ZiedSarrat
Ominide
2 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • Durante l'inizio dell'era cristiana, i Gentili erano inconsapevolmente in attesa di un nuovo messaggio religioso, influenzati dalle precedenti conquiste di Alessandro in Oriente.
  • Una fusione tra cultura greca e spirito religioso orientale iniziò a prendere piede, influenzando profondamente anche la cultura romana attraverso culti importati.
  • In Oriente si svilupparono potenti sistemi filosofico-religiosi che cercarono di estendere la loro influenza oltre la cultura locale.
  • Il Cristianesimo inizialmente apparve come una delle molte religioni mediterranee, percepito come un'estensione del giudaismo e soggetto a persecuzioni anti-ebraiche.
  • Solo dopo un secolo, il mondo non cristiano riconobbe la forza unica del Cristianesimo, che riuscì a prevalere sulle religioni e filosofie pagane, come il neoplatonismo.

Indice

  1. L'inizio dell'era cristiana
  2. La diffusione del cristianesimo

L'inizio dell'era cristiana

Nel periodo in cui ebbe inizio l'era cristiana gli animi dei Gentili, ignari di quanto stava accadendo, apparivano tuttavia desiderosi e quasi in attesa di un messaggio religioso. Già le guerre di Alessandro avevano portato i greci in Oriente, dove erano i centri di irraggiamento religioso dell'antichità; e lì cominciò a formarsi una mistura (ove più, ove meno riuscita) di spirito religioso e di cultura greca. Poi nei secoli seguenti, gli interessi religiosi prevalsero sempre più su quelli puramente speculativi; e qualcosa di questa mentalità cominciò a passare anche in Occidente, influendo sulle masse popolari (attraverso i culti orientali importati nel Pantheon romano) e, indirettamente, sulla stessa cultura romana ellenizzante del periodo imperiale: che, infatti, abbiamo visto colorirsi di tinte religiose. I risultati filosofici più cospicui del nuovo atteggiamento si vedono però in Oriente: qui si organizzano potenti sistemi filosofico-religiosi, il cui influsso, del resto, pretende di allargarsi ben oltre la sfera culturale.

La diffusione del cristianesimo

La religione capace di rigenerare la civiltà e, agli occhi del credente, l'umanità medesima, all'inizio non parve che una delle tante che fiorivano intorno al bacino del Mediterraneo orientale. A tutta prima, anzi, quasi nessuno si accorse che esistesse: fu creduta uno sviluppo particolare del giudaismo, e le prime persecuzioni contro i cristiani intendevano essere persecuzioni anti-ebraiche, quali erano soliti praticare i potentati già nell'antichità. Solo dopo un secolo e più dall'inizio della predicazione del Cristo il mondo non cristiano si avvide che la nuova "setta" era veramente l'unica capace - per una forza inspiegabile - di scalzare tutte le altre: e le ultime filosofie religiose dei Gentili, il neoplatonismo in particolare, si volsero deliberatamente contro il cristianesimo. Ma tali filosofie non potevano più cattivare, ormai, che la mente di pochi intellettuali: il cristianesimo, invece, parlava al cuore di tutti, e finirà col vincere anche sul piano della filosofia.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'atmosfera religiosa all'inizio dell'era cristiana?
  2. All'inizio dell'era cristiana, i Gentili erano desiderosi e quasi in attesa di un nuovo messaggio religioso, influenzati dai culti orientali e dalla cultura greca.

  3. Come veniva percepito il Cristianesimo nei suoi primi anni?
  4. Inizialmente, il Cristianesimo era visto come una delle tante religioni del Mediterraneo orientale e considerato un'estensione del giudaismo, con le prime persecuzioni che erano anti-ebraiche.

  5. Quale fu la reazione delle filosofie religiose dei Gentili al Cristianesimo?
  6. Le filosofie religiose dei Gentili, come il neoplatonismo, si opposero deliberatamente al Cristianesimo, ma non riuscirono a competere con il suo messaggio che parlava al cuore di tutti.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community