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Concetti Chiave

  • I Pitagorici concepivano l'essenza della realtà come un insieme di unità, identificando ogni unità con un punto geometrico.
  • Aritmetica e geometria si fondono nell'aritmo-geometria, che svela i segreti della realtà attraverso numeri e punti.
  • La matematica per i Pitagorici ha un significato mistico ed etico, rappresentando armonia e misura dell'universo.
  • La visione dualistica pitagorica contrappone razionalità e irrazionalità, bene e male, influenzando filosofia, etica e religione.
  • La dottrina orfico-pitagorica include la reincarnazione dell'anima, vista come divina ma imprigionata in un corpo.

Indice

  1. La concezione pitagorica della realtà
  2. L'aritmo-geometria e l'universo
  3. Dualismo e visione etica

La concezione pitagorica della realtà

Ai Pitagorici va fatta risalire la concezione secondo cui l’essenza ultima della realtà è il Esso è costituito da un insieme di unità. E ogni unità si identifica con un punto geometrico. Le cose sono costituite da un numero finito di punti e per ciò sono misurabili.

L'aritmo-geometria e l'universo

Quindi l’aritmetica, scienza delle unità che compongono i numeri interi, viene a coincidere con la geometria, scienza dei punti. L’aritmo-geometria ci permette di svelare i segreti della realtà. Poiché tutto è numero, anche gli aspetti della vita umana sono riconducibili al numero. L’armonia matematica dell’universo è equilibrio e misura del tutto: la matematica assume per i pitagorici anche significato mistico ed etico. La razionalità è misurabilità e armonia. Tutto ciò che si presenta come incommensurabile è, invece, irrazionale. Quindi è anche contrario al bene.

Dualismo e visione etica

Questa opposizione fra bene e male, fra razionalità e irrazionalità si presenta, ai Pitagorici, come espressione di una visione dualistica della realtà, nella quale è difficile distinguere ciò che attiene alla filosofia e ciò che riguarda, invece, l’etica e la religione. A tale visione si collega la contrapposizione fra anima e corpo (l’idea di un’anima di origine divina ma imprigionata in un corpo) e la dottrina

orfico-pitagorica della reincarnazione dell’anima (o metempsicosi).

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