Concetti Chiave
- Il Simposio si svolge a casa di Agatone, dove si discute il tema dell'amore con Socrate e altri convitati.
- Aristocle introduce Eros come un dio potente, amico degli uomini, e medico di mali che porterebbero grande felicità se curati.
- Un mito narra che gli uomini erano originariamente tre generi: maschi, femmine e androgini, poi divisi dagli dèi per indebolirli.
- L'amore deriva dal desiderio di ricomporre l'unità originaria perduta, radicato nella natura umana.
- Socrate descrive Eros come filosofo, un intermediario tra ricchezza e povertà, tra sapienza e ignoranza, e tra dèi e uomini.
Il dialogo è ambientato a casa di Agatone, un autore di tragedie molto noto ai suoi tempi, dove Socrate è invitato a cena con gli amici. Uno dei convitati propone di discutere il tema dell'amore. Aristocle, il celebre commediografo greco, dichiara che gli uomini non capiscono la potenza di Eros, perche se veramente la capissero, gli edificherebbero templi e gli offrirebbero sacrifici. Eros è tra gli dei il più amico agli uomini e medico di quei mali della cui guarigione deriverebbe una gran felicità. Per dimostrare tali affermazioni, egli racconta un mito che spiega qual è l'originaria natura degli uomini.
Il mito degli androgini
Un tempo questi erano distinti in tre generi: maschi, femmine e un terzo sesso, quello degli androgini, in cui si congiungevano natura femminile e maschile. Essi erano terribili per forza e vigore ed erano molto superbi, tanto da arrivare, al punto di ribellarsi agli dei.
Zeus e le altre divinità, temendo di rimanere privi dei sacrifici che quelli offrivano loro, anziché ucciderli preferirono indebolirli: li fecero tagliare ciascuno in due, cosicché fossero meno forti e maggiori di numero. é proprio da questa divisione che ebbe origine il sentimento di amore: ogni metà infatti cominciò a desiderare fortemente l'altra per ricongiungersi a essa. L'amore è dunque radicato nella nostra natura e deve essere ricondotto al desiderio più genuino e profondo che alberga in noi: quello di ricomporre l'unità originaria perduta.
La natura dell'amore secondo Socrate
Il discorso di Socrate è come sempre il più compiuto e veritiero e inizia mettendo in luce, come amare qualcosa significhi desiderare ciò di cui si sente la mancanza. Platone introduce nel dialogo anche la figura di Eros, che è dunque filosofo, proprio perché di natura intermedia tra la ricchezza e la povertà, tra la sapienza e l'ignoranza, tra gli dei e gli uomini.
L'amore come ponte tra mondi
Anche nel Simposio, dunque, come si può vedere anche nel Fedro, l'amore appare il "ponte" tra il sensibile e l'intelligibile, una forza che permette di trascendere la condizione umana ed esprime nostalgia e tensione verso l'assoluto. In conclusione possiamo dunque affermare che l'amore è un esperienza che consente all'uomo di superare i propri limiti esistenziali e conoscitivi.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del sentimento d'amore secondo il mito raccontato nel Simposio?
- Come viene descritto Eros nel discorso di Socrate?
- Qual è il ruolo dell'amore nell'esperienza umana secondo il Simposio?
Secondo il mito, l'amore ha origine dalla divisione degli esseri umani originari, che erano androgini. Zeus li divise in due per indebolirli, e da allora ogni metà desidera ricongiungersi con l'altra per ricomporre l'unità perduta.
Eros è descritto come un filosofo, una figura intermedia tra ricchezza e povertà, sapienza e ignoranza, e tra gli dei e gli uomini. È il "ponte" tra il sensibile e l'intelligibile, esprimendo nostalgia e tensione verso l'assoluto.
L'amore è visto come un'esperienza che permette all'uomo di superare i propri limiti esistenziali e conoscitivi, trascendendo la condizione umana e avvicinandosi all'assoluto.