Concetti Chiave
- Nel "Simposio" di Platone, un gruppo di uomini discute la natura dell'amore durante un banchetto, con contributi di figure come Socrate, Aristofane e Pausania, ognuno offrendo prospettive diverse.
- Socrate, attraverso il personaggio di Diotima, propone che Eros è un demone nato da Poro e Penia, caratterizzato da una natura duplice, sempre in cerca di ciò che gli manca.
- "La Repubblica" di Platone presenta la visione di uno stato ideale governato dai filosofi, dove giustizia e conoscenza sono i fondamenti per la realizzazione dell'essere umano come cittadino.
- Platone divide la società in tre classi basate sul tipo di anima: governanti, guerrieri e lavoratori, ognuna con virtù specifiche necessarie per mantenere l'armonia dello stato.
- La giustizia, per Platone, è la virtù di svolgere il proprio compito con onestà e dedizione al bene comune, e si realizza pienamente solo in un sistema aristocratico.
Il Simposio di Platone si riferisce a un banchetto per festeggiare la vittoria alle Olimpiadi, durante questo banchetto gli uomini si confrontano su un tema. È ambientato nella casa di Agatone (autore tragico) dove Socrate è invitato a una cena con degli amici. Partecipano Socrate, Aristofane, Fedro, Pausania che a partire dalla loro educazione forniscono una loro concezione dell’amore. Erissimaco, un medico, propone di discutere su questo, tutti intervengono e fanno un discorso anche il lode di Eros.
Indice
- Fedro e l'amore disperato
- Erissimaco e la duplicità dell'amore
- Pausania e l'amore politico
- Aristofane e il mito degli androgeni
- Socrate e la natura di Eros
- Livelli di amore nel Simposio
- Teoria dello stato ideale di Platone
- Etica e politica nel pensiero platonico
- Virtù e classi sociali nello stato ideale
- Giustizia e classi sociali
Fedro e l'amore disperato
Fedro: poeta, considera il vissuto della persona innamorata, un amore che porta pene e disperazione.
Erissimaco e la duplicità dell'amore
Erissimaco: si basa sulla teoria citata da Pausania secondo cui l’amore è scindibile in due parti ed eros esiste sia nelle anime degli umani e anche nei corpi di tutti gli animali e dei vegetali. Erissimaco dice che Pausania ha omesso che l’amore riguarda non solo gli esseri
umani ma tutti gli esseri viventi. La medicina insegna che esiste un amore sano volto al bene, e un amore malato volto al male, il compito del bravo medico consiste nel contrastare gli effetti dell’amore malato che fa ammalare ogni essere vivente che cade in esso, favorendo l’amore positivo. Questo compito
lo svolgono anche alcune discipline come la musica, l’astronomia.
Mette in luce la duplicità di Eros che è in realtà la duplicità cosmica del fondersi dei contrari.
Pausania e l'amore politico
Pausania: politico, racconta l’amore per la politica e distingue due tipi di amore, volgare e
celeste.
Aristofane e il mito degli androgeni
Aristofane: commediografo, dice che nessuno capisce davvero la potenza di Eros, è il dio più amico degli uomini e medico di quei mali di cui la loro guarigione portasse a una grande felicità. Per spiegare queste affermazioni utilizza il mito degli androgeni che spiega qual era l’originaria natura degli uomini. Un tempo erano composti da due individui uniti, avevano una forma tonda e doppia, 4 mani,
4 gambe, un’unica testa con due volti rivolti in senso opposto, 4 orecchie e 2 organi genitali. C’erano 3 tipi umani originari, 2 corpi femminili, 2 maschi, 1 femminile/1 maschile. Erano uomini molto forti pieni di se, tracotanti. Tentano la scalata all’olimpo e Zeus li punisce e li divide in 2 metà lungo la schiena, tira la pelle e fa un nodo (l’ombelico). Da questa divisione ha origine l’amore, ogni metà comincia così a cercare di ricongiungersi con l’altra.
Socrate e la natura di Eros
Socrate: amore è il desiderio di ciò che manca, però di bello, ciò che spinge l’anima a elevarsi, spinge chi ama a recuperare il rapporto con il mondo delle idee. Platone nel dialogo introduce il personaggio di Diotima, una sacerdotessa di Mantinea sapiente e devota. Per Diotima Eros non è né un dio né un mortale, ma un demone, figlio del dio Poro (accorgimento, scaltrezza) e di Penia (povertà, mancanza), quindi ha una natura duplice e contraddittoria. Essendo figlio di Penia è sempre povero e quindi è in costante ricerca di ciò che gli manca, è squallido, scalzo e senza casa. In quanto figlio di Poro è coraggioso, audace e risoluto, appassionato di saggezza, pieno di risorse con le quali cerca di procurarsi quello che non ha. Eros è alla continua ricerca delle cose belle in quanto è nato durante il banchetto di Afrodite. Eros nasce e muore nello stesso giorno e tutto ciò che riesce ad ottenere lo perde se non fosse così il desiderio che lo anima cesserebbe.
