Concetti Chiave
- Eraclito descrive il cosmo come un fuoco in continua metamorfosi, simile allo scambio tra oro e merci.
- La sua filosofia si concentra sul concetto di mutamento incessante, paragonato al continuo flusso di un fiume.
- La celebre frase "tutto scorre" esprime il divenire per cui Eraclito è noto, sebbene non sia presente nei suoi frammenti autentici.
- Alcuni studiosi ritengono che l'enfasi sul divenire sia una semplificazione del pensiero eracliteo.
- Eraclito vede nel divenire un'opposizione irriducibile tra le cose, che tuttavia possiedono un'unità di fondo attraverso il lògos.
L'armonia cosmica di Eraclito
Quell'armonia e quella ragione vengono anche descritte, sul piano cosmico,come una specie di fuoco da tutto deriva,per condensazione e rarefazione,e in cui tutto si risolve: un processo di metamorfosi della realtà che viene audacemente assimilato a quello con cui l’oro si scambia con le merci e le merci con l’oro.
Il fluire incessante della vita
Ma la concezione di Eraclito è più profonda e va al di là della rappresentazione materiale del fuoco. La vita infatti è un mutamento incessante,un fluire continuo,analogo a quello delle acque che scorrono sempre diverse per coloro che s'immergono nello stesso fiume,, tanto che potremo mai bagnarci due volte stesso fiume.
Il divenire e l'opposizione
"Tutto scorre” (panta réi), afferma Eraclito. Per questa celebre affermazione, la tradizione antica lo ha identificato come il filosofo del divenire. Tale interpretazione viene considerata tuttora valida da diversi studiosi, mentre altri la ritengono parziale e limitativa rispetto al reale pensiero del filosofo e l’hanno attribuita piuttosto ai suoi discepoli. Alcuni hanno sottolineato che quel motto (“tutto scorre”) non si trova mai nei frammenti autentici di Eraclito. Ciò non per mettere in discussione il carattere fondamentale della dimensione del “divenire’, ma per porre in evidenza come nel divenire eracliteo vi sia un’opposizione irriducibile delle cose fra loro, una loro eterna guerra e contesa e, allo stesso tempo, sussista una loro unità di fondo, costituita dal Iògos, dal loro “opposto concorde”.