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Concetti Chiave

  • Socrate utilizza la filosofia per incantare e persuadere l'anima verso scelte giuste, focalizzandosi sulla ragione.
  • Il suo iniziale obiettivo filosofico era smentire l'oracolo delfico, che lo dichiarava il più sapiente, cercando qualcuno più saggio di lui.
  • Politici e poeti, interrogati da Socrate, si rivelano privi di sapienza autentica, mancando di vera conoscenza del bello e del buono.
  • Gli artigiani possiedono una conoscenza tecnica oggettiva, ma non possono applicare la loro sapienza a morale e politica.
  • La ricerca di Socrate suscita ostilità tra gli interlocutori, che mal sopportano di essere messi in discussione.

Socrate e le ragioni dell’oracolo delfico

Il modo di fare filosofia di Socrate sembra presentarsi come un grandioso “incantamento” rivolto all’anima degli ascoltatori, che però non deve essere indirizzato agli elementi irrazionali, bensì alla ragione; per Socrate, infatti, l’anima è essenzialmente ragione. La filosofia deve dunque persuadere, incantare, indirizzare l’anima verso la scelta della vita giusta. Nel presentare il proprio percorso filosofi che Socrate spiega che il proprio obiettivo, inizialmente, era quello di smentire la celebre sentenza dell’oracolo delfico, secondo il quale lui, Socrate, sarebbe il più sapiente degli uomini.

Dal momento che egli ritiene di non sapere nulla, si mette alla ricerca di qualcuno che sia effettivamente sapiente, in modo da potere smentire il verdetto divino. Si rivolge allora ai politici, per rendersi subito conto che costoro si reputano sapienti senza esserlo veramente, perché non possiedono una precisa conoscenza di ciò che è bello e buono.

Quindi interroga i poeti per valutare il grado di conoscenza che essi hanno delle cose su cui scrivono; ma anche in questo caso comprende immediatamente che costoro sono addirittura meno adeguati di chiunque altro a spiegare il contenuto delle loro opere, dimostrando così che a guidarli non è la sapienza (sophìa) ma semmai la dote naturale e l’ispirazione. Infine si rivolge agli specialisti delle arti manuali, vale a dire agli artigiani, per rendersi conto che costoro sono sapienti, in quanto possiedono un sapere oggettivo, controllabile ed efficace; tuttavia, essi non possono pretendere di estendere alla morale e alla politica il campo di applicazione delle loro conoscenze, che rimane circoscritto all’oggetto di cui si occupano. La loro è infatti una conoscenza tecnica, che non ha nulla a che fare con la virtù. In ogni caso, nella sua ricerca continua e metodica, Socrate attira su di sé l’ostilità dei propri interlocutori, che non accettano di essere messi in discussione.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo iniziale di Socrate nel suo percorso filosofico?
  2. L'obiettivo iniziale di Socrate era smentire la sentenza dell'oracolo delfico che lo dichiarava il più sapiente degli uomini, poiché riteneva di non sapere nulla.

  3. Come Socrate valuta la conoscenza dei poeti?
  4. Socrate ritiene che i poeti non siano adeguati a spiegare il contenuto delle loro opere, poiché non sono guidati dalla sapienza ma piuttosto dalla dote naturale e dall'ispirazione.

  5. Qual è la limitazione della conoscenza degli artigiani secondo Socrate?
  6. Gli artigiani possiedono una conoscenza tecnica oggettiva e controllabile, ma non possono estendere questa conoscenza alla morale e alla politica, poiché non ha nulla a che fare con la virtù.

Domande e risposte

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