Concetti Chiave
- Socrate, nato ad Atene nel 470 a.C., è uno dei più grandi filosofi occidentali, noto attraverso gli scritti del suo allievo Platone.
- Figlio di uno scultore e di una levatrice, il mestiere materno influenzò profondamente il suo approccio filosofico, paragonandolo al 'parto' delle idee.
- Non ha lasciato scritti, poiché riteneva che la ricerca della verità fosse un processo dinamico e in continua evoluzione.
- Viveva una vita semplice, lontano dalla politica, e si dedicava al dialogo con le persone per stimolare il pensiero critico.
- Credeva fermamente nell'importanza dell'educazione e desiderava che i suoi figli fossero guidati verso la retta via attraverso il dialogo.
Indice
La nascita e l'influenza familiare
Socrate nacque ad Atene nel 470 a.C. ed è uno tra i più grandi filosofi occidentali, anche se meno conosciuto rispetto a Platone e ad Aristotele, anche perché non ha lasciato nulla di scritto.
Suo padre era uno scultore e sua madre era una levatrice. Il mestiere materno incise molto su Socrate: la levatrice era, a quei tempi, una figura simile all’odierna ‘ostetrica’, quindi aveva il compito di far nascere i bambini, di far ‘partorire’.
(Questo sarà molto importante e diventerà un concetto fondamentale della filosofia socratica).Il ritratto di Platone
Platone, allievo di Socrate, scrive di lui ed è proprio in questo modo che noi oggi lo conosciamo. Platone lo dipinse come un valido soldato.
La vita semplice e la famiglia
Socrate amava passeggiare e parlava con tutti, tenendosi tuttavia lontano dalla vita politica attiva: visse, infatti, in semplicità, in compagnia della moglie Santippe e dei figli (si dice ne avesse una ventina, altri invece dicono che avesse solo 3 figli).
Era molto premuroso nei confronti della sua famiglia e soprattutto voleva che i suoi figli ottenessero un’educazione nel vero senso della parola. Ciò è provato dall’Apologia di Socrate: ‘ Se un domani i miei figli dovessero sbagliare, vi prego di rimproverarli e mandarli per la giusta strada’ disse agli ateniesi prima di morire.
L'importanza del dialogo
Credeva molto nel dialogo e un aneddoto racconta che fosse amico di un ciabattino (calzolaio), chiamato Simone, il quale era tanto affascinato dai discorsi di Socrate che ogni volta si ritirava nel retrobottega per appuntare tutto ciò che aveva appreso grazie ai discorsi di Socrate.
La filosofia e la scrittura
Come ben sappiamo non abbiamo testi di Socrate: egli non scrisse mai per iscritto i suoi pensieri perché non credeva nella scrittura. La ricerca della verità è qualcosa di costante e mutevole.
Aforisma: ‘Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta’.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'influenza della famiglia di Socrate sulla sua filosofia?
- Come conosciamo oggi Socrate, dato che non ha lasciato nulla di scritto?
- Perché Socrate non scrisse mai i suoi pensieri?
La madre di Socrate era una levatrice, e questo mestiere influenzò profondamente la sua filosofia, portandolo a sviluppare il concetto di "maieutica", ovvero l'arte di far emergere la verità attraverso il dialogo.
Conosciamo Socrate principalmente attraverso gli scritti del suo allievo Platone, che lo descrisse come un valido soldato e un filosofo dedito al dialogo.
Socrate non credeva nella scrittura perché riteneva che la ricerca della verità fosse un processo costante e mutevole, meglio perseguito attraverso il dialogo piuttosto che tramite testi scritti.