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Concetti Chiave

  • "Bene" e "buono" sono termini comuni usati per esprimere valutazioni positive nel linguaggio quotidiano.
  • Nonostante possibili ambiguità, l'uso prevalente di questi termini è per giudizi di valore positivi.
  • La bontà attribuita da "bene" e "buono" non è necessariamente di natura morale.
  • È essenziale distinguere tra uso morale e non morale di "bene" e "buono".
  • La questione dell'oggettività del bene riguarda se sia una creazione delle valutazioni o esista indipendentemente da esse.

Indice

  1. Uso comune di 'bene' e 'buono'
  2. Distinzione tra uso morale e non morale
  3. Oggettività del bene

Uso comune di 'bene' e 'buono'

Il termine “bene” e il corrispondente aggettivo “buono” rientrano senz’altro tra le parole più comunemente usate nel linguaggio quotidiano. Pur ammettendo tutte le ambiguità, le ambivalenze e le difficoltà che possiamo incontrare nel loro uso, normalmente questi termini servono a esprimere valutazioni positive, lodare, raccomandare, ossia pronunciare giudizi di valore positivi. Naturalmente, è sempre possibile trovare usi di questi termini che non siano valutazioni , ma l’uso valutativo è sicuramente prevalente. Anche all’interno di quest’uso ci sono molte differenze.

Distinzione tra uso morale e non morale

“Bene” è in generale ciò che merita l’aggettivo “buono”, cioè ciò che possiede la bontà, ma questa attribuzione della bontà non deve avere necessariamente un significato morale. In generale, queste parole vengono utilizzate per attribuire un valore positivo a qualcosa o a qualcuno; in particolare si può dire che la maggior parte delle volte non le utilizziamo con un significato morale. L’uso morale e l’uso non morale vanno distinti attentamente. Non c’è niente di “morale”, per esempio, nel pronunciare il giudizio «Queste ciliegie sono buone», mentre è del tutto verosimile che io stia esprimendo un giudizio morale quando dico «Maria è buona».

Oggettività del bene

A questo problema si collega anche quello dell’oggettività del bene: il bene – o i beni – è qualcosa che nasce nelle valutazioni che vengono date, quindi è una creazione della valutazione, oppure è qualcosa di valido anche indipendentemente dai soggetti che giudicano e dalle valutazioni, e che le valutazioni sono in grado semplicemente di scoprire?

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