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Sintesi
ARISTOTELE E PLATONE



01) Introduzione

Platone era un filosofo trascendente, poiché le idee e l’iperuranio costituivano un principio trascendente (anche se avevano una trascendenza non fisica, ma mentale). Aristotele, invece, era un filosofo immanente, poiché egli ricercava l’essenza delle cose, non al di fuori ma all’interno delle cose stesse (anche se nella sua riflessione è presente la teologia, che considera la realtà nelle sue strutture generali e nella più alta e perfetta delle sue manifestazioni: Dio, che viene teorizzato da Aristotele come primo motore immobile). L’essenza è la struttura profonda della cosa ed è insita nella cosa stessa.

Sia Platone che Aristotele dedicano una parte del loro pensiero alla politica: per Platone sono i saggi ad occuparsi della cura dello stato, mentre per Aristotele la politica non ha a che fare con la filosofia e tutti hanno la possibilità di esercitarla, poiché ogni cittadino è libero come nella polis (è presente quindi una visione di tipo associativo).

Aristotele critica le idee di Platone, poiché afferma: “Che senso ha creare le idee se la realtà nella quale noi viviamo è quella concreta, sensibile, empirica? Le idee non diventano così un doppione delle cose sensibili, ovvero delle copie?”.
Platone non da importanza alla realtà sensibile, alle scienze naturali e alla fisica, ma da importanza alla matematica (poiché i numeri sono degli strumenti con i quali si da ordine alla realtà). Aristotele, invece, non da importanza alle idee, poiché noi viviamo nel mondo materiale ed è questo che dobbiamo studiare, in modo concreto, attraverso l’osservazione di ciò che accade (quindi è necessaria la fisica).

Da Aristotele in poi tutti i filosofi analizzeranno concetti presenti nel pensiero di Aristotele, poiché quest’ultimo è un “pensiero enciclopedico” nel quale sono contenuti tutti gli argomenti. I principali sono:
- fisica studia le procedure formali legate al ragionamento e il complesso rapporto tra linguaggio e realtà
- etica indaga i principi dell’agire umano
- politica indaga i principi dello stare in comunità con altri (l’uomo viene definito “animale socievole per natura”, zoon politicon, poiché ha una naturale tendenza ad associarsi)
- metafisica studia la realtà nelle sue strutture generali e nella più alta e perfetta delle sue manifestazioni: Dio
-psicologia indaga i principi psicologici interni all’anima

Autonomia della scienza: ogni scienza si ordina sulla base di principi specifici peculiari di esse e non di altre scienze (ogni scienza ha un proprio statuto epistemologico).

Le scienze si suddividono in:
- teoretiche includono la matematica, la fisica e la metafisica [hanno come oggetto la realtà sovrasensibile, anche se fa eccezione la fisica (forse perché l’essenza ultima della realtà non è ricercata oltre il mondo terreno ma nella realtà sensibile)].
- pratiche includono l’etica e la politica (si occupano dell’agire pratico dell’uomo).
- poietiche scienze che hanno per oggetto l’opera materiale prodotta dai produttori.

Per Aristotele l’arte è un’imitazione, ma è qualcosa di positivo e non di negativo come in Platone: si tratta di un momento catartico, nel quale l’uomo, contemplando un opera teatrale, riesce a purificare la propria anima dalle passioni.

Aristotele rivaluta il libro: egli realizzò la più grande raccolta documentaria (con oltre 150 costituzioni greche, testi teologici, botanici…). Il libro era considerato lo strumento di comunicazione della cultura ed era inteso non come scritto sotto forma di dialogo, ma come trattato.

I discepoli di Aristotele erano chiamati Peripatetici, poiché facevano delle passeggiate nel patio (cortile interno al liceo) e discutevano sulle loro teorie passeggiando: si ritorna alla comunicazione frontale, all’educazione formale e alla trasmissione di nozioni, messa da parte da Socrate e Platone.

L’espressione “Ipse dixit” è un’espressione con la quale si indica l’autorità dottrinale assoluta in Aristotele.


02) Vita e opere

Aristotele nasce a Stagira nel 384/383 a.C. e muore nel 322 a.C. a Calcide. La figura di Aristotele si inserisce nel processo di sfaldamento e disgregazione istituzionale e materiale della polis. Le vicende di Aristotele si legano alla corte macedone di Alessandro Magno. La sua vita è divisa in tre periodi:

- 363/347 a.C. Ventennio trascorso nell’accademia platonica: Aristotele fu, infatti, allievo di Platone, definito “la mente più geniale della sua scuola”. I contrasti tra i due però furono numerosi, poiché Platone alla sua morte designò come successore Speusippo. Aristotele si allontana così dall’accademia Platonica e compie molti viaggi.

