Concetti Chiave
- Eraclito di Efeso, noto come "l'oscuro", è famoso per aver portato al centro della filosofia il tema del divenire, con la celebre massima "Pànta rei" (tutto scorre).
- I frammenti di Eraclito, spesso contraddittori, riflettono la sua visione che la verità è unica ma percepita in modi parziali e diversi da ciascun individuo.
- Il concetto di lògos, un ordine eterno e razionale, è centrale nel pensiero di Eraclito, rappresentando l'universalità che gli uomini faticano a comprendere pienamente.
- Eraclito critica Platone e i moderni per aver separato realtà e verità, mentre lui sostiene che tutto è interconnesso attraverso il lògos.
- Secondo Eraclito, l'armonia dei contrari, un principio rappresentato dal fuoco, è essenziale per comprendere la physis, il divenire ordinato della natura.
Indice
Eraclito e il tema del divenire
Eraclìto di Efeso, che Hegel riterrà tanto importante da non tralasciarne alcun frammento nella sua Logica, detto anche l’oscuro, visse ad Efeso tra il VI e il V secolo a.C. Scrisse un’opera intitolata Sulla natura di difficile interpretazione. Suo merito e tratto di originalità consiste nell’aver portato al centro del problema filosofico il tema del divenire: che fosse già implicitamente presente negli autori precedenti è indubbio, tuttavia la questione assume maggiore chiarezza e precisione a partire da Eraclìto. È celebre la massima a lui attribuita: Pànta rei.
L'oscurità dei frammenti di Eraclito
Di Eraclìto ci sono rimasti solo frammenti, non ne abbiamo l’intera opera ed anche a questo ne è dovuta l’oscurità. Forse era sua propria volontà l’essere oscuro, cioè il presentare affermazioni che in sé sono contraddittorie e che in realtà, proprio per questo, corrispondono a quanto egli dice in fondo: c’è una verità unica ma ognuno di noi la coglie con propria maniera, abbiamo una visione parziale nella quale i contraddittori stanno insieme. Per questo Hegel afferma che ogni suo frammento è coerente nella sua logica.
Il logos eterno e la ricerca della verità
C’è un lògos eterno, l’unico vero ordine, che gli uomini sono incapaci di comprendere: né prima di averne sentito parlare, né dopo; anche tutto è retto da questo lògos, essi si mostrano inesperti. L’indagine logica (cioè sul lògos) degli uomini è il tentativo di distinguere secondo la propria natura, la ricerca di una natura universale (l’idea platonica, già accessibile dal frammento). Se i nostri pensieri particolari non ci restituiscono la verità nel suo insieme, però abbiamo una via per avvicinarci ad essa, per aspirarle: bisogna seguire ciò che è uguale per tutti, che è comune; in questi pensieri comuni si ritrova una traccia dell’universalità, “infatti ciò che è uguale per tutti coincide con ciò che è comune”; è contesto ontologico intelligibile, anche se nella sua particolarità (parzialmente) e quindi inesauribile: può, in questa chiave di lettura, accostarsi alla sophìa (sapienza) alla quale l’uomo può attingere sempre e soltanto parzialmente. Ogni uomo, in ogni momento, non ha mai un esaustivo contatto con la verità (tema parmenideo). Il lògos è ordine razionale (comune) e relazionale (concatenato) nel quale noi siamo e che l’uomo, come ente individuale, non è in grado di cogliere nella sua natura: anche se c’è qualcosa che ci accomuna, la maggior parte degli uomini continuerà ad andare seguendo il proprio pensiero particolare, non rendendosi conto che c’è una verità universale. Quest’ultima considerazione è fatta in contrapposizione a Platone ed ai moderni: il primo, pur seguendo l’idea di lògos concatenato, ha inventato un altro mondo, così anche i moderni (in particolare Descartes) costruiscono delle realtà assolute attraverso il pensiero, distinguendo corpo ed anima come realtà assolute e distinte; queste sono in contraddizione all’idea originale di lògos eracliteo, per cui tutto è concatenato nel lògos e quando l’uomo non è in grado di cogliere questi universali in relazione, a cui noi siamo partecipi, allora si distacca la realtà dalla verità. Questo dice anche perché le affermazioni sul lògos, o almeno i tentativi di dire sul lògos, dello stesso Eraclìto sono spesso in contraddizione: di una cosa determinata non posso che affermare due cose opposte.
Contraddizioni e armonia nei contrari
La constatazione “tutto scorre” nasce dall’osservazione della realtà, del mutare di tutte le cose e dall’elevarsi ad una regione di organizzazione coerente della realtà. Tentativo di ricercare l’unità nella molteplicità, nel divenire della natura, che non è scorrere caotico ma ordinato secondo leggi dei contrari. Ogni realtà passa da un opposto all’altro per una guerra (pòlemos), madre di tutte le cose, ma ad un livello più alto si compone in una sintesi armoniosa per cui ciò che è opposizione si concilia e dalle cose nasce l’armonia più bella. Il divenire di tutte le cose è la physis, che tiene in armonia l’opposizione conciliando gli opposti. L’armonia dei contrari, tutti presenti nella physis ed armonizzati, è il lògos, come intelligenza intrinseca, che conosciamo in quanto ne partecipiamo e che si concretizza nel fuoco, l’unità che tiene insieme i contrari, un princìpio (sempre più) indeterminabile.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo originale di Eraclito alla filosofia?
- Perché Eraclito è conosciuto come "l'oscuro"?
- Che cos'è il lògos secondo Eraclito?
- Cosa significa la massima "Pànta rei"?
- Come si concilia l'opposizione secondo Eraclito?
Eraclito ha portato al centro del problema filosofico il tema del divenire, rendendo la questione più chiara e precisa rispetto ai suoi predecessori.
Eraclito è chiamato "l'oscuro" perché i suoi frammenti sono difficili da interpretare e presentano affermazioni contraddittorie, riflettendo la sua idea che la verità è unica ma percepita in modi diversi.
Il lògos è un ordine eterno e razionale che governa tutto, ma che gli uomini non riescono a comprendere completamente, poiché tendono a seguire il proprio pensiero particolare.
"Pànta rei" significa "tutto scorre" e si riferisce all'osservazione del continuo mutamento della realtà, che segue un ordine armonioso secondo le leggi dei contrari.
L'opposizione si concilia attraverso la physis, che armonizza i contrari, e il lògos, che rappresenta l'intelligenza intrinseca e si concretizza nel fuoco, un principio che unisce gli opposti.