emanuelapand
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Concetti Chiave

  • Empedocle adotta una visione pluralista, accettando le caratteristiche dell'essere di Parmenide, ma attribuendole alle radici fondamentali della realtà: terra, aria, acqua e fuoco.
  • La realtà è il risultato dell'aggregazione e disgregazione delle radici, che mantengono inalterate le loro qualità mentre gli oggetti fisici cambiano e si trasformano.
  • Empedocle integra le forze dell'amore e dell'odio nel suo pensiero, con l'amore che unisce e l'odio che separa, creando un ciclo cosmico con quattro fasi distinte.
  • Empedocle scrive due poemi, "Sulla Natura" e "Purificazione", in cui esplora la cosmologia e la filosofia come strumenti di elevazione spirituale e purificazione.
  • La sua filosofia riflette l'influenza di Pitagora e Anassimandro, con una visione ciclica della realtà e un focus sull'importanza della dimensione spirituale rispetto a quella materiale.

Indice

  1. La verità secondo Parmenide
  2. Il pensiero dei pluralisti
  3. Le radici fondamentali
  4. Il mondo fisico e le radici
  5. La filosofia di Empedocle
  6. I poemi di Empedocle
  7. La dottrina delle quattro radici
  8. La visione ciclica del cosmo
  9. La filosofia come elevazione

La verità secondo Parmenide

Parmenide aveva dimostrato cosa fosse la verità e aveva dimostrato la totale coincidenza tra pensiero ed essa; questa dimostrazione finiva per creare agli intellettuali a chi si voleva occupare di conoscere il mondo molti più problemi rispetto al passato, perchè Parmenide e Zenone e Melisso che il mondo circostante, il mondo dove siamo immersi è solo verosimile ed è un mondo pieno di apparenza, dove la verità non sarà mai possibile trovarla.

Il pensiero dei pluralisti

Dopo quello detto da Parmenide, il filosofo avrebbe dovuto lasciar perdere tutto e dire ok mi accontento di usare le conoscenze che posso acquisire guardando il mondo, osservando la natura etc, come diranno i sofisti per vivere un po' meglio, ma certo non per conoscere effettivamente com'è il mondo, oppure un'altra strada --> ciò che fanno i pluralisti: Empedocle, Anassagora e Democrito. In un modo geniale cioè accettavano le caratteristiche dell'essere cioè accettavano l'idea di cosa non debba mai mutare e doveva essere uguale a se stesso, le caratteristiche l'impeturità, l'ingenerabilità, l'eternità, vennero accolte dai filosofi pluralisti ma riservate alle radici fondamentali della realtà.

Le radici fondamentali

Queste radici fondamentali per Empedocle sono le 4 famose radici fondamentali, aria acqua terra e fuoco, per anassagora i semi, per Democrito gli atomi. Cos'hanno in comune queste radici? che possiedono tutte le caratteristiche dell'essere di parmenide, e solo quando si combinano fra di loro generano la realtà così come la vediamo.

Il mondo fisico e le radici

Alla base del pensiero dei filosofi pluralisti vi era l'idea che gli atomi, i semi, e le 4 radici non cambiano mai la loro natura, hanno le stesse caratteristiche dell'essere di parmenide, a mutare è l'aggregazione di queste radici, quindi è come se dicessimo: questo oggetto è una penna, è destinata a mutare, a trasformarsi, a cambiare in continuazione : mai uguale a se stesso, questo oggetto però è fatto di atomi e gli atomi rimarranno sempre, quindi le radici che compongono questo oggetto hanno le stesse caratteristiche dell'essere di Parmenide, ma quando gli atomi si aggregano e questo oggetto si forma, diventa un oggetto suscettibile della nascita della corruzione e della morte e anche del movimento, cioè in realtà di tutti quegli aspetti che non hanno a che fare con l'essere di Parmenide. Radici= hanno le caratteristiche dell'essere di Parmenide --> Non cambiano mai.

Aggregati= sono formate dalle radici, e non seguono le leggi di Parmenide --> mutano.

Tutto ciò che ci circonda è quindi l'aggregarsi e il disgregarsi delle radici.

La nascita delle cose dipende dall'aggregazione delle radici, la morte dalla loro disgregazione. Il mondo fisico, la realtà naturale che è formata dall'aggregarsi dei semi atomi o radici in generale, è destinata a trasformarsi, a corrompersi, a morire, mentre le radici che formano le cose non muoiono mai, non cambiano mai.

