Concetti Chiave
- Socrate si distingueva dai sofisti, rappresentando una nuova figura di filosofo nel IV secolo a.C., con un approccio unico all'insegnamento.
- Il metodo socratico si basava sulla maieutica, paragonando il suo ruolo a quello delle levatrici, aiutando le menti a partorire verità semplici e nascoste.
- Promuoveva l'autonomia morale, incoraggiando gli individui a scoprire la propria legge morale, indipendente da tradizioni e valori religiosi antichi.
- Socrate era visto come sovversivo in un'Atene in crisi, poiché poneva l'accento sui doveri verso l'anima piuttosto che la collettività e non partecipava alla vita politica.
- Accusato di corrompere i giovani e condannato a morte, Socrate rifiutò la fuga offerta dagli amici, affrontando il destino con serenità.
Socrate e la sua filosofia
A taluni poteva apparire come un sofista Socrate. In realtà egli non condivideva i metodi dei sofisti e s'impose piuttosto come il rappresentante emblematico di una nuova figura che si affermò nel IV sec. a.C., quella del filosofo. Socrate trasmetteva liberamente il suo insegnamento a giovani che lo seguivano con grande entusiasmo.
Il metodo maieutico di Socrate
La sua vera professione, egli diceva, era la maieutica, vale a dire la tecnica di far nascere i bambini, il mestiere delle levatrici: come queste ultime facevano partorire i corpi, così egli faceva partorire le menti, rivelando verità semplici e ignote. Il suo metodo consisteva nella domanda apparentemente ingenua che faceva emergere le contraddizioni degli interlocutori e li obbligava a riconoscere la verità.
Insegnamenti morali e accuse
I contenuti del suo insegnamento si basavano sulla valorizzazione dell'individuo come essere capace di trovare da solo la legge morale cui ispirare la propria condotta, indipendentemente dalle tradizioni e dai valori religiosi trasmessi dagli antichi. Socrate non invitava certo i giovani a disobbedire alle leggi e il suo non era un messaggio dirompente: egli stesso aveva dato prova di essere un buon cittadino combattendo valorosamente nell'esercito ateniese. I suoi insegnamenti erano altamente morali: la ricerca del bene, il rifiuto dell'ingiustizia, la condanna delle ricchezze e dell'avidità. Egli però rivendicava la priorità dei doveri verso la propria anima rispetto a quelli verso la collettività; inoltre non parteciapva alla vita politica ateniese. In un'Atene provata dalla sconfitta e timorosa del futuro, questo insegnamento apparve sovversivo, un vero e proprio attacco alla stabilita degli ordinamenti e ai più intoccabili valori morali. Alcuni cittadini portarono Socrate in giudizio accusandolo di essere un corruttore dei giovani e un ribelle. Condannato a morte, il filosofo respinse un'occasione di fuga procuratagli dagli amici e affrontò serenamente il suo destino.
Domande da interrogazione
- Qual era la vera professione di Socrate secondo lui stesso?
- Quali erano i principi fondamentali degli insegnamenti morali di Socrate?
- Perché Socrate fu accusato e condannato a morte?
Socrate considerava la sua vera professione la maieutica, una tecnica simile a quella delle levatrici, che aiutava a far "partorire" le menti rivelando verità semplici e ignote.
Gli insegnamenti morali di Socrate si basavano sulla valorizzazione dell'individuo, la ricerca del bene, il rifiuto dell'ingiustizia, e la condanna delle ricchezze e dell'avidità, con una priorità dei doveri verso la propria anima.
Socrate fu accusato di essere un corruttore dei giovani e un ribelle, poiché il suo insegnamento appariva sovversivo e un attacco alla stabilità degli ordinamenti e ai valori morali di Atene.