ZiedSarrat
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Concetti Chiave

  • Platone trova difficile chiarire la relazione tra il mondo delle idee e quello delle cose, così come tra le idee stesse.
  • Il concetto di "partecipazione" non soddisfa nel descrivere come molte cose possano condividere un'unica idea.
  • La "imitazione" non spiega adeguatamente la somiglianza tra cose mutevoli e idee stabili.
  • Platone introduce due procedimenti dialettici: la sinossi, che unisce manifestazioni diverse a un principio unico, e la divisione, che analizza un'idea generale nei suoi componenti specifici.
  • Nonostante questi approcci, il problema del rapporto tra l'uno e i molti rimane irrisolto, poiché le cose non derivano semplicemente da una divisione o moltiplicazione delle idee.

Indice

  1. Il dilemma delle idee platoniche
  2. La dialettica e il problema dell'uno e i molti
  3. Procedimenti dialettici nel Fedro

Il dilemma delle idee platoniche

A Platone, non riesce facile chiarire il rapporto, né tra il piano delle idee e quello delle cose, né delle idee tra loro. Per ogni singola idea (ad esempio, la bellezza), le cose che ne partecipano sono molte: ma dire che il rapporto tra le cose e l'idea è un rapporto di "partecipazione" (metessi) è insoddisfacente; infatti come possono più cose aver "parte" di un'idea che rimane una? Del pari insoddisfacente è intendere quel rapporto come "imitazione" (mimesi), poiché non si vede come le cose, molteplici e mutevoli, possano esser "simili" a idee stabili e unitarie. Né, infine, è facile parlare di una "presenza" (parusìa) delle idee alle cose, non vedendosi come una sola e identica entità possa farsi presente a molte.

Inoltre, per paragonare l'idea alla cosa sembrerebbe necessario un terzo termine, che partecipi dell'una e dell'altra, e che sia superiore alla stessa idea.

La dialettica e il problema dell'uno e i molti

Il problema che si affaccia qui è il problema del rapporto tra l'uno e i molti. La dialettica dovrebbe insegnarci a ricondurre la molteplicità delle cose sensibili all'unità dell'idea: ma quale procedimento potrà permetterci di stabilire un tale passaggio?

Procedimenti dialettici nel Fedro

Nel Fedro Platone accenna a due procedimenti inversi, la sinossi (o synagoghé), che riconduce a un unico principio le sue diverse manifestazioni; e la divisione (diairesis), che analizza un'idea generale nei suoi componenti specifici (badando, in questa divisione, a scindere i concetti secondo le loro giunture naturali, così come un buon cuoco taglia un pollo senza spezzargli le ossa). Ma queste analisi e classificazioni (di cui i dialoghi della maturità ci offrono diversi esempi, più o meno riusciti, e a volte palesemente scherzosi: come l'analisi del Sofista e quella del Politico, nei due dialoghi ad essi rispettivamente intitolati) non bastano a risolvere il problema del rapporto tra l'uno e i molti: poiché i molti (ossia le cose) non derivano semplicemente, né da una divisione, né da una moltiplicazione dell'uno (ossia, delle idee).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il problema principale che Platone affronta riguardo al rapporto tra le idee e le cose?
  2. Platone trova insoddisfacente spiegare il rapporto tra le idee e le cose attraverso concetti come "partecipazione", "imitazione" o "presenza", poiché non chiariscono come un'idea unica possa relazionarsi con molteplici cose.

  3. Quali sono i procedimenti che Platone suggerisce per comprendere il rapporto tra l'uno e i molti?
  4. Platone accenna a due procedimenti inversi: la sinossi, che riconduce a un unico principio le sue diverse manifestazioni, e la divisione, che analizza un'idea generale nei suoi componenti specifici.

  5. Perché le analisi e classificazioni nei dialoghi di Platone non risolvono il problema del rapporto tra l'uno e i molti?
  6. Le analisi e classificazioni non risolvono il problema perché i molti (le cose) non derivano semplicemente da una divisione o moltiplicazione dell'uno (le idee).

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