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Concetti Chiave

  • L'essere per Parmenide è ingenerato ed imperituro poiché non può nascere dal nulla né dissolversi nel nulla.
  • È eterno, al di là del tempo, evitando il non essere di passato e futuro.
  • Immutabile ed immobile, non cambia né si sposta per evitare il non essere in nuove posizioni.
  • Unico e omogeneo, la molteplicità implicherebbe intervalli di non essere.
  • Finito, simboleggia la perfezione attraverso la sfera, evitando il non essere.

Indice

  1. Caratteristiche dell'essere secondo Parmenide
  2. L'essere come realtà necessaria

Caratteristiche dell'essere secondo Parmenide

Dalla tesi secondo cui il non essere non è, Parmenide ricava le caratteristiche e gli attributi dell’essere che lui definisce come assolutamente autentico, gli attributi sono i seguenti:

  1. Ingenerato ed imperituro, se nascesse verrebbe infatti sicuramente per lui dal nulla e morendo si dissolverebbe di conseguenza, a rigor di logica, nel nulla;
  2. Eterno, se fosse nel tempo implicherebbe il non essere del passato, ciò che non è più, e del futuro, ciò che non è ancora. La concettualizzazione filosofica dell’eternità come ciò che è al di là del tempo e non temporalmente;
  3. Immutabile ed immobile, se si mutasse o si muovesse implicherebbe una posizione in cui non si trovava;
  4. Unico e omogeneo, se fosse molteplice o in se differenziato implicherebbe intervalli di non essere;
  5. Finito, la finitudine simboleggiava la compiutezza o la perfezione incarnata nella sfera, figura del non essere;

L'essere come realtà necessaria

L’essere è ontologicamente perfetto ed è anche una realtà necessaria, non può essere diverso da com’è, per esprimere la necessità dell’essere ricorre al concetto al giudizio, l’essere descritto però non ha un’identità precisa a causa dei pochi frammenti: realtà metafisica o teologica, realtà fisica e corporea, costruzione logico-grammaticale.

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