Emanuele Giampaolo
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Concetti Chiave

  • Platone critica l'arte perché allontana dalla realtà, essendo una semplice riproduzione di immagini con scarso valore conoscitivo.
  • L'arte è vista da Platone come potenzialmente corruttrice degli animi.
  • Platone desidera eliminare la poesia dall'educazione giovanile, temendo il suo ruolo formativo pre-filosofico.
  • La musica e i miti non sono condannati da Platone, poiché non sono mere imitazioni del mondo sensibile.
  • Quando l'arte è subordinata alla filosofia, secondo Platone, non è da rigettare, in linea con l'idea di kolokagathia, che associa bellezza e bontà.
LA DOTTRINA PLATONICA DELL'ARTE

Platone condanna l'arte per tre motivi:
1- allontana dalla realtà in quanto si limita a riprodurre l'immagine di cose e di eventi naturali che, a loro volta, sono riproduzioni delle idee e inoltre l'arte, sostanziandosi solo di immagini, possiede il valore conoscitivo più basso;
2-Platone ritiene che l'arte possa corrompere gli animi;
3-desidera sbarazzarsi della poesia, arte che prima della nascita della filosofia aveva improntato l'educazione giovanile e che avrebbe continuato a rivendicare il proprio ruolo formativo.
La condanna platonica non riguarda però la musica in quanto scienza dell'armonia e i miti poiché essi non sono visti come riproduzioni imitative del mondo sensibile ma come tentativi di rappresentare alla mente contenuti che vanno al di là di ciò che è empirico.

La condanna platonica dell'arte non riguarda dunque le concezioni erronee dell'arte ma non tutta l'arte di per sé infatti, quando l'arteè assoggettata alla filosofia allora non è affatto da rigettare. Da questo punto di vista Platone accoglie l'idea della kolokagathia secondo il quale la bellezza è la forma esteriore della bontà.

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