Studente Anonimo
di Studente Anonimo
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Concetti Chiave

  • Socrate evidenzia che i suoi interlocutori non possiedono una vera comprensione dei concetti su cui discutono, offrendo definizioni inadeguate e parziali.
  • La vera definizione deve cogliere l'essenza universale di un concetto, applicabile a tutti i casi particolari senza contraddizioni.
  • Gli esempi dimostrano che definizioni superficiali, come quella della giustizia, falliscono in situazioni limite, mettendo in dubbio la loro validità.
  • Se non si comprende appieno una virtù come la giustizia, non è possibile giudicare correttamente le azioni o insegnare tali concetti.
  • Il metodo socratico include l'ammissione del non sapere, l'introspezione, la confutazione delle opinioni e la ricerca di definizioni universali.

Indice

  1. La conoscenza degli interlocutori di Socrate
  2. Il problema delle definizioni parziali
  3. Il paradosso della giustizia
  4. L'importanza della conoscenza esatta
  5. Il metodo socratico

La conoscenza degli interlocutori di Socrate

Gli interlocutori di Socrate non conoscono veramente ciò che affermano di sapere; essi non sono infatti in grado di fornire una definizione dei concetti sui quali ragionano, o meglio, non fanno altro che presentare pseudo-definizioni del tutto inadeguate. La corretta definizione coglie il “che cosa è” della cosa, ossia la sua essenza: quest’ultima deve possedere il carattere dell’universalità, deve cioè risultare applicabile a tutti i casi particolari.

Il problema delle definizioni parziali

Le varie definizioni proposte dai suoi interlocutori, invece, quando non sono autocontraddittorie, risultano parziali e non generalizzabili.

Il paradosso della giustizia

Per esempio, se definisco la giustizia come «la restituzione di ciò che è stato prestato», dovrò riconoscere come giusto ogni atto di riconsegna di oggetti affidatimi, in qualunque situazione; ma immaginiamoci il caso-limite in cui io sia costretto a restituire delle armi a qualcuno che, dopo avermele prestate, è impazzito, e che con esse potrebbe causare dei danni o fare del male a sé o agli altri.

Come potrei definire giusto questa restituzione?

L'importanza della conoscenza esatta

Il senso del ragionamento è dunque il seguente: se non si conosce esattamente che cosa sia una certa virtù, non si può stabilire se un’azione sia o meno virtuosa. Se non so che cosa è la giustizia, per esempio, come posso pretendere di stabilire se quella determinata azione sia o meno giusta? E ancora, come posso pretendere di insegnarla, come faceva la maggior parte dei sofisti?

Il metodo socratico

Ammissione ironica del proprio non sapere→ l’interlocutore espone le proprie opinioni

Maieutica →l’interlocutore è indotto all’introspezione

Confutazione→viene mostrata l’inconsistenza delle opinioni prima sostenute

Ricerca dell'essenza → tentativo di dare una definizione universale

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