Concetti Chiave
- La Patristica rappresenta il periodo in cui il cristianesimo elabora la sua dottrina, integrando elementi del pensiero greco.
- La filosofia cristiana cerca di chiarire la verità rivelata, utilizzando la Bibbia come testo sacro, differenziandosi dalla ricerca autonoma.
- Si suddivide in tre fasi: difesa del cristianesimo, formulazione dottrinale e rielaborazione delle dottrine esistenti.
- Giustino è considerato il fondatore della Patristica, sostenendo che il cristianesimo è la filosofia definitiva per la ragione umana.
- Nel III e IV secolo, il cristianesimo si afferma come filosofia autentica, con una dottrina coerente e basata su solide fondamenta logiche.
Indice
La ricerca nella religione
La religione è l’adesione a una verità che l’uomo accetta in virtù di una testimonianza superiore così escludendo nel suo stesso principio la ricerca. Tuttavia, per intendere la verità rivelata come “carne della propria carne”, l’esigenza della ricerca rinasce.
La ricerca rinasce dunque dalla stessa religiosità.Filosofia cristiana e Bibbia
Nasce così la filosofia cristiana capace di condurre l’uomo al significato autentico della verità rivelata di Cristo. La filosofia cristiana non solo muove a chiarire una verità che è già nota fin dall’inizio, ma muove a chiarirla nell’ambito della dimensione collettiva della Chiesa. Da ciò si comprende che la filosofia cristiana non è una ricerca completamente autonoma. Il testo sacro della filosofia cristiana è la Bibbia che include l’Antico Testamento, comprendente il Pentateuco, una serie di libri storici, sapienziali e profetici, ed il Nuovo Testamento scritto in lingua graca anzichè ebraica e comprendente i quattro Vangeli, gli Atti degli Apostoli, le Lettere e l’Apocalisse di Giovanni. Vi sono anche testi apocrifi dei quali vi è stata negata la canonicità.
Patristica e difesa del cristianesimo
Il cristianesimo dovette chiarire i propri presupposti tecnici ed organizzarsi in un sistema coerente di insegnamenti, affermando così la propria continuità con il pensiero greco e si pose come l’ultima e la più compiuta manifestazione di esso. In tal modo si affermava l’unità della filosofia e della religione. Si tentava così di interpretare la dottrina cristiana mediante concetti desunti dalla filosofia greca, e riportare il significato del pensiero greco a quello della riflessione cristiana. Questo periodo di elaborazione dottrinale del cristianesimo è detto patristica ed è così suddiviso:
- Dallo 0 al 200: difesa del cristianesimo;
- Dal 200 al 450: formulazione dottrinale delle credenze cristiane;
- Dal 450 alla fine della Patristica: rielaborazione e sistemazione delle dottrine già formulate.
Giustino e la filosofia cristiana
La vera attività filosofica cristiana comincia con i padri del II secolo detti “apologisti” perchè scrivono in difesa del cristianesimo. La più antica apologia risale alla difesa presentata da Quadrato all’imperatore Adriano. Tuttavia, colui che fu considerato il fondatore della Patristica fu Giustino. La tesi fondamentale di Giustino è che il cristianesimo è “la sola filosofia sicura ed utile” e che esso è il risultato ultimo e definitivo al quale la ragione deve giungere nella sua ricerca, giaccè la ragione non è che il Verbo di Dio cioè il Cristo, Logos fatto uomo.
Dottrina ecclesiastica nel III e IV secolo
La patristica nel III e IV secolo: In questo periodo vi è l’esigenza di costruire la dottrina ecclesiastica in un organismo unico e coerente, fondato su una solida base logica. Il cristianesimo si presentò quindi come la filosofia autentica, che assorbe e porta alla verità del sapere antico. Di conseguenza l’elaborazione dottrinale diventa la prima e fondamentale esigenza della Chiesa.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della filosofia cristiana nella Patristica?
- Come si suddivide il periodo della Patristica?
- Chi è considerato il fondatore della Patristica e quale è la sua tesi fondamentale?
- Qual è l'importanza del cristianesimo nel III e IV secolo secondo la Patristica?
La filosofia cristiana nella Patristica mira a chiarire la verità rivelata di Cristo, integrandola nella dimensione collettiva della Chiesa, e non è una ricerca completamente autonoma.
La Patristica si suddivide in tre fasi: dallo 0 al 200 per la difesa del cristianesimo, dal 200 al 450 per la formulazione dottrinale, e dal 450 alla fine per la rielaborazione delle dottrine.
Giustino è considerato il fondatore della Patristica, e la sua tesi fondamentale è che il cristianesimo è "la sola filosofia sicura ed utile", essendo il risultato ultimo della ragione.
Nel III e IV secolo, il cristianesimo è visto come la filosofia autentica che assorbe e porta alla verità del sapere antico, con l'elaborazione dottrinale come esigenza fondamentale della Chiesa.