Concetti Chiave
- La filosofia nasce nell'antica Grecia come ricerca dell'ordine e della bellezza della natura, distinguendosi dalla mitologia per il suo approccio razionale.
- Il termine "filosofia" combina "philos" (amore) e "sophia" (sapienza), rappresentando l'amore per la conoscenza e la verità, un concetto centrale che risale a pensatori come Aristotele e Platone.
- La filosofia si distingue dalla religione per il suo metodo basato su "logos", ovvero un discorso logico e razionale, che evita l'aporetico e si concentra su teologia, cosmologia e antropologia.
- I filosofi si differenziano dai mitologi per la loro ricerca di spiegazioni razionali e sistematiche dell'universo, superando il racconto mitologico con il pensiero critico.
- Il filosofo è descritto come un amante disinteressato della verità, impegnato in una ricerca continua e aperto a confutazioni, piuttosto che sostenere tesi senza fondamento o cercare consenso.
Significato della filosofia
Indice
Origini della filosofia
«Che vuol dire “filosofia”» non è affatto una domanda semplice. Per capire appieno il significato della semplice parola, bisogna tornare indietro nei secoli, fino a giungere all’alba della civiltà occidentale.
Siamo a Mileto, Asia Minore, settimo secolo avanti Cristo. Qui, come nelle altre colonie greche, la forma di governo è la polis, una delle prime forme democratiche dell’umanità, e il commercio è così fiorente che i cittadini distolgono l’attenzione dai bisogni primari dell’uomo.
Nascita del concetto di physis
Viviamo in un mondo stupendo. Quest’affermazione segna la nascita della filosofia. Nasce il concetto di physis, ovvero di Natura, di ambiente che circonda e comprende l’uomo. Non basta. La natura non è solo natura, è anche kosmos, ordine: viviamo in una natura che inspiegabilmente ha un suo ordine intrinseco, che le permette di fiorire e di non degenerare in kaos, cioè in disordine. E la filosofia nasce da qui, dal tentativo di eliminare l’avverbio “inspiegabilmente” dalla frase precedente. L’uomo osserva, scruta la natura, e si stupisce. La physis è il delon, ciò che si vede. Lo stupirsi che deriva dall’osservazione della natura in greco veniva chiamato thaumazein, “meravigliarsi”. Un filosofo si stupisce della bellezza e dell’ordine della natura che vede e che lo circonda. (l’udito viene considerato la fonte della fede da S. Paolo: “Fides ex auditu”).
Amore per la sapienza
E ora torniamo alla domanda di partenza. Che vuol dire “filosofia”? Innanzitutto, è una parola composta da “philos”, amore, e “sophia”, sapienza o conoscenza. Il filosofo è colui che ama la sapienza, la verità (ricordiamo la frase di Aristotele “Amicus Plato, sed magis amica veritas”: Aristotele non può non contraddire il suo amico e maestro Platone perché prima di ogni altra cosa ama la verità). Colui che la cerca, ma non la possiede (“Solo gli dei possiedono la verità, noi filosofi siamo miseri ricercatori” diceva Platone). La filosofia è amore, come anche Amore è filosofo (a detta di Socrate nel “Simposio” di Platone). Non solo: è un amore completamente disinteressato (theorein: osservare disinteressatamente). La verità è dichiarata dal filosofo in quanto tale, senza alcun secondo fine. E per amore della verità, il filosofo deve essere pronto a confutare o a lasciar confutare il proprio pensiero. Filosofare non è né erizein (sostenere una tesi, qualunque essa sia), né demagorein (dire ciò che gli altri vogliono che si dica, come l’arringare la folla in cerca di consenso).
Logos e discorso filosofico
Logos in greco ha svariati significati. È la parola, il parlare ed il discordo, è la logica e quindi la verità, è la ragione umana. La filosofia è strettamente legata al logos perché è un discorso, e soprattutto è un discorso logico; una discorso filosofico non può essere aporetico, perché non avrebbe senso: a differenza della religione, la filosofia è una ricerca razionale della verità.
Interessi della filosofia
Possiamo raggruppare gli interessi della filosofia in tre grandi aree: la teologia (da theos, dio: c’è un dio? E se c’è, qual è la sua natura?), la cosmologia (da kosmos, ordine ma anche universo) e l’antropologia (da anthropos, uomo: qual è il ruolo dell’uomo all’interno dell’universo?).
Miti e spiegazione razionale
Mythos in greco vuol dire “parola”, “racconto”. I miti sono i primi tentativi di dare una risposta agli interrogativi dell’uomo. I miti, però, al di là un loro significato razionale intrinseco chiamato mitologema, non sono un tentativo uniforme di spiegazione razionale dell’universo. I primi filosofi prendono coscienza di questo fatto e cominciano ad elaborare una loro spiegazione razionale.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine storica della filosofia secondo il testo?
- Come viene definito il concetto di "physis" nel testo?
- Cosa significa "filosofia" secondo l'etimologia presentata nel testo?
- Qual è il metodo della filosofia descritto nel testo?
- In che modo la filosofia si differenzia dai miti secondo il testo?
La filosofia ha origine a Mileto, Asia Minore, nel settimo secolo avanti Cristo, in un contesto di fiorente commercio e prime forme democratiche.
"Physis" è definito come Natura, l'ambiente che circonda e comprende l'uomo, caratterizzato da un ordine intrinseco chiamato "kosmos".
"Filosofia" è composta da "philos", amore, e "sophia", sapienza o conoscenza, indicando l'amore per la verità e la ricerca disinteressata della conoscenza.
La filosofia è legata al "logos", un discorso logico e razionale, e si distingue dalla religione per la sua ricerca razionale della verità.
I miti sono racconti con significato razionale intrinseco, ma non offrono una spiegazione uniforme; la filosofia cerca di elaborare una spiegazione razionale dell'universo.