La bellezza a cui aspira però Eros a diversi gradi si comincia amando un corpo bello per poi arrivare ad amare un’anima e l’idea.
Livelli di amore nel Simposio
Livelli di amore nel Simposio
● I° grado: amore per un corpo bello, l’amore nasce dalla percezione della bellezza del corpo, amore volgare
● 2 grado: bellezza dell’anima e dei comportamenti
● 3 grado: amore per la politica
● 4 grado: amore per il sapere, per la conoscenza, amore per la sapienza
● 5 grado: l’idea di bellezza
Teoria dello stato ideale di Platone
Composto tra il 380/370 a.c. Platone è convinto che l’essere umano si realizzi pienamente soltanto come cittadino. Descrive la teoria dello stato ideale, uno stato fondato sulla giustizia e la conoscenza, dove ogni componente è in armonia con gli altri e in cui sono assicurate la virtù e la felicità dei cittadini. Dice che dovrebbe essere governato da chi conosce quindi dai filosofi, quindi propone un modello di stato al cui vertice ci sono i filosofi. Si tratta di uno stato utopico (mai esistito) ma che poteva servire come punto di riferimento per cittadini e politici.
Etica e politica nel pensiero platonico
L’etica e la politica sono strettamente legate per Platone: il modello di giustizia che presiede alla vita morale del singolo è lo stesso che regola la vita ordinata dello Stato, quest’ultimo è lo specchio dell’uomo e della sua anima (specchio del singolo).
Nella prospettiva platonica non c’è divisione tra vita privata e sociale, tra etica e politica, per lui non è possibile immaginare l’uomo non in relazione alla società d’appartenenza.
Virtù e classi sociali nello stato ideale
Il coraggio, temperanza e la giustizia sono le virtù fondamentali che ogni uomo deve avere e le attribuisce anche alle varie classi che compongono lo Stato. Lo stato era diviso in 3 classi in base al tipo di anima:
● razionale e saggia: governanti, a cui è affidato il comando della città;
● concupiscibile: lavoratori, a cui è affidato il compito di provvedere ai bisogni materiali, devono possedere la virtù della temperanza grazie alla quale si sottomettono alle classi superiori, tenendo a freno i propri istinti e accettando il proprio ruolo.
● coraggiosa, irascibile: guerrieri.
La temperanza è indispensabile per tutte le classi, è la virtù civica per eccellenza, necessaria per prendere accordi ad esempio su chi deve comandare. Senza la speranza lo stato cadrebbe in preda alle lotte fratricide, considerate da Platone il peggiore dei mali politici.
Lo stato funzionava se ogni parte compiva il proprio dovere, in questo modo nello stato veniva esercitata la giustizia. Per garantire che le classi dirigenti dei governanti e dei guerrieri esercitino il potere esclusivamente nell’interesse del bene comune, nello stato ideale, non gli è concesso possedere beni personali. Inoltre, devo vivere assieme mettendo in comune le donne e i figli per evitare che prevalgono interessi personali. Invece è permesso ai lavoratori avere beni personali e una famiglia.
Giustizia e classi sociali
La giustizia: virtù di adempiere bene al proprio compito di cittadino, consiste quindi nello svolgere il proprio ruolo con scrupolo e onestà, senza superare i limiti della funzione a cui si è preposti. La giustizia per lui è assicurata solamente nell’aristocrazia, dove vengono difesi i valori assoluti della conoscenza e la dedizione al bene comune.
Le classi sociali di Platone non sono immutabili, l’appartenenza a una classe sociale non è un diritto che si eredita, dipendeva sempre dal tipo di anima che si aveva. Platone ha un giudizio negativo sull’arte, per lui è la copia di una copia, quindi si allontana ancor di più dalla realtà, inoltre spinge a farci guidare dal cuore e non dalla ragione (es. La poesia spinge di più a seguire i nostri sentimenti, da più importanza al sentimento che alla razionalità.)
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del Simposio di Platone?
- Come viene descritto Eros nel Simposio?
- Quali sono i livelli di amore secondo il Simposio?
- Qual è la visione di Platone sulla giustizia nella Repubblica?
- Come sono strutturate le classi sociali nella Repubblica di Platone?
Il Simposio di Platone si concentra sul tema dell'amore, esplorato attraverso i discorsi di vari personaggi durante un banchetto.
Eros è descritto come un demone con una natura duplice, figlio di Poro e Penia, che rappresenta il desiderio di ciò che manca e la ricerca della bellezza.
I livelli di amore nel Simposio sono: amore per un corpo bello, bellezza dell'anima, amore per la politica, amore per la conoscenza, e l'idea di bellezza.
Platone vede la giustizia come l'adempimento del proprio ruolo con scrupolo e onestà, essenziale per il funzionamento armonioso dello stato ideale.
Le classi sociali sono divise in governanti razionali e saggi, lavoratori concupiscibili, e guerrieri coraggiosi, con la giustizia e la temperanza come virtù fondamentali.