Concetti Chiave
- Socrate evidenzia che i suoi interlocutori non possiedono una vera comprensione dei concetti su cui discutono, offrendo definizioni inadeguate e parziali.
- La vera definizione deve cogliere l'essenza universale di un concetto, applicabile a tutti i casi particolari senza contraddizioni.
- Gli esempi dimostrano che definizioni superficiali, come quella della giustizia, falliscono in situazioni limite, mettendo in dubbio la loro validità.
- Se non si comprende appieno una virtù come la giustizia, non è possibile giudicare correttamente le azioni o insegnare tali concetti.
- Il metodo socratico include l'ammissione del non sapere, l'introspezione, la confutazione delle opinioni e la ricerca di definizioni universali.
Indice
La conoscenza degli interlocutori di Socrate
Gli interlocutori di Socrate non conoscono veramente ciò che affermano di sapere; essi non sono infatti in grado di fornire una definizione dei concetti sui quali ragionano, o meglio, non fanno altro che presentare pseudo-definizioni del tutto inadeguate. La corretta definizione coglie il “che cosa è” della cosa, ossia la sua essenza: quest’ultima deve possedere il carattere dell’universalità, deve cioè risultare applicabile a tutti i casi particolari.
Il problema delle definizioni parziali
Le varie definizioni proposte dai suoi interlocutori, invece, quando non sono autocontraddittorie, risultano parziali e non generalizzabili.
Il paradosso della giustizia
Per esempio, se definisco la giustizia come «la restituzione di ciò che è stato prestato», dovrò riconoscere come giusto ogni atto di riconsegna di oggetti affidatimi, in qualunque situazione; ma immaginiamoci il caso-limite in cui io sia costretto a restituire delle armi a qualcuno che, dopo avermele prestate, è impazzito, e che con esse potrebbe causare dei danni o fare del male a sé o agli altri.
Come potrei definire giusto questa restituzione?
L'importanza della conoscenza esatta
Il senso del ragionamento è dunque il seguente: se non si conosce esattamente che cosa sia una certa virtù, non si può stabilire se un’azione sia o meno virtuosa. Se non so che cosa è la giustizia, per esempio, come posso pretendere di stabilire se quella determinata azione sia o meno giusta? E ancora, come posso pretendere di insegnarla, come faceva la maggior parte dei sofisti?
Il metodo socratico
Ammissione ironica del proprio non sapere→ l’interlocutore espone le proprie opinioni
Maieutica →l’interlocutore è indotto all’introspezione
Confutazione→viene mostrata l’inconsistenza delle opinioni prima sostenute
Ricerca dell'essenza → tentativo di dare una definizione universale