Concetti Chiave
- La società greca si sviluppa senza uno stato centralizzato, in contrasto con i vicini orientali come la Mesopotamia e l'Egitto.
- Mancanza di un'autorità religiosa unificata in Grecia, con una religione basata su miti e culti locali piuttosto che su testi sacri.
- Le pòleis greche erano comunità indipendenti, dove il potere si autolegittimava attraverso il valore personale e il consenso dei cittadini.
- Il sistema politico greco si basava su un confronto politico nelle assemblee, piuttosto che su autorità ereditarie o divine.
- L'amministrazione della giustizia era gestita dai rappresentanti della comunità, favorendo la persuasione e l'argomentazione.
Indice
Assenze strutturali nella Grecia antica
Le condizioni in cui si sviluppano la società e la cultura greche a partire dal IXVIII secolo a.C. si possono identificare – in comparazione con l’ambiente confinante del vicino Oriente (Mesopotamia, Persia, Egitto) e se si vuole anche dell’estremo Oriente (India, Cina) – sulla base di una importante serie di assenze.
Religione e potere nella Grecia antica
In Grecia, dopo il crollo dei regimi micenei, non esisteva un forte apparato statale centralizzato: né monarchia, né esercito, né potere giudiziario.
In Grecia non esistevano né una Chiesa né una casta sacerdotale unificate e dotate di potere sullo Stato e sulla società; non vi erano neppure uno o più libri sacri che contenessero verità dogmatiche interpretate unicamente dai sacerdoti. La religione greca era composta da miti e da culti locali, e i suoi unici testi di riferimento erano le opere di poeti come Omero ed Esiodo, che non derivano da nessuna “rivelazione” divina, come accade invece per la Bibbia o più tardi per il Corano, i testi fondatori delle grandi religioni monoteistiche che si presentano come dettati direttamente dalla divinità a profeti da essa scelti per comunicarli agli uomini.
Autolegittimazione del potere greco
La cosa più interessante dal nostro punto di vista è che in queste comunità il potere non è legittimato da alcuna garanzia esterna né umana (diritto ereditario), né divina (investitura da parte di un sacerdozio). La pretesa al potere deve dunque autolegittimarsi: per il valore in guerra, per la capacità di governare nell’interesse della comunità, o, nei regimi democratici del V secolo a.C., per volontà della maggioranza dei cittadini.
Politica e giustizia nella società greca
La società greca si forma dunque nel contesto di un’assenza di sovranità, un’assenza surrogata dal confronto – che ora si può definire propriamente politico – fra parti diverse e contrapposte, che si svolgeva nelle assemblee cittadine e che era basato non sull’autorità, ma soprattutto sulla forza persuasiva della parola.
Lo stesso si può affermare per l’amministrazione della giustizia: il giudizio non era affidato al sovrano o al sacerdote in virtù della loro autorità, ma ai rappresentanti della comunità cittadina, che godevano di uguali diritti: prevaleva dunque l’opinione di chi disponeva di prove e di argomenti migliori, più validi e più persuasivi, privilegiando ancora la forza della parola.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali assenze che caratterizzano la società e la cultura greca rispetto al vicino Oriente?
- Come si autolegittimavano le pòleis greche?
- In che modo veniva amministrata la giustizia nella società greca?
La società e la cultura greca si distinguono per l'assenza di uno stato centralizzato, di un'autorità religiosa unificata e di libri sacri, a differenza delle civiltà del vicino Oriente come Mesopotamia, Persia ed Egitto.
Le pòleis greche si autolegittimavano attraverso il valore in guerra, la capacità di governare nell'interesse della comunità, o, nei regimi democratici, per volontà della maggioranza dei cittadini, senza alcuna garanzia esterna né umana né divina.
La giustizia nella società greca era amministrata dai rappresentanti della comunità cittadina, basandosi sulla forza persuasiva della parola e sull'opinione di chi disponeva di prove e argomenti più validi, piuttosto che sull'autorità di un sovrano o sacerdote.