- 343/336 a.C. Aristotele si reca in Macedonia per fare da precettore a Filippo, mentre suo padre Nicomaco fu medico personale del re macedone Aminta III (padre di Filippo).

- 336/322 a.C. Negli ultimi tredici anni della sua vita fonda ad Atene il liceo, annesso al tempio di Apollo Nice: in esso teneva le sue lezioni e elaborava le sue teorie.

La suddivisione degli scritti può essere eseguita in base ai vari settori affrontati e si suddividono in due categorie:
- scritti acroamatici o esoterici discorsi esposti a voce da Aristotele agli ascoltatori interni al liceo
- scritti essoterici discorsi destinati al pubblico
Molti degli scritti essoterici sono andati perduti, mentre ne sono rimasti alcuni acroamatici legati a discorsi sull’anima, sulla retorica…
Queste opere sono il frutto delle lezioni tenute nel liceo e sistemate dai suoi allievi in maniera non organica, ma frammentata. In seguito il primo ad ordinarle sarà Andronico di Rodi (I secolo a.C.)
Estratto del documento

I discepoli di Aristotele erano chiamati Peripatetici, poiché facevano delle passeggiate nel

patio (cortile interno al liceo) e discutevano sulle loro teorie passeggiando: si ritorna alla

comunicazione frontale, all’educazione formale e alla trasmissione di nozioni, messa da

parte da Socrate e Platone.

“Ipse dixit”

L’espressione è un’espressione con la quale si indica l’autorità dottrinale

assoluta in Aristotele.

Vita e opere

02) Stagira Calcide.

Aristotele nasce a nel 384/383 a.C. e muore nel 322 a.C. a La figura di

Aristotele si inserisce nel processo di sfaldamento e disgregazione istituzionale e materiale

della polis. Le vicende di Aristotele si legano alla corte macedone di Alessandro Magno. La

sua vita è divisa in tre periodi:

- 363/347 a.C. Ventennio trascorso nell’accademia platonica: Aristotele fu, infatti, allievo

di Platone, definito “la mente più geniale della sua scuola”. I contrasti tra i

due però furono numerosi, poiché Platone alla sua morte designò come

successore Speusippo. Aristotele si allontana così dall’accademia Platonica

e compie molti viaggi.

- 343/336 a.C. Aristotele si reca in Macedonia per fare da precettore a Filippo, mentre suo

padre Nicomaco fu medico personale del re macedone Aminta III (padre di

Filippo).

- 336/322 a.C. Negli ultimi tredici anni della sua vita fonda ad Atene il liceo, annesso al

tempio di Apollo Nice: in esso teneva le sue lezioni e elaborava le sue

teorie.

La suddivisione degli scritti può essere eseguita in base ai vari settori affrontati e si

suddividono in due categorie:

- scritti acroamatici o esoterici discorsi esposti a voce da Aristotele agli ascoltatori

interni al liceo

- scritti essoterici discorsi destinati al pubblico

Molti degli scritti essoterici sono andati perduti, mentre ne sono rimasti alcuni acroamatici

legati a discorsi sull’anima, sulla retorica…

Queste opere sono il frutto delle lezioni tenute nel liceo e sistemate dai suoi allievi in

maniera non organica, ma frammentata. In seguito il primo ad ordinarle sarà Andronico di

Rodi (I secolo a.C.)

Le opere di Aristotele:

- logica: Categorie, De interpretazione, Analitici primi, Analitici secondi, Topici

- fisica: Fisica, Il cielo, Generazione e corruzione, Meteorologia

- filosofia prima: Metafisica, Protrettico (“Esortazione alla filosofia”)

- storia naturale: Storia degli animali, Parti degli animali, Generazione degli animali, Moto

degli animali

- psicologia: De anima, Parva naturalia

- etica: Etica Nicomachea, Etica Eudemia

- politica: Politica, Costituzione degli Ateniesi

- retorica e poetica: Retorica, Poetica

La logica

03)

La logica di Aristotele non si occupa dei contenuti, ma studia i procedimenti formali legati

organon”

al ragionamento. Le opere di Aristotele legate alla logica prendono il nome di “

(strumento). La logica ha una funzione propedeutica (preliminare, preparatoria) per tutte le

La

scienze e vale per qualsiasi settore del sapere che aspira a considerarsi una scienza.

logica si identifica con il linguaggio, poiché anche il pensiero avviene sottoforma di

linguaggio (che non è parlato, ma è sempre un linguaggio). La logica di Aristotele si

apofantica

definisce poiché si occupa di discorsi nei quali si esclude o si ammette un

predicato rispetto ad un soggetto.

