino all’uno stesso.

Un esempio è il sole che attraverso i raggi emana luce e calore, più ci avviciniamo più

aumenta, mentre più ce ne allontaniamo degrada, così come con il profumo di un

fiore. È presente quindi, nella filosofia di Plotino, una gerarchizzazione in gradi di

perfezione. I GRADI DELL’EMANAZIONE

L’Uno

potenza di tutte le cose che

da esso si irradiano.

emana contem Tre ipostasi

Il mondo pla

L’Intelletto (realtà auto

intellegib sussistenti)

sede dei modelli

ile (le idee)

eterni

(eterno) eman contem

L’Anim

a

Tramite le idee

eman riflett

a ordina e

vivifica

Il mondo

sensibile La Materia

(temporal ultimo grado

e) dell’emanazione

Come per il cristianesimo, che con il giudizio universale tutto tornerà a Dio, così anche

per Plotino dall’Uno si passa al molteplice che a sua volta, tendendo verso la

perfezione e contemplandola, tornerà all’Uno (tratto in comune con il Platonismo,

teoria delle idee come modelli). Il cristianesimo introdurrà il concetto di creazione,

poichè tutti i filosofi prima di allora avevano parlato di una materia pre-esistente ed

eterna che veniva plasmata, ma anche il concetto del tempo lineare con un inizio

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