Esempio: grafite di una matita cambia in continuazione perché noi la usiamo, la consumiamo etc, ma gli atomi di carbonio che formano la grafite non cambiano mai. In questo modo i filosofi pluralisti riprendono la possibilità di poter osservare il mondo, di poterlo osservare, non pensando che sia un insieme di caos privo di significato, certo è chiaro che il mondo fisico e sensibile rimane un mondo dominato dalla verosimiglianza.

Esempio con la scienza moderna: se io devo studiare la grafite, che è formata da carbonio, io studio il carbonio per individuare la dimensione oggettiva, non mi soffermo a studiare agli aspetti soggetti ai continui cambiamenti. Noi quando studiamo com'è fatto l'uomo, ci soffermiamo sul DNA che è quello che caratterizza il nostro essere. Al di là dell'apparenza c'è però qualcosa che non cambia mai. Obiettivo fondamentale del filosofo-scienziato è quello di cercare di trovare nella realtà delle cose la loro stessa causa che ne determina la natura, quindi: devo cercare di capire com'è fatto il mondo. Ognuno di questi 3 aveva opinioni differenti, quello che si avvicina più alla verità è Democrito. Anche anassagora e empedocle pensano che al fondamento di ogni cosa ci sono dei mattoni, degli elementi che determinano la costruzione della realtà.

La natura originaria delle radici non si vede, quindi significa che quando noi cerchiamo di scoprire qual è la verità, abbiamo due strade: mondo sensibile, empirica della nostra esperienza, e la strada della ragione che è quella della razionalità, e devono concorrere insieme per trovare la verità. Com'era definita da Parmenide, la verità non poteva essere trovata all'interno del mondo sensibile.

La filosofia di Empedocle

Nasce ad Agrigento e vive il momento d'oro della città, momento in cui i siciliani hanno sconfitto i cartaginesi e le città greche di Sicilia stanno fiorendo anche se si fanno la guerra fra di loro. V secolo --> si colloca la figura di Empedocle

Era un democratico, il primo che conosciamo e tutti e 3 i filosofi pluralisti abbracciano le istituzioni democratiche, Empedocle più di tutti, era convinto che tutti gli uomini fossero uguali e bisognasse combattere contro i privilegi, prese posizione a favore della propria polis e difese le istituzioni cittadine contro qualsiasi attacco proveniente dal mondo aristocratico. Contemporaneamente a Pericle che ad Atene fondava la propria democrazia ateniense, momento d'oro della cultura greca in generale. La fine di Empedocle, fu costretto ad andare in esilio, leggenda dell'Etna che si collega all'aspetto della vita di Empedocle --> ci fa tornare a Pitagora, che aveva la fama di essere un mago in qualche modo ed Empedocle ritorna sul tema della filosofia come strumento di purificazione.

I poemi di Empedocle

Scrive due poemi: ancora la filosofia stenta a trovare la sua forma linguistica, che poi assumerà con Aristotele. 1. Sulla Natura 2. Purificazione --> due poemi che hanno come obiettivo fondamentale la elaborazione della propria cosmologia e il fatto che la filosofia deve essere uno strumento della purificazione. Egli è convinto che all'origine ci sia sempre la perdita del paradiso originario, il tema della caduta che troviamo nel 2 poema, e noi siamo anime disgraziate costrette a vivere in questo mondo disgraziato costrette a purificarci per tornare ad un mondo beato, bello e senza nessun tipo di dolore e fatica.

La componente dell'odio lotta con quella dell'amore.

La dottrina delle quattro radici

Dottrina di Empedocle molto semplice: 4 radici fondamentali che danno origine a tutta la realtà--> aria acqua terra e fuoco

Ogni oggetto della realtà è composto da una parte di questi elementi, che hanno caratteristiche qualitative, diventano quantitative quando formano le cose

Esempio: brocca d'acqua.

Caratteristiche qualitative sono quelle immutabili delle quattro radici, che combinandosi fra di loro danno origine a tutta la realtà, non sono gli atomi di Democrito ma il concetto è quello.

La realtà è composta da 4 radici fondamentali. Noi stessi siamo in diversa composizione, acqua, aria, terra e fuoco. La diversa composizione determina una diversa quantità, 20% terra 80% etc. Cosa pensa empedocle rispetto alla natura delle radici e alle cose che sono formate da queste radici?

