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Concetti Chiave

  • Aristotele vede la famiglia come base della riproduzione e nucleo economico, con la donna subordinata al capofamiglia e la schiavitù giustificata come naturale.
  • Nella sua analisi, Aristotele distingue tra modi legittimi e non legittimi di acquisire ricchezze, privilegiando l'agricoltura come attività naturale.
  • Lo scambio economico è accettabile solo quando non mira al profitto, ma all'acquisizione di beni necessari.
  • Aristotele critica la ricerca di profitto attraverso il commercio e il prestito a usura, ritenendoli non naturali e inaccettabili.
  • Come Platone, Aristotele propone un ridimensionamento del peso economico e politico delle classi mercantili a favore della proprietà agraria.

Indice

  1. Aristotele e la famiglia
  2. Economia secondo Aristotele
  3. Classi sociali nella polis

Aristotele e la famiglia

In questa luce, acquista il giusto rilievo l'esame che Aristotele svolge della famiglia. In essa egli individua sia la base della riproduzione della specie (conseguente all'impulso naturale di ogni animale a unirsi all'altro sesso per lasciare dopo di sé un altro simile a sé), sia il nucleo dell'attività economica (generato dal convergente interesse del padrone e dello schiavo a unirsi per la sopravvivenza). In relazione al primo aspetto, Aristotele teorizza come naturale la subordinazione della donna (e dei figli) al capofamiglia. In rapporto al secondo, egli giustifica l'istituzione della schiavitù, affermando, contro le teorie convenzionaliste del rapporto servile, che gli schiavi (uno strumento animato) sono tali per natura, non essendo dotati di una compiuta razionalità.

Economia secondo Aristotele

Nella Politica, Aristotele analizza anche i fondamenti dell'arte di acquistare ricchezze (crematistiké) che egli considera una parte dell'amministrazione domestica (Oikonomia, da oikfa, "casa", e nomos, "regola", "legge"). Egli rileva che i beni economici possono ottenersi in due modi: dalla terra e dagli altri uomini. Il primo modo consiste nell'agricoltura ed è legittimo perché naturale; il secondo, consistente nella vendita per il profitto e nel prestito a usura, consente di accumulare grandi ricchezze, ma non è naturale e quindi è inaccettabile. Lo scambio è legittimo, appunto perché secondo natura, soltanto quando con esso non si ricerca il profitto, ma l'acquisizione di un bene necessario, attraverso l'alienazione di un bene posseduto in eccesso.

Classi sociali nella polis

Questa dottrina è rivelatrice dei convincimenti di Aristotele circa il ruolo da assegnare alle diverse classi sociali nella vita della polis: come il Platone delle Leggi, anche lo Stagirita giudica necessario un netto ridimensionamento del peso economico e politico dei ceti mercantili e finanziari, a favore della media proprietà agraria.

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