Concetti Chiave
- I primi filosofi sono conosciuti principalmente attraverso frammenti e testimonianze di altri autori, influenzati dal loro contesto storico e intellettuale.
- Le teorie dei primi pensatori sono tramandate attraverso interpretazioni che possono distorcere il loro senso originale.
- Aristotele, nella sua opera Metafisica, rappresenta una fonte principale di conoscenza sui primi filosofi, nonostante la sua interpretazione personale.
- I dossografi, a partire da Teofrasto, hanno contribuito alla trasmissione delle opinioni dei filosofi, ma le loro opere sono influenzate dal loro tempo.
- Diogene Laerzio, vissuto nel III secolo d.C., è un autore chiave per la ricostruzione storica della filosofia greca, nonostante la distanza temporale dai primi filosofi.
[h22]I problema delle fonti dei primi filosofi
Non disponiamo degli scritti dei primi filosofi, ma solo di frammenti e testimonianze trasmessi da altri scrittori, I frammenti sono solo citazioni, contenute nei discorsi di altri autori, e le testimonianze sono spesso riportate da studiosi vissuti in epoche più tarde (ad esempio da Erodoto, nel V secolo a.C., o da Platone e Aristotele, nel IV secolo a.C.) e subiscono inevitabilmente l’influenza del clima intellettuale e dei problemi di queste epoche, nonché delle tesi sostenute dai testimoni stessi.
Quindi le teorie dei primi filosofi sono state tramandate attraverso interpretazioni che ne hanno modificato il senso, le motivazioni e i contenuti. I frammenti sono stati spesso riportati solo perché servivano a confermare le tesi di un autore o, al contrario, perché costituivano il suo bersaglio polemico. Tali frammenti risultano inseriti in testi legati a esigenze e a prospettive teoriche lontanissime da quelle dei primi filosofi. E perciò compito arduo, oggi, capire che cosa abbiano realmente detto quei pensatori.Arduo, ma non impossibile. A noi, inoltre, in questo contesto, interessa in primo luogo cogliere i problemi e le domande che i primi filosofi si posero, oltre agli aspetti più rilevanti delle risposte che cercarono di dare.
La fonte principale di conoscenza resta per noi Aristotele, il quale in una sua opera, la Metafisica, compie una ricostruzione storica del pensiero dei primi filosofi universalmente considerata come il primo serio tentativo di stesura di una storia della filosofia. Essa, però, risente inevitabilmente dell’interpretazione aristotelica di quei sistemi di pensiero; è condizionata dal quadro concettuale entro cui egli li ha inseriti e che dipende strettamente dalle sue posizioni filosofiche.
Lo stesso può dirsi dei dossografi, cioè degli scrittori che riportano notizie storiche detti e opinioni dei vari filosofi (dal termine greco d6xa, che vuoi dire appunto opinione). Il primo di loro è Teofrasto, un allievo di Aristotele vissuto nel IV-lII secolo a.C. Altri dossografi sono vissuti in periodi ancora più lontani, nelle età ellenistica, romana e cristiana. Basti pensare, ad esempio, al fatto che Diogene Laerzio, autore di un’opera fondamentale per la ricostruzione storica della filosofia greca (Vite e dottrine dei filosofi) è vissuto nel III secolo d.C., cioè ben._ nove secoli dopo il periodo qui considerato.
Domande da interrogazione
- Qual è il problema principale nella comprensione delle teorie dei primi filosofi?
- Qual è la fonte principale di conoscenza sui primi filosofi?
- Chi sono i dossografi e qual è il loro ruolo nella trasmissione delle idee dei primi filosofi?
Il problema principale è che non disponiamo degli scritti originali dei primi filosofi, ma solo di frammenti e testimonianze trasmessi da altri scrittori, che possono essere influenzati dalle interpretazioni e dai contesti intellettuali delle epoche successive.
La fonte principale di conoscenza è Aristotele, che nella sua opera "Metafisica" compie una ricostruzione storica del pensiero dei primi filosofi, sebbene influenzata dalle sue interpretazioni e posizioni filosofiche.
I dossografi sono scrittori che riportano notizie storiche, detti e opinioni dei vari filosofi. Il loro ruolo è fondamentale nella trasmissione delle idee, ma le loro opere risentono delle interpretazioni e dei contesti delle epoche in cui vissero, come nel caso di Diogene Laerzio nel III secolo d.C.