Che se io posso essere scomposto nelle sue 4 parti fondamentali, faremmo un mucchietto di terra, un recipiente d'acqua, un poco di fuoco e un poco di aria. Queste caratteristiche farebbero si che cambierebbe la composizione quantitativa ma la qualità degli elementi rimarrebbe sempre la stessa--> per questo le radici hanno sempre le stesse caratteristiche dell'essere di Parmenide. Se le radici mutassero in termini qualitativi, queste caratteristiche non sarebbero ammissibili.

La visione ciclica del cosmo

Ogni cosa formata dalle 4 radici, quando muore le radici rimangono tali e quali. Tutto questo avviene in un ciclo cosmologico: ritorna la visione ciclica del cosmo, secondo Empedocle il cosmo vive essenzialmente 4 fasi, insieme alle 4 radici ci sono 2 forze --> l'amore che aggrega e l'odio che separa.

All'origine di tutto --> sfero --> totale compattezza di tutti e 4 gli elementi, il momento in cui l'amore trionfa, a tal punto che i 4 elementi sono compatti fra di loro.

Origine di tutto c'è l'ammasso di tutto, tutto unito e l'amore trionfa, dopo di che si insidia l'odio che inizia a dividere le radici, inizia a scomporre le radici.

Questa è l'età dell'odio. A questa età dell'odio ciclo: amore, età dell'odio, caos totale --> disgregazione raggiunge il massimo

Ritorna un'età intermedia, che la chiama età dell'amore, perchè le forze aggreganti tornano ad essere prevalenti su quelle disgreganti e dopo l'età dell'amore si ritorna allo sfero. Ciclo cosmico secondo Empedocle

Quando siamo quello che siamo? Nelle due età intermedie, perchè nello sfero tutto è aggregato, e nel caos è tutto disgregato.

La filosofia come elevazione

Noi come essere viventi viviamo nelle due età intermedie.

Lui riprende di nuovo l'orfismo, l'idea dell'anima come prigionia del corpo e necessità di doversi liberare, filosofia come strumento di elevazione --> tutti ingredienti che in qualche modo sono comuni con quelle di Pitagora

La visione ciclica è una dimensione condivisa da un po' tutti i filosofi dell'età presocratica, nella concezione lineare del tempo, che noi diamo per scontata, è stata acquisita soprattutto con la fine del mondo antico.

Qui non c'è ne un inizio ne una fine, è un continuo ciclo cosmico.

Ciclo cosmico --> Sulla natura

Sulla purificazione --> sia dimensione cosmologica, anche il fatto che noi viviamo in una dimensione in cui la dimensione dell'anima viene associata a quella dell'amore e che la materia invece vuole disgregare ed è associata al male, all'odio.

Empedocle desiderava che non si dasse troppa importanza alle cose futili, alle cose stupide della vita e che in qualche modo prevalesse in noi la dimensione spirituale su quella materiale. Per questo gli uomini sono sempre più attratti dal mondo fisico che quello spirituale.

Sfero = punto di partenza del ciclo cosmico, in cui le 4 radici sono tutte insieme e fondano un'unica cosa.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione di Empedocle riguardo alla composizione della realtà?
  2. Empedocle crede che la realtà sia composta da quattro radici fondamentali: aria, acqua, terra e fuoco. Queste radici, immutabili e con caratteristiche qualitative, si combinano per formare la realtà.

  3. Come si relaziona la dottrina di Empedocle con quella di Parmenide?
  4. Empedocle accetta le caratteristiche dell'essere di Parmenide, come l'immutabilità e l'eternità, ma le applica alle radici fondamentali della realtà, che non cambiano mai, mentre gli aggregati di queste radici sono soggetti a mutamento.

  5. Qual è il ciclo cosmico secondo Empedocle?
  6. Il ciclo cosmico di Empedocle comprende quattro fasi: lo sfero, dove l'amore trionfa e gli elementi sono compatti; l'età dell'odio, dove le radici si separano; il caos totale; e l'età dell'amore, dove le forze aggreganti prevalgono, tornando infine allo sfero.

  7. Qual è il ruolo dell'amore e dell'odio nella cosmologia di Empedocle?
  8. L'amore e l'odio sono due forze che influenzano il ciclo cosmico: l'amore aggrega le radici, mentre l'odio le separa, determinando le fasi di compattezza e disgregazione nel cosmo.

  9. Come si collega Empedocle a Pitagora e Anassimandro?
  10. Empedocle riprende l'orfismo e l'idea dell'anima come prigionia del corpo, simile a Pitagora, e condivide la visione ciclica del cosmo, comune tra i filosofi presocratici come Anassimandro.

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