Concetti Chiave
- L'essere, secondo Parmenide, è paragonato a una sfera, rappresentando la perfezione e l'indivisibilità.
- Parmenide rifiuta di collegare l'essere a un elemento materiale, preferendo un approccio basato sulla razionalità.
- L'essere è considerato pieno e immobile, privo di variazioni qualitative come più o meno essere.
- La filosofia di Parmenide si fonda su un'indagine razionale, distinguendo nettamente tra essere e non-essere.
- Il pensiero è intrinsecamente legato all'essere, poiché rappresenta l'unico oggetto del pensiero stesso.
L’essere come “sfero”
Neppure si può affermare che l’essere sia divisibile. Né può avere un di più o un di meno di essere, come sosteneva ad esempio la teoria della condensazione e della rarefazione di Anassimene, poiché è tutto “pieno di essere”. Né può muoversi, in quanto sarebbe e, nello stesso tempo, non sarebbe più qui o là. Parmenide prova a descrivere l’essere immaginandolo simile a una sfera (è l’idea dello sfero, come è stato chiamato), in quanto solo tale forma, come luogo dei punti equidistanti dal centro, è espressione materiale della perfezione.
In tal senso l’essere sarebbe privo di un più o un meno, che implicherebbero — ancora una volta — il non essere.Ma la caratteristica originale della filosofia di Parmenide consiste proprio nel rifiuto di identificare l’arché con un elemento materiale. Egli ha infatti tentato un approccio nuovo e originale, fondato sulla consapevolezza che sia necessario prioritariamente basarsi sul pensiero, cioè su criteri di assoluta razionalità. L'indagine sull’essere viene condotta su un piano esclusivamente razionale. Essa è una analisi logica imperniata sulla assoluta inconvertibilità di essere e non-essere. Parmenide ha legato strettamente e indissolubilmente l’essere al pensiero, perché il pensiero è solo il pensiero dell’essere del pensiero. Ciò vuoi dire che — per il pensiero — l’unico oggetto è l’essere e dell’essere si può dire solo ciò che rivela il pensiero.