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Genius
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Concetti Chiave

  • Il poema parmenideo sottolinea l'importanza della coerenza logica come primo requisito della conoscenza razionale.
  • La ragione è vista come l'unica via per comprendere l'essere, a differenza dell'esperienza che è contraddittoria.
  • L'esperienza, descrivendo il mondo come mutevole e molteplice, conduce a contraddizioni logiche.
  • Parmenide critica chi si affida solo all'esperienza, definendoli incoerenti e guidati dall'opinione piuttosto che dalla verità razionale.
  • La non contraddizione è presentata come un principio essenziale per un discorso razionale e coerente, considerato "vero".

La non contraddittorietà del pensiero

Dalla lettura del poema parmenideo emerge un orientamento logico-concettuale evidente: il primo requisito della conoscenza razionale pura è che essa noi deve contraddirsi. Solo la via della ragione, che e l’unico accesso possibile all’affermazione e alla comprensione dell’essere, possiede tale requisito.
La via dell’esperienza è, invece, contraddittoria in quanto descrive, il mondo come molteplice e mutevole.

Difatti in essa ogni singola cosa appare come diversa da tutte le altre: essa è se stessa e, nello stesso tempo, non è tutte le altre. Ogni cosa diviene, cioè nasce, muta e perisce: quindi è e, insieme,non è. In tal modo l’esperienza precipita nella contraddizione poiché porta a riconoscere una realtà proprio per ciò che non è, ossia per il mutamento e per la molteplicità che la ragione, invece, ci porta ad escludere.
Quindi quelli che basano le proprie conoscenze solo sull’esperienza (sulle informazioni ricavate dalla vista, dall’udito, ecc.) sono incoerenti, mente so
sono come “uomini a due teste”, che si “agitano qua e là, insensati” e che, piano del
parlando di nascita e morte, di movimento e mutamento, pronunciano vuoti nomi, senza cogliere il vero, ma seguendo solo la doxa(l'opinione).
Sottolineando che è inconcepibile che una proposizione affermi e neghi, nello stesso tempo, la stessa cosa di una realtà particolare,Parmenide pone per la prima volta la non contraddizione, come dimensione essenziale di un discorso razionalmente coerente, quindi “vero”. Tale discorso deve, infatti, rispondere solo a esigenze
di rigore e coerenza che la ragione trova in se stessa. Deve cioè rispondere alla necessità logica che l’argomentazione razionale risulti non contraddittoria.

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