giadaa4455
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Socrate - Sua filosofia (2) scaricato 0 volte

Concetti Chiave

  • Socrate, nato ad Atene intorno al 470 a.C., era un filosofo che si dedicò a una vita semplice, coraggiosa e umile, concentrandosi sulla filosofia come indagine sull'uomo.
  • Il metodo di Socrate era il dialogo, con l'idea che solo tramite il confronto diretto si potessero suscitare interesse e ricerca filosofica.
  • Socrate è noto per il suo concetto di "sapere di non sapere", che spingeva gli uomini a riconoscere la propria ignoranza e a cercare la conoscenza.
  • Per Socrate, la virtù è insegnabile e consiste nella conoscenza del bene, con la ragione che deve guidare le azioni umane per condurre a una vita felice.
  • Il "demone socratico" rappresentava per Socrate una guida interiore, una coscienza che lo aiutava a fare scelte giuste e a rimanere coerente con i suoi principi morali.

Indice

  1. Socrate
  2. Il metodo che utilizzava Socrate
  3. Lui sa di non sapere
  4. La morale di Socrate
  5. Il demone socratico

Socrate

Nasce attorno al 470 a.C ad Atene nasce da una famiglia benestante, il padre era uno scultore la madre una levatrice
Lascerà atene solo per la guerra ma nasce e resta ad Atene tutta la vita
E’ una persona coraggiosa, forte fisicamente ma anche molto umile, era una persona semplice.

In un primo periodo segue Anassagora dove si occupa di questioni cosmologiche, ma poi si rende conto che questa ricerca non porti a una risposta certa.

Poi intende la filosofia come un’indagine sull’uomo e dell’uomo, che permette all'uomo di conoscere meglio se stesso.

Il metodo che utilizzava Socrate

Socrate ritiene che l’uomo sia tale perché vive con altri uomini e reputa questo rapporto fondamentale.
Per lui il metodo migliore è il Dialogo; la filosofia è intesa come un dialogo a tu per tu di persona.

Socrate dedica tutta la sua vita fare filosofia intesa come dialogo.
Lui dice che una vita senza filosofia, ricerca fatta di dialogo non è una vita degna di essere vissuta.

Socrate morirà per la filosofia.

E’ un filosofo che per scelta non scrive nulla perché per lui solo il dialogo di persona è in grado di suscitare la ricerca, di far nascere interesse e tutto ciò fa nascere il filosofare. Noi sappiamo di lui grazie alle fonti indirette. Infatti sono tanti che hanno scritto di lui ma la fonte più importante è quello di Platone che scrive numerosi dialoghi in cui il protagonista è Socrate.

Un'opera di Platone è l'Apologia di Socrate. In quest’opera si racconta un aneddoto che riguarda Socrate.
Cherefonte, amico di Socrate, va al tempio di Delfi in cui c’è il tempio più famoso dedicato ad Apollo a cui Cherefonte chiede chi è il sapiente tra tutti gli uomini.
Apollo attraverso Pizia (la sacerdotessa che traduce il volere della divinità) la quale gli dice che il più sapiente di tutti gli uomini è Socrate.
Socrate venuto a conoscenza di questa cosa si rende conto che se da una parte il Dio non mente d'altra parte sa che non può essere il più sapiente.
Per risolvere questa cosa Socrate inizia a dialogare con quelli che erano considerati i più sapienti .
E si rende conto che ognuna di queste persone è esperta di qualcosa ( della sua arte) ma capisce che ignoravano molto altro che riguardava l’uomo in generale.
Si considerano i più sapienti ma in realtà non lo sono perché ignorano molte cose.

Socrate si rende conto che Apollo aveva ragione perché tutte queste persone si consideravano sapientia in realtà non lo erano.
Socrate è consapevole che non sa tutto che non è possibile, è consapevole della propria ignoranza ed è proprio per questo che Apollo lo considera il più sapiente(lui non intendeva una conoscenza dal punto di vista quantitativo).

