Concetti Chiave
- Gorgia propone una dottrina negativa sulla conoscenza, affermando che nulla esiste, e anche se esistesse, non sarebbe conoscibile né comunicabile.
- La prima tesi di Gorgia sostiene che l'essere non può esistere perché sarebbe contraddittorio se considerato eterno o generato.
- La seconda tesi separa la mente dalle cose, negando che il pensiero possa definire l'essenza dell'essere.
- La terza tesi di Gorgia afferma che la realtà non può essere spiegata con le parole, evidenziando l'incomunicabilità dell'essere.
- Gorgia viene interpretato sia come espressione di nichilismo che di retorica sofisticata, mettendo in discussione le capacità umane di comprendere l'essere.
Indice
La dottrina di Gorgia
Gorgia presenta una dottrina negativa circa la conoscenza dell'uomo. Nacque verso il 485 a.C. a Lentini e morì intorno al 380 a.C., oltre che Centenario.
Le tesi fondamentali
Nell’opera sul non essere Gorgia espone le tre tesi fondamentali su cui si basa la sua dottrina:
L'essere e le sue contraddizioni
Se qualcosa esiste, esso sarà o l'essere, o il non essere o l'essere e il sono collegato ad anassagora e ci ha detto destrusare Cioè questo è pure breve esporre da farsi i problemi me li faccio io pure non essere insieme. Se l’essere esistesse esso sarebbe o eterno, o generato o eterno e generato insieme.
Se l’essere fosse eterno non ha alcun principio e dunque è infinito e se è infinito non è in alcun luogo quindi non esiste. Se l’essere fosse generato sarebbe nato o dall’essere (che non è possibile perché l’essere è già) o dal non essere (il non essere non può generare).
L’essere se fosse generato e eterno insieme sarebbe contraddittorio. Gorgia nega la pensabilità logica il valore ontologico dell'essere in generale, cioè quella struttura metafisica che i presofisti ricercavano.
La separazione tra mente e realtà
Se il pensato esiste, allora tutte le cose pensate esistono, Dunque l'essere non è pensato. Gorgia separa la mente dalle cose, distruggendo le equazione eleatica " pensiero- essere".
Se anche la realtà fosse conoscibile, non sarebbe comunque spiegabile con le parole. La parola è un’altra cosa rispetto alla realtà e dunque non può spiegarla. Di conseguenza, l'essere non può diventare la parola , e non essendo parola , non può essere manifestato agli altri.
Per ciascuna tesi, parte da un'ipotesi, assumendola come vera, e la analizza per evidenziarne tutti i possibili significati e le relative conseguenze, mostrando che ognuna di esse porta a una contraddizione.
Interpretazioni e conseguenze
Lo scritto di Gorgia è stato talvolta interpretato secondo il nichilismo filosofico (che nega uno o più aspetti della realtà), oppure come un pezzo di bravura retorica, per burlarsi dei filosofi precedenti.
Se si intende il vero essere come "Dio", secondo Gorgia o non esiste, o è inconoscibile, o è inspiegabile.
L'inesistenza e l'inconoscibilità dell'essere
Gorgia afferma che l'essere non esiste " per noi", non risulta umanamente afferrabile. Il suo messaggio è l'impotenza umana a parlare dell'essere e delle strutture ultime del reale.
Domande da interrogazione
- Quali sono le tre tesi fondamentali della dottrina di Gorgia sull'essere e la conoscenza?
- Come Gorgia giustifica la sua prima tesi che nulla esiste?
- In che modo Gorgia separa la mente dalle cose nella sua seconda tesi?
- Qual è il significato dello scetticismo di Gorgia riguardo l'esistenza dell'essere o di Dio?
Le tre tesi fondamentali di Gorgia sono: 1) Nulla esiste; 2) Se anche qualcosa esistesse, non sarebbe conoscibile per gli esseri umani; 3) Se anche fosse conoscibile, sarebbe incomunicabile.
Gorgia giustifica la sua prima tesi analizzando l'essere come eterno, generato, o entrambi, e conclude che se l'essere fosse eterno sarebbe infinito e quindi non esisterebbe in alcun luogo; se fosse generato, non potrebbe nascere né dall'essere (già esistente) né dal non essere (incapace di generare), portando alla conclusione che nulla esiste.
Nella sua seconda tesi, Gorgia afferma che se il pensato esiste, allora tutte le cose pensate esistono, il che porta alla conclusione che l'essere non è pensato. Questo separa la mente dalle cose, distruggendo l'equazione eleatica "pensiero-essere" e negando che il pensiero possa definire o catturare l'essenza dell'essere.
Lo scetticismo di Gorgia riguardo l'esistenza dell'essere o di Dio si manifesta nell'affermazione che l'essere, o Dio, o non esiste, o è inconoscibile, o è inspiegabile. Questo riflette una visione nichilista o, nel contesto teologico, una professione di ateismo, sottolineando l'impotenza umana a comprendere o comunicare le strutture ultime della realtà.