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Concetti Chiave

  • I paradossi di Zenone esplorano il tempo come un'entità inferiore alla logica, evidenziando l'impossibilità di superare una distanza finita, come nel paradosso di Achille e la tartaruga.
  • Parmenide considerava il tempo un concetto appartenente all'opinione comune e non reale, mentre sosteneva l'esistenza dell'eternità.
  • Platone definisce il tempo come "l'immagine mobile dell'eternità", avvicinandosi alla visione di Parmenide del tempo come entità eterna.
  • Aristotele considera il tempo una misura del movimento secondo il "prima" e il "poi", necessario per distinguere tra ciò che è divino e ciò che è materiale.
  • Per Aristotele, il tempo è associato al cambiamento materiale, mentre le entità divine sono eterne e immutabili.

Indice

  1. Il paradosso di Zenone
  2. Platone e il tempo
  3. Aristotele e la misura del tempo

Il paradosso di Zenone

Con i paradossi di Zenone, la filosofia tentò di dare una giustificazione al significato di " tempo ".Differentemente dal suo maestro Parmenide, che diede un qualche ruolo al tempo seppur non determinato ( lui sosteneva che esistesse il concetto di eternità, ma non il concetto di tempo, appartenente alla "doxa" l'opinione di chi non conosce realmente ), per Zenone il tempo è un entità che ricorre molto spesso nei suoi celebri paradossi, soprattutto in quello di Achille e la tartaruga: Zenone voleva sostenere come il tempo fosse un entità inferiore rispetto alla logica. Infatti sosteneva che anche se Achille fosse stato molto più veloce della tartaruga non l'avrebbe mai potuta raggiungere se essa fosse partita da un punto differente rispetto ad Achille, in ogni qualsiasi caso, perchè mentre Achille percorre la sua strada la tartaruga si sposta e pur se si avvicina a essa, non vi potrà mai giungere.

Platone e il tempo

Anche per Platone il tempo rappresentò un importante argomento da trattare. Contrariamente a Zenone, egli si avvicinò alla concezione di Parmenide del tempo, come entità "ex tempum" : famosa è la definizione che ne diede; il tempo è "l'immagine mobile dell'eternità".

Aristotele e la misura del tempo

Per Aristotele, invece, è la misura del movimento secondo il "prima" e il "poi", per cui lo spazio è strettamente necessario per definire il tempo. Solo Dio è motore immobile, eterno e immateriale.

Aristotele parlò anche lui del tempo e lo definì come il “senso del divenire secondo il prima e il poi”. Aristotele, pertanto, usa il tempo come l'elemento che definisce ciò che è divino e ciò che è materiale : il tempo passa per le entità materiali, ma non per quelle divine poichè sono soggette all'unicità dell'incorruttibilità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del paradosso di Zenone riguardo al tempo?
  2. Zenone utilizzava i suoi paradossi, come quello di Achille e la tartaruga, per dimostrare che il tempo è un'entità inferiore rispetto alla logica, sostenendo che Achille non potrebbe mai raggiungere la tartaruga nonostante la sua velocità.

  3. Come Platone concepisce il tempo?
  4. Platone considera il tempo come "l'immagine mobile dell'eternità", avvicinandosi alla concezione di Parmenide, vedendolo come un'entità "ex tempum".

  5. Qual è la visione di Aristotele sul tempo?
  6. Aristotele definisce il tempo come la misura del movimento secondo il "prima" e il "poi", necessario per definire lo spazio, distinguendo tra entità materiali e divine, con il tempo che passa solo per le prime.

Domande e risposte

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