La dialettica di Aristotele è una scienza/non scienza che, partendo da premesse probabili,

arriva a conclusioni altrettanto probabili. La logica di Aristotele non si qualifica come una

apodittica

dialettica, ma come una (scienza del discorso in cui, partendo da premesse vere,

si giunge a conclusioni vere).

I termini sono gli elementi base che costituiscono le proposizioni, le quali, a loro volta,

costituiscono i ragionamenti.

I termini si dividono in:

- individuali [es: Socrate; poiché egli è un singolo ente reale]

- universali [es: uomo; poiché il termine uomo si predica di diversi uomini particolari]

Aristotele individua dieci categorie: sostanza, quantità, qualità, relazione, spazio, tempo,

situazione, avere, azione, passione. La sostanza è pura categoria, ha una priorità rispetto

affezioni della sostanza

alle altre nove (dette anche “ ”) sia dal punto di vista logico che

ontologico; è il fondamento logico, è ciò che per esistere non ha bisogno di altro, è

autonoma e sussiste in sé per sé, mentre tutte le altre categorie si riferiscono al soggetto e

dipendono da esso. La sostanza può essere prima o seconda, e questa differenza ricalca la

differenza che vi è tra termine individuale e universale.

C’è un uomo molto alto, con i capelli bruni, più alto di un altro; si trova a

casa in questo momento; è seduto, ha un libro in mano, che legge e che

lo annoia.

uomo: sostanza (sostanza)

molto alto: quantità (esprime l’aspetto quantitativo della sostanza)

capelli bruni: qualità (esprime l’aspetto qualitativo della sostanza)

più alto: relazione (esprime una relazione tra una sostanza e un'altra in merito a

una capacità)

a casa: spazio (esprime l’aspetto spaziale della sostanza)

in questo momento: tempo (esprime l’aspetto temporale della sostanza)

seduto: situazione (esprime la situazione in cui si trova una sostanza)

ha un libro: possesso (esprime ciò che possiede una sostanza)

legge: azione (esprime l’azione compiuta dalla sostanza)

lo annoia: passione (esprime ciò che l’oggetto posseduto provoca nei confronti

della sostanza)

Es: Socrate = sostanza prima

uomo = sostanza seconda (“l’uomo” = sostanza prima; “un uomo” = sostanza

seconda)

Le proposizioni possono essere suddivise in base a:

qualità: - proposizione affermativa (Es: Socrate è un uomo)

- proposizione negativa(Es: Socrate non è un felino)

quantità: - proposizione particolare (Es: Alcuni uomini sono artigiani)

- proposizione universale (Es: Tutti gli uomini sono mortali)

Le proposizioni di qualità e quantità si combinano tra di loro, infatti le proposizioni particolari

e universali possono essere affermative o negative:

- I proposizione particolare affermativa (Es: Alcuni uomini sono mortali)

- O proposizione particolare negativa (Es: Alcuni uomini non sono mortali)

- A proposizione universale affermativa (Es: Tutti gli uomini sono mortali)

- E proposizione universale negativa (Es: Nessun uomo è mortale)

Le proposizioni affermative vengono indicate con A e I, le prime due vocali del verbo

“adfirmo”.

Le proposizioni negative vengono indicate con E e O, le due vocali del verbo “nego”.

quadrato logico

Le quattro proposizioni danno vita al :

- le proposizioni A e E sono legate da un rapporto di contrarietà;

- le proposizioni I e O sono legate da un rapporto di sub-contrarietà;

- le proposizioni A e I sono subalterne, ovvero la I è subalterna della

A; - le proposizioni E e O sono subalterne, ovvero la O è subalterna

della E; - le proposizioni A e O sono legate da un rapporto di

contraddittorietà; - le proposizioni E e I sono legate da un rapporto di contraddittorietà.