Lui sa di non sapere

Questo porta l'uomo a colmare le lacune a interessarsi alle cose, a cercare di migliorarci.
Per questo viene considerato il più sapiente perché lui sapeva di non sapere.

Socrate per il resto della sua vita rende consapevoli gli uomini della loro ignoranza.
Viene chiamato fastidioso tafano, perché interrogava gli uomini facendoli domande incalzanti (pungenti) per indurli a dubitare delle loro certezze (per fargli capire che non sapevano).

Il metodo usato da Socrate era il dialogo formato da due fasi:

  1. l’ironia che deriva dal greco e significa simulazione;
  2. la maieutica, che in greco significa arte di far partorire (deriva da levatrice e prende questo termine dalla madre).
Socrate incontrava queste persone e gli chiedeva di esprimersi su una tematica (bellezza,arte..) questa è l’ironia dopo che gli rispondevano Socrate fingeva, simula di essere d’accordo con la risposta data.
Ma poi iniziava a fare domande sempre più incalzanti sull’argomento che portavano la persona a contraddirsi e quindi a mostrargli che non sapevano tutto al fine di indurre la persona a conoscere meglio.

Il secondo momento si chiama Maieutica perché dopo aver fatto tutto questo con l’interlocutore Socrate non voleva colmare il vuoto con la sua idea, con una sua opinione ma voleva che le persone partorissero una propria idea, che ragionassero con la loro testa.

Socrate non considerava la conoscenza come una trasmissione tra allievo e insegnante ma è l’allievo che deve creare cultura.

La morale di Socrate

Socrate introduce una nuova concezione di virtù.
Per i greci (areté) la virtù il modo di essere ottimale di qualcosa o di qualcuno.
I greci ritenevano che la virtù così fosse dato dalla nascita e quindi che non fosse insegnabile è data da Dio.

Per Socrate la virtù è la conoscenza del bene: cioè usare la ragione per capire cosa è bene fare in una situazione.

Per lui non è il coraggio ma capire quando è bene essere coraggiosi

Per Socrate la virtù è insegnabile, si acquisisce tramite l’educazione e questa è la differenza con i greci.
Per lui la virtù deve essere insegnata e bisognava essere virtuosi e apprendere la virtù.
Perché oltre il mestiere che uno fa nella propria vita una persona deve sapere anche il mestiere del vivere (deve saper agire bene).

Insegnare la virtù sarà lo scopo più importante che insegnerà Socrate.

Dice che se una persona sa cos’è il bene non può agire male.
Se sceglie il male è perché ignora e non sa che cos’è il bene.
Oltre alla ragione però noi nelle nostre azioni siamo spinti anche dalle nostre emozioni, dai sentimenti.

Per questo i critici definiscono il pensiero di Socrate (intellettualismo etico).
E’ detto così perché essendo critico sottolinea il fatto che Socrate da troppo peso alla ragione, all'intelletto mentre i critici dicono che oltre a questo ci sono anche le passioni, le emozioni che influiscono sull’uomo.

Ad esempio secondo il pensiero di Socrate chi fa un reato sceglie il male perché non sa che cos’è il bene.
Socrate dice questo per due motivi:
- Socrate nella sua vita era molto coerente e razionale, infatti morirà con un'accusa ingiusta ma pur sapendo questo Socrate segue la legge proprio come insegnava lui.
- Non sentiva il conflitto tra ragione ed emozioni.
Da Platone è definito il più giusto e razionale di tutti.
Socrate si giustifica dicendo che non toglie importanza alla sfera emotiva. Dice che la ragione deve governare tutto, non si può agire solo con le emozioni sennò si fa il male.

Solo la persona virtuosa, che conosce il bene e usa la ragione sarà felice.
Il non virtuoso, colui che si fa guidare solo dalle emozioni e quindi che sceglierà il male nel corso del tempo lo porterà ad essere infelice.

Esempio: si sa che è bene studiare ms spinti da altro tipo le emozioni secondo Socrate facendo ciò si diventerà infelici perché si perderanno gli amici, si verrà bocciati, ecc..

