Concetti Chiave
- Socrate, un cittadino ateniese, è considerato il rinnovatore della filosofia, nonostante non abbia scritto opere, ma interrogava le persone nei luoghi pubblici.
- A differenza dei sofisti, Socrate non si faceva pagare per i suoi discorsi e professava di non sapere nulla, mirando a risvegliare la consapevolezza delle persone.
- Socrate utilizzava il dialogo per dimostrare l'inconsistenza delle nozioni comunemente accettate, avvicinandosi ma rovesciando le posizioni sofistiche.
- Attraverso la sua ricerca continua, Socrate raggiunge una certezza che lo distingue dallo scetticismo dei sofisti, diventando l'anti-sofista per eccellenza secondo Platone.
- Le vicende biografiche di Socrate, intrecciate con la politica del V secolo, culminano tragicamente, contribuendo a renderlo un'icona ideale della filosofia.
La figura di Socrate
In un clima spirituale svolse la sua attività uno strano ed oscuro cittadino ateniese, Socrate, che, dopo la sua morte, verrà considerato il rinnovatore della filosofia. Non scriveva opere, ma girava per le piazze, per i mercati, per le palestre, e interrogava coloro che acconsentivano a dargli ascolto, ponendo domande come le seguenti: che cos'è la virtù? Che cos'è il coraggio? ecc. E quando l'interlocutore cercava di sbrigarsi della risposta, Socrate si divertiva a metterlo in imbarazzo, mostrandogli come nessuna delle risposte date via via stesse in piedi.
Su un piano più popolaresco, poteva sembrare simile a taluni dei sofisti, con i quali, infatti, venne a tutta prima accomunato.Ma, osservando meglio il suo comportamento, si notavano differenze essenziali. Contrariamente ai sofisti, Socrate non si faceva pagare. Del resto, ben difficilmente avrebbe trovato chi volesse dargli qualcosa in cambio dei suoi discorsi: tanto più che professava di non sapere nulla e, quindi, di nulla trasmettere ai suoi interlocutori. Tutta l'efficacia del suo parlare, secondo lui, consisteva nello svegliare in quelli che lo ascoltavano certe nozioni che essi già possedevano senza rendersene ben conto; o, ancor più spesso, nel mostrare l'inconsistenze di certe nozioni che credevano di possedere.
Tuttavia attraverso questa ricerca continua (e "ricerca" in greco, suona skepsis) Socrate raggiunge una fondamentale certezza: una certezza che sta al riparo dallo scetticismo sofistico. Sicché, mentre assume taluni atteggiamenti dei sofisti, Socrate, in realtà, ne rovescia la posizione. Non è quindi strano che Platone abbia fatto di lui l'anti-sofista per eccellenza.
Le vicende biografiche, nel caso di Socrate, hanno un'importanza particolare, perché sono, al tempo stesso, una testimonianza della sua dottrina: l'unica che Socrate stesso ci abbia data, non avendo scritto nulla. Esse si intrecciano con le vicende politiche degli ultimi decenni del sec. V, e hanno una conclusione tragica, che contribuirà a fare di Socrate una figura ideale, non solo per quei pochi discepoli che si erano accostati a lui per simpatia, ma ancora per tutti i secoli futuri, che ameranno vedere in lui l'incarnazione più pura della filosofia.
Domande da interrogazione
- Chi era Socrate e quale era il suo approccio alla filosofia?
- In che modo Socrate si differenziava dai sofisti?
- Qual è l'importanza delle vicende biografiche di Socrate?
Socrate era un cittadino ateniese che non scriveva opere ma interrogava le persone su concetti come la virtù e il coraggio, mettendo in discussione le loro risposte per mostrare l'inconsistenza delle loro nozioni.
A differenza dei sofisti, Socrate non si faceva pagare per i suoi discorsi e professava di non sapere nulla, cercando invece di risvegliare nei suoi interlocutori nozioni che già possedevano.
Le vicende biografiche di Socrate sono importanti perché testimoniano la sua dottrina e, non avendo scritto nulla, rappresentano l'unica fonte diretta della sua filosofia, culminando in una conclusione tragica che lo ha reso una figura ideale per i secoli futuri.