Contrarietà: rapporto che vi è tra le proposizioni che differiscono per quantità

Subalternità: rapporto che vi è tra le proposizioni che differiscono per quantità

Sub-contrarietà: rapporto che vi è tra le proposizioni che differiscono per qualità

Contraddittorietà: rapporto che vi è tra le proposizioni che differiscono per qualità e

quantità

I termini si suddividono in particolari e universali secondo la cosiddetta “scala degli

esseri”, che parte da termini che esprimono il massimo grado di individualità e culmina nei

termini che esprimono il massimo grado di generalità. alto grado di

I termini che presentano un alto grado di individualità presentano anche un

comprensione basso grado di estensione;

e un mentre i termini che presentano un alto

basso grado di comprensione alto grado di

grado di generalità presentano anche un e un

estensione: per comprensione si intende la quantità di caratteristiche specifiche contenute

all’interno del termine individuale, mentre per estensione si intende quella categoria che

racchiude al proprio interno dei sottogeneri linguistici e ontologici.

Man mano che si sale nella scala degli esseri, per esigenze di logica il livello di

comprensione si abbassa e si alza il livello di estensione. La scala degli esseri è valida sia

dal punto di vista logico che ontologico.

La definizione rappresenta l’essenza di un termine e si ottiene mediante l’indicazione sia

del genere prossimo che della differenza specifica di tale termine: ad esempio la

definizione di uomo è animale razionale, poiché il genere prossimo (ovvero più vicino)

animale, ragione.

all’uomo è quello di mentre ciò che lo differenzia da esso è la

Sui termini si basano anche le argomentazioni scientifiche. I principi stabiliti da Aristotele

sono applicabili in tutte le scienze, che si basano sulle argomentazioni (le quali spiegano

l’oggetto di indagine di una scienza).



,

Il sillogismo (dal greco dedurre) è l’argomentazione scientifica costituita da

due premesse (una maggiore e una minore) e da una conclusione.

Il sillogismo utile alla scienza è quello in cui si parte da premesse vere e si giunge a una

conclusione vera (ed è differente dal ragionamento della probabilità che riguarda la

dialettica).

- premessa maggiore: ogni animale è mortale termine universale

- premessa minore: ogni uomo è animale termine medio (che fa da cerniera

tra i due)

- conclusione: ogni uomo è mortale termine individuale

Si possono avere tre figure di sillogismo, in base alla funzione svolta dal termine medio:

premessa maggiore

- 1° figura: il termine medio svolge la funzione di soggetto nella e di

minore.

predicato nella premessa maggiore

- 2° figura: il termine medio svolge la funzione di predicato sia nella

che minore. premessa maggiore

- 3° figura: il termine medio svolge la funzione di soggetto sia nella

che minore.

Nella conclusione il termine medio scompare in tutte e tre le figure.

Dalle combinazioni delle diverse figure derivano i modi del sillogismo.

Un’altra distinzione del sillogismo dimostrativo-scientifico di Aristotele è quella tra verità e

validità:

Es. n°1: ogni animale è immortale

- premessa maggiore: ogni uomo è animale

- premessa minore: ogni uomo è immortale

- conclusione:

Si tratta di un sillogismo valido, vista la correttezza formale del procedimento, ma non vero

dal punto di vista contenutistico (poiché l’uomo non è immortale).

Es. n°2: ogni animale è mortale

- premessa maggiore: ogni uomo è animale

- premessa minore: ogni uomo è mortale

- conclusione:

Si tratta di un sillogismo sia valido, vista la correttezza formale del procedimento, che vero

(poiché l’uomo è mortale).

Le procedure del ragionamento sono valide in tutte le scienze. In ogni scienza vi sono

principi generali (ovvero comuni ad ogni scienza) e principi specifici (propri di ogni

scienza, e hanno una loro autonomia specifica).

I principi generali sono due:

- principio di non-contraddizione o dell’identità

È impossibile che nello stesso attimo una cosa sia e non sia: è impossibile che nello stesso

istante vi sia A e non-A.

Es: è impossibile che nello stesso tempo piova e non piova.

Tale principio è indimostrabile (poiché appartiene al mondo della pura necessità logica, del

puro pensiero) e logicamente e linguisticamente inconfutabile (poiché è innegabile: il

principio di non-contraddizione, infatti, non si può negare poiché si affermerebbe in tal

caso che esso è falso e quindi non vero, mettendo in pratica tale principio).

- principio del terzo escluso

Tale principio circoscrive il campo di indagine all’interno di due sole alternative (delle quali

solo una è vera) ed esclude una terza alternativa.

Il sillogismo scientifico è un procedimento deduttivo, poiché ricava da verità universali

delle verità particolari appartenenti a un ambito più ristretto. Le verità universali da cui

parte il sillogismo a volte sono ricavate mediante un processo induttivo, che, a differenza

di quello deduttivo, attraverso l’analisi di casi particolari permette l’enucleazione di una

legge generale, ovvero di un principio. Attraverso l’osservazione di vari fenomeni, si

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