Concetti Chiave
- La cultura greca influenzò profondamente Roma, specialmente attraverso cenacoli di filosofia frequentati da giovani senatori.
- Cicerone fu un importante filosofo romano che rielaborò le filosofie ellenistiche, integrando oratoria, scrittura e politica.
- Il pensiero stoico, promosso da Seneca e Marco Aurelio, elevò moralmente la società romana.
- Il neoplatonismo unì le culture greca e romana, rappresentando un pensiero eclettico e innovativo con Plotino come figura centrale.
- Plotino concepì Dio come l'Uno, un principio spirituale e trascendente, definibile solo tramite negazioni.
Indice
Influenza della cultura greca su Roma
La cultura greca iniziò a riversarsi su quella romana dopo esser stata annessa nell’Impero romano, si formarono infatti veri e propri cenacoli dove soprattutto i figli dei più importanti senatori discutevano della filosofia greca. Roma conquistò il territorio greco per motivi culturali come il circolo Scipioni di innovatori, credevano infatti che la cultura greca potesse corromperli, sorsero così i primi filosofi come Cicerone, il quale era sia oratore, che scrittore, che politico e anche filosofo, concentrandosi in particolare sulla rielaborazione delle filosofie ellenistiche.
Filosofi romani e pensiero stoico
I romani vennero particolarmente influenzati dal pensiero stoico, e subirono una grande elevatura morale grazie a personaggi come Seneca e Marco Aurelio chiamato per questo “imperatore filosofo”.
Neoplatonismo e innovazione filosofica
Il neoplatonismo fu una corrente considerata come il prodotto dell’unione della cultura greco-romano, rappresenta un pensiero eclettico, ma anche innovativo perché Plotino voleva fondare una città basata sulla politica platonica, fu l’unico filosofo antico che concepì il principio fondamento della realtà come qualcosa di spirituale, innaturale. Dio venne chiamato Uno o Theos ed era talmente trascendente che non è definibile, può essere solo definito attraverso negazioni, non è molteplici e non è colorato.