Socrate introduce una nuova concezione dell’ANIMA diversa da quella esposta dai presocratici (coloro che vengono prima di Socrate).

Nel periodo presocratico l’anima (la Psiche) era considerata l’ultimo respiro del morente detto anche soffio vitale.
Socrate invece definisce l'anima come la vita interiore, centro dell'agire etico, il centro dell'agire morale.
(l’anima intesa come la intendiamo noi oggi).

Socrate diceva che l’uomo deve occuparsi principalmente della propria anima ( la più importante delle attività umane).
Una prova di questo ci viene dal fatto che Socrate non era una persona di bell’aspetto dal punto di vista fisico e questo lo sappiamo grazie alla sua scultura e su questo lui ci ragionò molto e ha sottolineato il fatto che in una persona non importava il fisico ma gli aspetti interiori.

Il demone socratico

Socrate diceva di sentire dentro di sé fin da piccolo un demone.
Il demone prima del cristianesimo non era una forza negativa.
Il demone lo aiutava a fare le scelte usando la ragione a non compiere azioni negative e lo aiutava a scegliere sempre il bene.

Si pensa che per Demone Socrate intendesse la coscienza, la forza interiore.
Altri vedono nel demone una forza divina.

Probabilmente sono giuste entrambe le ipotesi perché nelle poleis la religione e la morale erano molto legate e intrecciate.

Il fatto di parlare di demone è una delle ragioni che portarono Socrate nel 399 a.C davanti al tribunale di Atene.
Questo accadde nel periodo della democrazia in cui c’erano tre democratici molto influenti:

  • Anito.
  • Meleto.
  • Licone.
E viene accusato per tre motivi:
  • viene accusato di non rispettare gli dei tradizionali della città;(empietà)
  • perché introduce nuove divinità, si riferiscono al demone;
  • lo accusano di corrompere i giovani cioè di rovinare i giovani dal punto di vista morale.
Viene additato con queste accuse perché:
  • era un momento in cui la democrazia ateniese era debole e quindi una persona come Socrate era vista come scomoda per il potere perché minava a quelle poche certezze e agli insegnamenti;
  • anche i cittadini vedevano negli intellettuali una delle cause principali del degrado della democrazia ateniese;
  • tanti votarono per la sua morte.
A queste accuse seguiva L'Apologia, ovvero la difese.
Socrate nel processo si difese da solo anche se gli furono offerti dei compromessi (il pagamento di un'ammenda, di fuggire, e un periodo di esilio..)
Socrate però rifiuta tutti questi compromessi e decide di rispettare la sentenza e quindi decide di morire.
Era coerente con il suo pensiero ed era ciò che insegnava.

Socrate muore bevendo la cicuta un veleno che beve da solo e questa bevanda gli viene data dal suo servitore che in realtà lo sosteneva.

Platone diventerà filosofo grazie al processo ingiusto di Socrate che era il maestro di Platone e la sua morte lo porta a studiar filosofia per questo Socrate è molto importante.

Platone se non fosse stato per Socrate avrebbe fatto altro al posto della filosofia come ad esempio: il notaio, il politico….

Domande da interrogazione

  1. Quando e dove è nato Socrate?
  2. Socrate è nato attorno al 470 a.C ad Atene.

  3. Qual è il metodo utilizzato da Socrate nella sua filosofia?
  4. Il metodo utilizzato da Socrate è il dialogo, che lui considera il modo migliore per fare filosofia.

  5. Come Socrate definisce la virtù?
  6. Socrate definisce la virtù come la conoscenza del bene e l'uso della ragione per capire cosa è bene fare in una situazione.

  7. Come Socrate si difende dalle accuse nel processo di Atene?
  8. Socrate si difende da solo nel processo di Atene e rifiuta tutti i compromessi offerti, decidendo di rispettare la sentenza e morire.

  9. Chi è stato il maestro di Platone?
  10. Il maestro di Platone è stato Socrate, la cui morte ingiusta ha spinto Platone a studiare filosofia.

Domande e risposte

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