Mongo95
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Concetti Chiave

  • Nei presocratici, il dolore è accennato, trovando una trattazione più esplicita in Democrito.
  • Eraclito vede il dolore come un segnale corporeo utile che indica un disturbo nell'organismo.
  • Empedocle ritiene che gli esseri viventi cercano il piacere e sfuggono il dolore, ma quest'ultimo è inevitabile.
  • Il dolore umano è considerato da Empedocle come universale e insopprimibile, caratterizzando la condizione mortale dell'uomo.
  • Nonostante l'orientamento verso il piacere, gli esseri umani sono inevitabilmente afflitti da un pesante fardello di dolore.

Concezione presocratica del dolore

Per trovare una esplicita trattazione del dolore nel pensiero greco occorre arrivare ad Epicuro, ma, ciò nonostante, una qualche accenno si ha anche nei presocratici, e in misura abbastanza ampia in Democrito.
Un primo pensatore in questo senso è Eraclito, che afferma la corporeità del dolore con utilità segnaletica, cioè indica all’animo che qualcosa non va nel nostro organismo, e per esplicitare tutto ciò Eraclito propone un esempio molto efficace [Frammento 67]: come il ragno stando nel mezzo della tela immediatamente avverte quando una mosca spezza qualche suo filo e così accorre celermente, quasi provasse dolore per la rottura del filo, così l’anima dell’uomo, ferita in qualche parte del corpo, vi accorre celermente, quasi non riesce a sopportare la ferita del corpo al quale è congiunta saldamente.


Empedocle specifica che noi nasciamo orientati al piacere e non al dolore, ogni essere vivente sfugge al dolore. Infatti scrive che, automaticamente, ogni essere vivente fugge dal dolore. Soltanto che, e qui si nota pessimismo, il dolore umano è un dato universale e insopprimibile, al punto tale che proprio in virtù e a causa di esso Empedocle designa la situazione dell’uomo come mortale e dalle molte sofferenze. Da un lato ogni essere vivente vorrebbe sfuggire al dolore e cercare il piacere, ma paradossalmente nonostante questo orientamento siamo destinati a soccombere travolti da un carico insopprimibile di dolore.

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