Concetti Chiave
- La felicità secondo gli stoici si ottiene vivendo in armonia con la natura, realizzando la virtù interiore di ogni individuo.
- Cleante ampliò questa visione a un livello universale, dove il comportamento umano deve rispettare il destino totale.
- Crisippo cercò un equilibrio tra natura individuale e universale, sottolineando l'importanza della conoscenza dell'universo.
- La libertà si ottiene conformandosi alle leggi naturali e seguendo la propria razionalità interiore e il proprio dovere.
- Il saggio conquista la virtù e raggiunge la tranquillità interiore, mentre lo stolto è dominato dalle passioni e dal piacere.
L’uomo non poteva cambiare le regole del mondo, vi si poteva solo conformare, quindi si era liberi davvero quando si viveva secondo natura, seconda la propria e secondo quella in generale. La libertà dell’uomo era quella di chi avrebbe dovuto comprendere il proprio destino e seguirlo. La conoscenza avrebbe permesso all’uomo di comprendere quale fosse la sua posizione e di riuscire ad averne coscienza ascoltando la propria razionalità interiore, quindi poiché essere liberi significa compiere il proprio dovere, l’uomo avrebbe dovuto fare ciò che la ragione gli avrebbe dettato come dovere, ovvero onorare i genitori, accudire i figli, partecipare alla vita comunitaria. Questi aspetti erano propri dell’uomo virtuoso, del saggio che, conquistando la virtù come unico bene, conoscenza completa, si garantiva la vera tranquillità interiore, l’apatia che portava a indifferenza e autarchia, proprie appunto del saggio.
Al contrario lo stolto era colui in preda alle passioni e alla ricerca del piacere, il vizioso, e non vi erano diversi gradi di stoltezza, poiché come un uomo sott’acqua annegava sia ad un metro dalla superficie che a 100, così un uomo non era virtuoso né a 1 metro dalla virtù né a 100. Così anche per il saggio non vi è una via di mezzo fra bene o male, perché uno o opera sempre per il bene e seguiva costantemente la ragione o agiva secondo dovere per convenienza personale e non per l’intenzione del bene, quindi anche se l’azione fosse giusta non avrebbe portato felicità.
Domande da interrogazione
- Qual è il fine dell'uomo secondo l'etica stoica?
- Come si definisce la libertà nell'etica stoica?
- Qual è la differenza tra il saggio e lo stolto secondo l'etica stoica?
Il fine dell'uomo, secondo l'etica stoica, è vivere coerentemente alla natura, realizzando la virtù come accordo e armonia interiore, rispettando il destino e comprendendo la struttura dell'universo per inserirsi armoniosamente nel mondo.
La libertà nell'etica stoica è definita come la capacità di comprendere e seguire il proprio destino, vivendo secondo natura e compiendo il proprio dovere dettato dalla ragione, come onorare i genitori e partecipare alla vita comunitaria.
Il saggio è colui che conquista la virtù e raggiunge la tranquillità interiore, mentre lo stolto è in preda alle passioni e alla ricerca del piacere. Non esistono gradi di stoltezza, così come non esiste una via di mezzo tra bene e male per il saggio.