gaiabox
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Aristotele giustifica la schiavitù e l'esclusione dei barbari basandosi su caratteristiche naturali che legittimano il dominio greco.
  • Gli schiavi e i barbari sono visti come "strumenti animati", dotati di ragione solo per eseguire ordini, con una costituzione fisica rozza.
  • Aristotele considera i barbari naturalmente destinati alla sottomissione rispetto ai greci, considerati l'unica umanità veramente razionale e libera.
  • Il filosofo nega la legittimità della schiavitù tra greci, nonostante fosse comune nelle guerre tra città elleniche.
  • Queste idee riflettono e consolidano il pensiero ateniese post-guerre persiane, diventando un tratto distintivo dell'identità culturale della polis attica.

Indice

  1. Esclusione filosofica di schiavi e barbari
  2. Legittimazione della schiavitù e del dominio
  3. Etnocentrismo e superiorità greca
  4. Identità culturale ateniese

Esclusione filosofica di schiavi e barbari

Ancora Aristotele, nella Politica, giustifica filosoficamente un'altra esclusione, oltre a quella femminile, dall'ambito umano: quella degli schiavi e dei barbari.

Legittimazione della schiavitù e del dominio

Anche la giustificazione della schiavitù si fonda su un esame delle caratteristiche naturali dello schiavo e del barbaro, in base al quale viene legittimato il dominio sociale e politico che i greci liberi pretendono su di loro. Così come le donne, assicura Aristotele, anche gli schiavi possiedono la ragione solo nella misura sufficiente a ricevere ordini e ad eseguirli, e sono dunque «strumenti animati», come dimostrerebbero la loro costituzione fisica, differente da quella dell'uomo libero perché rozza e robusta, e l'uso improprio, perché "barbaro", cioè balbettante, della lingua (greca).

Etnocentrismo e superiorità greca

Per Aristotele, lo schiavo si identifica con il barbaro; anzi, il filosofo si mostra etnocentricamente convinto che la funzione più propria dei barbari sia precisamente quella di sottomettersi come schiavi alla superiore umanità dei greci, i soli degni di essere liberi come cittadini nella società della polis e indipendenti come collettività nei rapporti con gli altri popoli, perché animali compiutamente razionali. Sulla base di questi fondamenti, il filosofo nega invece che sia legittimo condurre in schiavitù dei greci, come invece era accaduto e ancora accadeva nel corso delle ininterrotte guerre tra le diverse città elleniche.

Identità culturale ateniese

Complessivamente, Aristotele offre legittimazione teorica al modo di pensare ateniese, che le guerre contro i persiani (490 e 480-479 a.C.) avevano contribuito a consolidare, facendone un tratto distintivo di lungo periodo dell'identità culturale della polis attica.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community