Concetti Chiave
- La ricerca filosofica di Platone si fonda sull'interpretazione della personalità filosofica di Socrate e utilizza il dialogo come metodo principale di espressione e comunicazione.
- Platone integra la concezione orfico-pitagorica dell'immortalità dell'anima per sostenere che la virtù è conoscenza e può essere insegnata.
- La teoria delle Idee di Platone postula che le Idee sono cause in sé, distinte dalle cose sensibili, e sono essenziali per spiegare la natura e l'intelligibilità delle cose.
- Le Idee trascendenti di Platone si manifestano nelle cose sensibili attraverso quattro modalità: mimesi, metessi, parousia e koinonia.
- La teoria della conoscenza di Platone si basa sull'anamnesi, dove l'anima immortale ricorda le Idee eterne, e definisce la conoscenza attraverso il principio dell'Uno e della Diade.
La ricerca platonica
La ricerca filosofica di Platone può essere concepita come l’interpretazione della personalità filosofica di Socrate.Il dialogo, per Platone, è l’unico mezzo per esprimere e comunicare agli altri la vita della ricerca filosofica, poiché riproduce l'andamento stesso della ricerca, il suo procedere lentamente e faticosamente di tappa in tappa.
L'orfismo, filtrato attraverso l’esperienza pitagorica di Platone durante i suoi soggiorni in Italia, offre, con la teoria delle metempsicosi, il supporto necessario per comprendere la tesi di Socrate che la virtù è scienza e, come tale, insegnabile.
Sulle due principali tematiche di Socrate — la virtù come conoscenza e la metempsicosi dell’anima — Platone costruisce il suo pensiero.
La concezione orfico-pitagorica dell'immortalità dell'anima diventa la base teorica per ricostruire il pensiero di Socrate.
Se la virtù è sapere, come possiamo raggiungere questa conoscenza? Platone risolve questa difficoltà con la tesi che conoscere è ricordare, ovvero è reminiscenza di quanto si è già appreso ma poi dimenticato.
Virtù = Bene significa prendere coscienza di contenuti già presenti nell'anima, ma in uno stato di latenza.
Teoria delle idee
Con le Idee, Platone elabora una ragione che va oltre il calcolo pratico e l'utilità etica, diventando speculazione pura dell’essere. Platone sostiene che i fatti non si spiegano solo con i fatti; è necessario postulare una causa in sé: le Idee.Le Idee sono l'IN Sé delle determinazioni del bello, dell'uguale e così via. In esse prendono forma la dimensione dell’Identità (come modalità dell’essere che permane al di là del divenire) e quella dell’Intelligibilità, cioè la natura non sensibile del permanente.
La trascendenza delle Idee, il loro essere separate dalle cose sensibili, è una conseguenza della loro identità e intelligibilità, poiché queste dimensioni non si ritrovano nelle cose sensibili e divenienti.
Le Idee sono molteplici e rispecchiano i nomi comuni e gli aggettivi qualificativi. La relazione tra le Idee e le cose sensibili si concretizza in quattro modalità:
- Mimesi: le cose sono copie delle Idee che sono modelli;
- Metessi: le cose partecipano alle Idee;
- Parousia: le Idee si presentano nelle cose come impronte;
- Koinonia: esiste una comunanza tra le cose e le Idee.
Dal momento che le Idee sono postulati per spiegare il carattere delle cose, Platone risale attraverso una catena di Idee, fino ad arrivare al Bene in Sé, che diventa il principio dell’intelligibilità e della vita delle cose empiriche.
Teoria della conoscenza
La teoria della conoscenza di Platone si basa sulla remniniscenza (anamnesi): l'anima ricorda conoscenze già acquisite. Le Idee, essendo contenuti eterni di conoscenza, sono affini all'anima, la quale è immortale.La conoscenza si sviluppa per gradi, con i contenuti conoscitivi che si definiscono a partire dalla realtà. Le cose sensibili vengono spiegate solo se riportate a un’Idea corrispondente, che per partecipazione le fa essere ciò che sono. Platone definisce la struttura del conoscere attraverso il principio dell'Uno (principio di ordine e misura) e della Diade (grande e piccolo), che costituiscono rispettivamente il principio formale e materiale delle Idee.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del dialogo nella ricerca filosofica di Platone?
- Come Platone risolve la difficoltà di acquisire la conoscenza della virtù?
- Qual è la funzione delle Idee nella filosofia di Platone?
- In che modo Platone concepisce l'immortalità dell'anima?
- Qual è la struttura del conoscere secondo Platone?
Per Platone, il dialogo è il mezzo essenziale per esprimere e comunicare la vita della ricerca filosofica, riproducendo il suo andamento lento e faticoso.
Platone risolve questa difficoltà con la tesi che conoscere è ricordare, ossia è reminiscenza di quanto si è già appreso ma poi dimenticato.
Le Idee sono postulati che spiegano il carattere delle cose, rappresentando la causa in sé e la ragion d'essere delle cose sensibili.
Platone concepisce l'immortalità dell'anima attraverso la concezione orfico-pitagorica, dove l'anima sopravvive al corpo e si reincarna, mantenendo conoscenze acquisite in vite precedenti.
La struttura del conoscere si determina per gradi, con i contenuti conoscitivi definiti a partire dalla realtà, e le molteplici cose sensibili spiegate attraverso l'unità di un'Idea corrispondente.