Concetti Chiave
- L'essere per Parmenide è ingenerato ed imperituro poiché non può nascere dal nulla né dissolversi nel nulla.
- È eterno, al di là del tempo, evitando il non essere di passato e futuro.
- Immutabile ed immobile, non cambia né si sposta per evitare il non essere in nuove posizioni.
- Unico e omogeneo, la molteplicità implicherebbe intervalli di non essere.
- Finito, simboleggia la perfezione attraverso la sfera, evitando il non essere.
Parmenide – Il mondo dell’essere e della ragione
Dalla tesi secondo cui il non essere non è, Parmenide ricava le caratteristiche e gli attributi dell’essere che lui definisce come assolutamente autentico, gli attributi sono i seguenti:- Ingenerato ed imperituro, se nascesse verrebbe infatti sicuramente per lui dal nulla e morendo si dissolverebbe di conseguenza, a rigor di logica, nel nulla;
- Eterno, se fosse nel tempo implicherebbe il non essere del passato, ciò che non è più, e del futuro, ciò che non è ancora. La concettualizzazione filosofica dell’eternità come ciò che è al di là del tempo e non temporalmente;
- Immutabile ed immobile, se si mutasse o si muovesse implicherebbe una posizione in cui non si trovava;
- Unico e omogeneo, se fosse molteplice o in se differenziato implicherebbe intervalli di non essere;
- Finito, la finitudine simboleggiava la compiutezza o la perfezione incarnata nella sfera, figura del non essere;
L’essere è ontologicamente perfetto ed è anche una realtà necessaria, non può essere diverso da com’è, per esprimere la necessità dell’essere ricorre al concetto al giudizio, l’essere descritto però non ha un’identità precisa a causa dei pochi frammenti: realtà metafisica o teologica, realtà fisica e corporea, costruzione logico-grammaticale.