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Concetti Chiave

  • L'agnosticismo, termine moderno, indica una posizione neutra sull'esistenza degli dei, simile a quella attribuita a Protagora.
  • Protagora dichiarava l'impossibilità di conoscere l'esistenza o l'aspetto degli dei, citando l'oscurità del tema e la brevità della vita umana.
  • Alcuni contemporanei interpretarono la posizione di Protagora come ateismo mascherato, senza prove solide a sostegno.
  • La tesi di Protagora minava uno dei pilastri della pòlis, la religiosità tradizionale, portando alla sua condanna e fuga.
  • Nel razionalismo sofistico, non c'è spazio per una riflessione positiva sul fatto religioso, come dimostrato dalle idee di Protagora.

Indice

  1. Origine del termine agnostico
  2. Protagora e la sua posizione
  3. Conseguenze delle idee di Protagora
  4. Critica alla cultura tradizionale

Origine del termine agnostico

“Agnostico” (un termine coniato nell’età contemporanea) indica chi non esiste,

prende posizione né a favore né contro l’esistenza degli dei.

Protagora e la sua posizione

Anche a Protagora è stata attribuita una simile posizione per un frammento sugli dei in cui afferma: “non posso dire né che esistono né che non esistono né quale sia il loro aspetto. Molte cose, infatti, ne impediscono la conoscenza: l’oscurità dell’argomento e la brevità della vita umana”.

Conseguenze delle idee di Protagora

Già da parte di alcuni suoi contemporanei questa affermazione viene presentata come una posizione di ateismo mascherato. Pur senza avere elementi validi per comprovare questa interpretazione, è certo che la tesi protagorea colpiva al cuore uno dei pilastri della pòlis, rappresentato dalla religiosità tradizionale. Per questo, dunque, egli venne giudicato, condannato e costretto

alla fuga.

Critica alla cultura tradizionale

L’affermazione di Protagora era un segno della radicalità dell’attacco e della critica alla cultura tradizionale? Era una riprova delle posizioni spregiudicate che circolavano — come era già testimoniato dalle affermazioni di Anassagora — nel gruppo di intellettuali del “circolo” di Pericle? Oppure rivelava la consapevolezza dei limiti invalicabili della conoscenza umana?

E certo, comunque, che nel quadro del razionalismo sofistico una riflessione e una considerazione positiva del fatto religioso non trovano spazio.

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