Concetti Chiave
- Epicuro sistematizza i concetti di desiderio, piacere e dolore, differenziandosi da precedenti correnti edonistiche come quella cirenaica di Aristippo.
- Contrappone al piacere cinetico e tensionale dei cirenaici un piacere stabile e catastematico, caratterizzato da uno stato di quiete e durata.
- Il piacere epicureo è legato all'equilibrio fisico e spirituale, producendo una sensazione di aponia e atarassia, ovvero assenza di dolore e turbamento.
- Epicuro promuove una vita semplice e scettica, dove l'ascesi serve come limite funzionale per raggiungere il vero piacere.
- La logica del desiderio porta a vivere in uno stato di bisogno frenetico, contrastando l'ideale epicureo di equilibrio e tranquillità.
Epicuro e l'edonismo
Epicuro, nonostante sia il primo a sistematizzare la riflessione sui concetti di desiderio, piacere e dolore in modo preciso, non è certamente il primo edonista della storia della filosofia, occidentale o orientale. Si aveva già per esempio la corrente cirenaica di Aristippo, caratterizzata da due particolarità, cioè il concetto di un piacere legato essenzialmente al corpo e dall'altro lato il piacere denominato e riconosciuto come "frenetico/cinetico".
Il piacere secondo Epicuro
Epicuro al piacere cinetico e tensionale oppone il piacere stabile, “in riposo”, costitutivo e caratteristico dello stato di quiete. Il piacere catastematico, in una dimensione di durata, stato permanente dell’organismo vivente.
L'equilibrio del piacere
Equilibrio delle differenti parti del corpo e dello spirito, salute fisica e spirituale. Piacere che si produce da se stesso quando l’equilibrio fisiologico del corpo e spirituale sono ben compiuti. Indubbiamente ha le sue radici nella carne, nella misura in cui implica aponia, ma è anche un “silenzio” degli organi spirituali, cioè un’atarassia. Tutto ciò implica una forma scettica, semplicità di vita per il piacere ideale. Implica l’ascesi, che non è però il valore in sé, ma soltanto un limite funzionale per raggiungere l’autentico piacere. La logica del desiderio invece ci fa vivere nel bisogno frenetico.