Concetti Chiave
- Platone, nato ad Atene nel 427 a.C., proveniva da una famiglia aristocratica e fu influenzato dalla condanna a morte di Socrate nel 399 a.C.
- Platone criticava l'ingiustizia e la corruzione politica, vedendo una disconnessione tra politica e saggezza alla base di questi mali.
- Si opponeva ai sofisti e alle loro teorie relativistiche, promuovendo la ricerca di valori universali per il benessere collettivo.
- Nel 387 a.C. fondò l'Accademia, una scuola che divenne centro di ricerca scientifica e formazione politica per i giovani.
- L'Accademia di Platone ebbe un'importante influenza culturale e sopravvisse fino al 529 a.C., quando fu chiusa dall'imperatore Giustiniano.
Le origini di Platone
Platone, nato ad Atene nel 427 a.C., è stato uno dei massimi pensatori di tutti i tempi, a cui dobbiamo l’elaborazione di numerosi temi, concetti e lessici filosofici. Nato da una delle famiglie più importanti di Atene ( il padre aveva discendenze dall’ultimo re di Atene, Codro; la madre da Solone), il giovane Platone era destinato all’impegno politico e amministrativo; ciò però gli fu impedito dall’ingiustizia e dalla corruzione, che si manifestarono soprattutto durante il governo dei Trenta tiranni e nella restaurazione della democrazia, che si macchiò anch’essa di azioni ingiuste.
L'influenza di Socrate
L’evento che più di altri concorre a un giudizio così duro è la condanna a morte di Socrate nel 399 a.C., che rappresenta la sconfitta della giustizia e alimenta dell’animo del pensatore la volontà di promuovere una rinascita spirituale con una riflessione filosofica che permette si avvicinare la società al bene.
Secondo Platone l’ingiustizia è un sintomo di scissione tra politica e saggezz: infatti se a guidare la città ci sono persone che non sanno guardare al di là della realtà imperfetta, che non sanno cos’è la virtù, non possiamo aspettarci che questa venga amministrata nel modo giusto. Nella società dilagano sempre di più le tendenze relativistiche e scettiche diffuse dai sofisti, secondo cui non esistono una verità e per i quali la forza delle argomentazioni sta nella capacità di persuasione: i giovani infatti vengono educati a utilizzare lo strumento della parola, imparano a far valere il proprio punto di vista, abbandonando però la conoscenza, che puó condurre a valori e principi universali per un benessere collettivo.
La fondazione dell'Accademia
Nel 387 a.C. Platone istituí l’Accademia. Il nome “Accademia” deriva dal luogo in cui fu fondata, il parco dedicato all’eroe grecoo Accademo. Qui c’erano sia il santuario dedicato alle Muss, sia gli edifici dove si riunivano studenti e insegnanti. A partire dal 387 l’attività intellettuale e umana di Platone si concentrò all’interno di quella scuola, che costituiva un centro di ricerca scientifica. L’Accademia infatti era un’associazione religiosa dedicata al culto delle muse, ma soprattutto un importante luogo di studi, dotato di una biblioteca e di materiale didattico e scientifico. Un obiettivo fondamentale dell’Accademia era anche quello di orientare i giovani verso una scelta politica. L’istituzions ebbe una grande longevità, mantenendosi attiva fino al 529 a.C., quando fu chiusa dall’imperatore Giustiniano.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'evento che ha influenzato profondamente la filosofia di Platone?
- Qual era la visione di Platone sull'ingiustizia nella società?
- Qual era l'obiettivo principale dell'Accademia fondata da Platone?
La condanna a morte di Socrate nel 399 a.C. ha rappresentato per Platone la sconfitta della giustizia e ha alimentato in lui la volontà di promuovere una rinascita spirituale attraverso la riflessione filosofica.
Platone vedeva l'ingiustizia come un sintomo della scissione tra politica e saggezza, sostenendo che se la città è guidata da persone che non comprendono la virtù, non possiamo aspettarci una giusta amministrazione.
L'Accademia, fondata nel 387 a.C., mirava a essere un centro di ricerca scientifica e un luogo di studi, con l'obiettivo fondamentale di orientare i giovani verso una scelta politica informata e virtuosa.