Concetti Chiave
- La dottrina delle quattro cause di Aristotele affronta il problema del divenire, una questione controversa tra i filosofi del suo tempo.
- Aristotele contrasta l'idea eleatica che il divenire implichi un passaggio dal non-essere all'essere, definendolo illogico e impossibile.
- Il filosofo introduce i concetti di potenza e atto per spiegare il divenire come una trasformazione da un tipo di essere a un altro.
- Potenza è la capacità della materia di assumere una forma, mentre l'atto è la realizzazione di questa capacità.
- Aristotele afferma che l'atto ha priorità sulla potenza in termini gnoseologici, cronologici e ontologici.
La dottrina delle quattro cause
La dottrina delle quattro cause è connessa al problema del divenire, che ai tempi di Aristotele continuava ad essere una delle questioni più controverse tra i filosofi. Che il divenire esiste è un fatto. Come aveva insegnato la scuola eraclitea, nell'universo tutto muta: un fiore sboccia, un giovane invecchia, un corpo si trasferisce da un posto all'altro.
Il problema del divenire
Come debba essere pensato il divenire invece è un problema. Anzi parmenide aveva dichiarato che il divenire è qualcosa di logicamente impensabile poichè implicherebbe un passaggio dall'essere al non essere, comportando quindi l'esistenza del nulla. Aristotele ribatte che il divenire sarebbe irrazionale, e quindi irreale, solo se, come sostenevano gli eleati, esso consistesse nel passaggio dal non-essere all'essere e viceversa: tale passaggio è infatti impossibile, perchè dal nulla, nulla può venir creato e non implichi un passaggio dal non essere all'essere, e viceversa, ma semplicemente un passaggio da un certo tipo di assere ad un altro tipo di essere. Aristotele sostiene dunque che l'unica realtà sia l'essere e che il divenire sia soltanto una modalità dell'essere.
Potenza e atto
Allo scopo di pensare adeguatamente la realtà del divenire, Aristotele elabora i concetti di potenza e atto. Per potenza si intende la possibilità, da parte della materia, di assumere una determinata forma. Per atto si intende la realizzazione congiunta da tale capacità. Ad esempio, il pulcino è la gallina in potenza, comela gallina è il pulcino in atto.
Priorità dell'atto sulla potenza
Aristotele ritiene che l'atto possegga una priorità gnoseologica, cronologica ed ontologica nei confronti della potenza. Alla domanda che scherzosamente si pone talvolta, se è nata prima la gallina o prima l'uovo Aristotele risponderebbe che è nata prima la gallina.
Domande da interrogazione
- Qual è il problema principale che Aristotele affronta riguardo al divenire?
- Come Aristotele definisce i concetti di potenza e atto?
- Qual è la posizione di Aristotele sulla priorità tra atto e potenza?
Aristotele affronta il problema del divenire, che era una questione controversa tra i filosofi, sostenendo che il divenire non è un passaggio dal non-essere all'essere, ma una modalità dell'essere stesso.
Aristotele definisce la potenza come la possibilità della materia di assumere una determinata forma, mentre l'atto è la realizzazione di tale possibilità.
Aristotele ritiene che l'atto abbia una priorità gnoseologica, cronologica e ontologica rispetto alla potenza.