Concetti Chiave
- La concezione finalistica di Platone vede la natura come orientata verso un fine, guidata dall'anima del mondo forgiata dal Demiurgo.
- Nel finalismo platonico, il tempo è considerato un'immagine mobile dell'eternità, caratterizzato da uno scorrere ciclico senza inizio né fine.
- Platone scrive principalmente in forma di dialogo, con 34 delle sue 36 opere strutturate in questo modo, divise in tre periodi distinti.
- Il mito è una componente fondamentale delle opere di Platone, utilizzato sia per semplificare concetti complessi che per esprimere idee simboliche.
- La scrittura di Platone si distingue per l'uso del dialogo e del mito, strumenti didattici e allegorici per comunicare la sua filosofia.
Indice
Concezione del finalismo
Per finalismo intendiamo quella concezione filosofica secondo la quale tutto ciò che accade, accade in vista di un fine. Possiamo capire meglio questa concezione se la rapportiamo alla concezione opposta, il meccanicismo .
Meccanicismo e Platone
Per meccanicismo intendiamo quella concezione secondo la quale il mondo è paragonato a una grande macchina. Nella concezione finalistica la domanda che ci si pone è perché? Qual è lo scopo, il fine?
Platone e l'anima del mondo
Secondo Platone questa natura tende al bene. Egli introduce la nozione di anima del mondo, la quale è stata forgiata dal Demiurgo che ha dato a questo mondo una sorta di guida immanente (dentro la natura)che ne determina il suo progressivo miglioramento, Platone definisce il tempo come immagine mobile dell'eternità, nel momento in cui il Demiurgo crea anche il tempo (immagine mobile dell'eternità perché il divenire della natura sensibile è un falso divenire.
Il tempo riproduce sempre le stesse fasi, è uno scorrere ciclico, in cui non ci sarà mai un inizio e una fine.
Lo stile di scrittura
Scrittura e dialoghi di Platone
Platone non vive in una società in cui l'oralità era considerata la via privilegiata per l'insegnamento. Egli scrisse dei dialoghi.
Delle sue 36 opere, 34 hanno forma di dialogo e sono divise in tre gruppi in base al periodo in cui sono stata scritte,
Primo periodo: scritti giovanili o socratici (il protagonista è Socrate)
Secondo periodo: scritti della maturità (Socrate è protagonista ma diventa la maschera di Platone, che non figura mai nei suoi dialoghi)
Terzo periodo: scritti della vecchiaia (Socrate è coprotagonista, altri personaggi assumono la maschera di Platone)
Funzione del mito in Platone
Accanto alla forma dialogica, una delle caratteristiche più importanti dell'opera platonica è l'uso del mito, ovvero racconti fantastici attraverso cui vengono esposti concetti e dottrine filosofiche.
Si può dire che in Platone il "mito"riveste due funzioni fondamentali: didattica (semplificazione) e allegorica (simbolica, ricorre al mito nel momento in cui si trova a dover esprimere concetti che non possono essere spiegati.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione finalistica della natura secondo Platone?
- Come Platone definisce il tempo nella sua filosofia?
- Qual è il ruolo del mito nell'opera di Platone?
Secondo Platone, la natura tende al bene ed è guidata da un'anima del mondo forgiata dal Demiurgo, che ne determina il miglioramento progressivo.
Platone definisce il tempo come un'immagine mobile dell'eternità, un divenire ciclico senza inizio né fine, creato dal Demiurgo.
Il mito ha una funzione didattica e allegorica, semplificando e simbolizzando concetti filosofici complessi che non possono essere spiegati direttamente.